Anobium punctatum è il nome scientifico del tarlo della carta. aNobii è invece il nome di un social network per gli amanti dei libri; non l’unico né il maggiore, ma quello che ha più seguito in Italia. Gli iscritti ad aNobii hanno la loro libreria virtuale dove inserire i libri che hanno letto e le loro reconsioni: questo libro (aNobii, Il tarlo della lettura, Rizzoli 2009, pag. 495, € 18, ISBN 978-88-17-03692-4) raccoglie proprio le recensioni più votate dagli stessi partecipanti dei cento libri più presenti nelle varie librerie. Date queste premesse iperdemocratiche è chiaro che il risultato è troppo diseguale, sia nella scelta delle opere dove prevalgono gli ultimi besteller che nelle recensioni stesse. Per dire, io sono presente nelle schede di tre libri (La compagnia dei Celestini, Se una notte d’inverno un viaggiatore, Il piccolo principe) con recensioni che ho buttato giù in tre minuti anni dopo averli letti, semplicemente perché agli inizi del social network avevo inserito alcuni classici e l’horror vacui mi impediva di non commentare; così le mie recensioni sono apparse tra le prime e hanno continuato a ricevere voti semplicemente perché erano là in bella vista. Nelle varie recensioni insomma si passa dal pregevole al deplorevole. Fortunatamente però la redazione ha scelto altri cento libri tra quelli preferiti dai recensori (nel mio caso, L’elmo di don Chisciotte di Stefano Bartezzaghi) e ha pubblicato anche quelle recensioni; il lettore può insomma scoprire qualcosa di nuovo. Pregevole infine la scelta di riassumere in un SM (160 caratteri) i libri: l’arte della brevità è sempre utile!
Ultimo aggiornamento: 2010-05-04 07:00