l’abbonato non è una persona

L’ultimo rapporto Gartner, citato da De Biase, afferma che ci sono 4.1 miliardi di persone con un cellulare. Beh, non proprio: quello che dice è che ci sono 4.1 miliardi di abbonati alla telefonia mobile. Non so voi, ma in questo momento io ho tre telefonini a mio nome. Per la precisione ne avrei quattro, ma il quarto è quello che usa mia mamma e quindi possiamo vederlo come suo. D’altra parte, nel 2006 in Italia c’erano 122 cellulari ogni cento abitanti…
Poi intendiamoci, i numeri globali sono impressionanti, specialmente per continenti come l’Africa dove non c’erano quasi linee telefoniche fisse e la struttura di telefonia mobile risulta molto più conveniente (ammesso che comunque si trovino generatori elettrici per le basi e si possano ricaricare i terminali…); e può anche darsi che un telefonino sia usato da più di una persona. Però ci tengo alla precisione.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-04 07:00

9 pensieri su “l’abbonato non è una persona

  1. layos

    Non bisogna trascurare anche che esistono telefoni “non personali”. In $azienda ci sono i telefonini “collettivi” che servono per quando andiamo all’estero. Oltre ai telefoni aziendali che in qualche modo sono personali anche se spesso duplicati rispetto a quello privato. E poi ci sono i telefoni “abitativi”, molte persone che hanno una seconda casa in campagna hanno eliminato il telefono fisso (oppure non ce l’hanno mai avuto) e lasciano un cellulare in casa in sostituzione (io ne conosco almeno mezza dozzina personalmente).
    In più ci sono gli abbonamenti “dormienti” che immagino contino nelle statistiche ma che di fatto gli intestatari non usano più.
    Così a naso direi che è ragionevole pensare che nel mondo ci saranno non più di 2 miliardi di persone con un telefono cellulare, che è comunque un numero ragguardevole.

  2. mestesso

    Come mai non hai messo un commento al post sul blog di De Biase? Non è da te :-).
    Più impressionante (per me) è il numero di ragazzi delle scuole elementari col telefonino…crescono col cellulare in mano.
    In Africa il cellulare è essenziale perché colma il vuoto logistico che altrimenti esiste. Inoltre dal punto di vista culturale, la vicinanza con i familiari e parenti è fondamentale, e poterli sentire spesso, anche se fisicamente lontani, è considerato molto utile ed importante, molto più che in Italia dove non si scherza :-). La corrente non è un problema, la si trova o si usano i caricabatteria a mano. Ho visto l’energia elettrica nei luoghi più impensati!

  3. .mau.

    @mestesso: in questo caso, mettere il commento al post di De Biase sarebbe sembrato dire “non sei nemmeno capace a distinguere contratti telefonici da persone”, e non era questo il punto che volevo far notare, tanto che non ho postato la notiziola sotto “povera matematica”.

  4. mestesso

    @.mau.: io l’avrei rubricato come “errore banale”, e come tale, espresso cortesemente, non lo troverei offensivo, anzi, utile per evitare di far cadere altri nello sbaglio. Tanto più che De Biase è un giornalista più intelligente della media ;-).
    Qui peraltro la matematica c’entra poco, è una semplice informazione sbagliata. Lasciamo la Matematica riposare tranquilla :-).

  5. Yuri

    Ma il conto era fatto sulle sim o sugli apparecchi telefonici?
    In entrambi i casi, penso che chiunque ne abbia più di uno, non fosse altro per il fatto che come compri un cellulare, il più delle volte ti rifilano pure un’altra sim con 5 euro di traffico (ma se non lo ricarichi dopo un tot scade).
    Per quanto riguarda i cellulari, beh credo che ognuno di noi ne abbia almeno 2 o 3… c’è chi lo cambia spesso per moda, chi (come me) perché più di un anno, un anno e mezzo, il cellulare non gli dura… e il più delle volte anziché smaltire o buttare il cellulare lo infiliamo in qualche cassetto…

  6. .mau.

    a pro e posito di sim: adesso in Italia ti deve essere garantita la non riutilizzabilità del tuo numero di telefonino per 24 mesi (più tre di “grazia”) dall’ultima ricarica. Che poi dopo 12 mesi senza ricarica ti azzerino il credito, è un’altra storia.

  7. vb

    Comunque la cifra è “out in the wild”, qui al meeting ICANN l’ho sentita citare da almeno due diversi oratori…

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