Ramadan e pomodori

Uno legge notizie come questa («Fa caldo, si rischiano malori»: Obbligati a dissetarsi i lavoratori islamici assunti nelle campagne) e comincia a pensare ai problemi che sorgono con i precetti religiosi nati in un contesto e trasportati pari pari in condizioni del tutto diverse, e alla difficoltà di trovare un equilibrio.
Poi va avanti nella lettura, trova scritto «Credo che nei casi estremi, se si rifiutano di bere, si potrà arrivare alla sospensione dal lavoro, anche perché una persona in quelle condizioni non lavora bene», e capisce tutto.

Ultimo aggiornamento: 2009-08-14 10:42

7 pensieri su “Ramadan e pomodori

  1. Tooby

    A me sembra che si voglia solo mettere le mani avanti, posto che il decreto legislativo 81/2008 pone pesanti responsabilità a carico del datore di lavoro, poi suppongo dipenda da che lato si guardi il problema.
    Mi rende perplesso la risposta del rappresentante della comunità islamica.
    > Comunque non è mai successo che qualcuno si sia sentito male durante il Ramadan per questi motivi
    Il problema è che il Ramadan è un mese di un calendario lunare. L’anno scorso è cominciato a settembre e via che si torna indietro si passa a mesi più freddi, quindi mi sembra abbastanza normale che nessuno si sia sentito male in passato (recente).
    La cosa, per me, si risolverà da sé: se il lavoratore avrà un malore, berrà e sposterà il digiuno successivamente; la minaccia della sospensione dal lavoro o del licenziamento, poi, non mi sembra troppo forte: la raccolta bisogna pur farla, e quanti lavoratori non musulmani ci saranno per sostituire quelli che si asterranno (per volontà o costrizione)?

  2. maxxfi

    Secondo me, magari non sara’ l’unico scopo, ma molto ha a che fare con le responsabilita’ a carico del datore di lavoro.
    Tra la’altro, l’Arabia e molte altre terre in cui l’Islam e’ di casa da secoli, non mi sembrano questo paradiso climatico dove la disidratazione durante il Ramadan non ha mai potuto costituire un pericolo.

  3. Fabio Forno

    Mi tocca sempre fare le parti dello stronzo ahimé, ma mi sembra normale che se pago le persone a giornate di lavoro e quelle persone non sono (per scelta loro) in grado di lavorare non ho altra scelta che sospenderle.
    Come dice Tooby poi è una cosa che si risolve da sola: non solo ci adeguerà, ma nel caso di scarsità di manodopera potrebbero pure aumentare i salari, visto che la raccolta non può essere spostata (a meno che che non ci siano sempre nuovi clandestini in nero, visto che a qualcuno piacciono e ne vuole avere tanti, senza rendersi conto che le prime vittime sono proprio quelli appena regolarizzati).

  4. esule cinefilo

    Ho letto lo stesso problema per gli immensi campi di meloni. I datori di lavoro non vogliono rischiare , anche, che gli operai abbiano problemi di salute, per non incorrere a denunce o problemi legali ed è per questo che vorrebbero far firmare un documento ad ognuno per cui chi ha di questi problemi si assume la responsabilità di scegliere e le conseguenze sono solamente sue. Comunque ritengo che sia un falso problema che verrà risolto senza grandi rivoluzioni.In questo senso sono d’accordo con Tooby.

  5. .mau.

    @ff: io non mi lamento di chi dice “se uno non lavora abbastanza, non lo voglio”. Mi lamento di chi tira fuori la scusa della salute, così sembra tanto bravo bello e buono.
    @maxxfi: la religione islamica è nata in un posto dove le giornate hanno sempre più o meno la stessa lunghezza (hai presente quante sono le ore di luce qui al nord a giugno? ecco) e con una popolazione di nomadi che comunque non doveva necessariamente lavorare e muoversi di giorno, anzi.

  6. Fabio Forno

    @mau: diciamo così: avevi fatto una polemica in modo politically correct sul politically correct, tanto che che si capiva il contrario :D

  7. Bubbo Bubboni

    Umm, non ci sono documenti firmabili previsti dal DLgs, la responsabilità è sempre a carico del datore di lavoro (non ho ancora letto l’ultimo aggiornamento però, mi tengo la sorpresa per questo weekend :), anche perché il diritto alla salute è indisponibile.
    Comuque tra legge privacy (non puoi schedare i lavoratori in base alla religione anche se, nella pratica, quelli che adorano il denaro non puoi mai dire di non sapere chi sono) e DLgs (che spiega anche ai lavoratori di non sporcare i bagni aziendali che il datore di lavoro deve però mantenere in ordine) c’è da ridere e la situazione non è affatto semplice.
    Però manca la valutazione dello psicologo qui nella raccolta pomodori (come imposto dall’Europa) che, magari, avrà piena rilevanza il prossimo anno e con ragione!
    Metti che uno creda di essere un passapomodori. Fa una strage!

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