Ieri sera siamo rientrati da Chiavari. Avevo consigliato ad Anna di prendere il treno delle 19.24 che non aveva cambi; alle 19.05 siamo così usciti da casa dei suoceri e ho tirato fuori il telefonino per vedere su Viaggiatreno com’era la situazione. Ho strabuzzato gli occhi vedendo che il treno era appena arrivato a Viareggio e aveva 67 minuti di ritardo. Arrivati in stazione per vedere se c’era qualche soluzione alternativa, il ritardo era salito a 69 minuti; il tabellone ne segnava però solo 50, aggiornati in tempo reale (ha, ha, ha) a 55. Guardo velocemente che faceva l’intercity successivo, che sarebbe arrivato dopo un’ora, e vedo che è in orario. Chiedo in biglietteria se e come possiamo cambiare prenotazione nel caso il secondo treno superi il primo, e l’impiegata – gentile – mi dice ” ma il vostro treno ha meno di un’ora di ritardo!”. Quando le rispondo che ho appena controllato online, la risposta è stata “sì, lo sappiamo già, ma i ritardi vengono indicati un po’ per volta”.
Io non so come mai il treno avesse tutto quel ritardo, o perché è già partito 42 minuti dopo l’orario ufficiale. Magari ci saranno state delle ottime ragioni. Però non c’è proprio nessun motivo per nascondere il ritardo in questo modo, prendendo per i fondelli i viaggiatori.
Ultimo aggiornamento: 2010-03-29 11:13
Certo che c’è un motivo: al di sotto dei 60 minuti di ritardo non è concesso il rimborso…
@nonimo: ma i dati dei ritardi sul tabellone non sono quelli del rimborso!
(Forse poco inerente ai ritardi nascosti) Da pendolare che prende quasi tutti i giorni il treno; i ritardi, nella migliore delle ipotesi, vengono segnati arrotondati ai 5 minuti per difetto. Quindi fino a 4 minuti – 0 ritardo, fino a 9 minuti – 5 minuti di ritardo, e così via. Posso capire che dato il ritardo medio, il singolo minuto perde importanza, ma su percorsi di 20/30 min. con coincidenze da prendere, 1 minuto può cambiare l’esito della giornata.
Quanto è difficile processare dati online
Ora occorrono venti giorni prima di chiedere un rimborso a Trenitalia.