Non so se vi eravate accorti della proposta fatta da un sindacato di base romano: “boicottiamo i negozi gestiti da ebrei”. Nel caso, trovate qualche articolo su La Stampa e sul Corriere. Repubblica ne ha parlato solo sulle pagine locali, ma in compenso ha pubblicato il comunicato del FLAICA.
Secondo me, la colpa più grave dei sindacati “storici” in Italia è di essere stati così ignavi da aver fatto nascere e prosperare i sindacati di base, che nel mondo del lavoro sono l’equivalente di beppegrillo™ sull’internette. Questo a prima vista si direbbe un esempio preclaro: già avrei dei dubbi sull’effettiva utilità di un boicottaggio dei prodotti provenienti da Israele, ma qua il volantino parla specificatamente di «BOICOTTAGGIO degli acquisti nei negozi DEL COMMERCIO A ROMA che si rifanno alla Comunità Israelitica romana». Insomma, un po’ come se qualche Workers’ Union statunitense, dopo l’elezione di Berlusconi, invitasse a boicottare i negozi newyorkesi che si rifanno alla comunità di Little Italy. Una qualunque persona con un minimo di intelligenza capisce che a Israele dei negozi degli ebrei romani non gliene può fregare di meno, e che al limite prefererirebbe quasi che fallissero e costringessero i proprietari a emigrare in Israele e aumentare la popolazione di religione ebraica.
L’unica cosa che mi domando, notando che questo sindacato è di lavoratori del commercio, è se questi intelligentoni abbiano pensato che facendo boicottare la concorrenza in periodo di crisi avrebbero potuto beneficiare di qualche acquirente in più. Ma immagino che sia un pensiero troppo profondo per loro.
Ultimo aggiornamento: 2009-01-10 07:00
Mau, dal momento che vivo a poche decine di metri dalla Sinagoga del centro di Roma, ti posso assicurare che molti negozi in zona raccolgono soldi per vari progetti in Israele, fanno informazione sullo stato di Israele e molti espongono la bandiera dello stato di Israele. Personalmente, non sono d’accordo con il boicottaggio proposto dal sindacato di base, ma va riconosciuta una certa logica: la Comunità Israelitica di Roma appoggia più o meno esplicitamente Israele, e quindi un boicottaggio nei loro confronti potrebbe essere un segnale.
Questo è un argomento che richiama a gran voce la legge di Goldwin.
Ma la cosa importante da notare e` che di fatto i veri romani sono appunto gli ebrei, che vivono a Roma da 2150 anni circa, ed è sopravvissuta fino ad oggi nonostante Paolo IV prima e le leggi razziali di Mussolini poi.
@Mauro: resta il fatto che l’appello era assolutamente indifferenziato.
Non so se ti riferissi all’edizione cartacea (non credo che le pagine locali romane arrivino a Milano), comunque su la Repubblica di ieri (pag. 9) tutta la pagina superiore era occupata da questa notizia (e per par condicio sotto si parlava di viale Jenner e la sua moschea). :-)
Ecco, questa è una di quelle classiche cose che mi fanno incazzare.
Tra l’altro non voglio parlare di “razza” ebraica perché secondo me è un termine che non ha senso. Parliamo di comunità (o cultura) ebraica. Una cosa è la comunità ebraica, con la sua storia, le sue tradizioni e così via. Tra l’altro la storia ebraica è un pezzo importante della storia europea.
Israele è un’altra cosa. E’ uno stato sovrano. E’ vero che viene percepito da molti appartenenti alla comunità ebraica come il “loro” stato. Ma agli effetti dei rapporti internazionali è e rimane uno stato (a regime parlamentare, perciò si può definire “democratico”) con gli stessi diritti e doveri degli altri.
Allora è possibile criticare la politica estera di Israele senza essere per forza antisemita?
Finchè si continuerà a fare di tutte le erbe un fascio e ragionare per partito preso (israele=ebrei=cattivi, palestinesi=profughi=buoni, ma va bene anche il contrario ovvero israele=ebrei=vittime, palestinesi=terroristi=cattivi) mi sa che sarà ben difficile che si trovi una soluzione…
A tal proposito questa iniziativa della FLAICA mi sembra una gran cazzata (e scusate il francese)
Per me uno degli errori è non occuparsi solo del core business, ma cercare di fare politica (pure internazionale). Poi i piccoli fan crescono…
@yuri, certo, sì può criticare Israele senza essere antisemita, ma finché spesso ti ritrovi a che fare con idee geniali tipo questa…
btw, lo noto solo ora: riguardo la chiosa malpensante di .mau., sarebbe ironico considerando che il ragionare da bottegai è uno dei luoghi comuni sugli ebrei ;)
Nota a margine (anche se Google la trova lo stesso[1]): la legge è di Godwin (Mike).
[1] http://www.google.it/search?hl=it&as_qdr=all&q=law+goldwin+site%3Awikipedia.org&btnG=Cerca&meta=
Conoscendo i bottegai italiani, penso invece che il cercare di sfruttare la situazione per danneggiare la concorrenza sia stato il loro primo pensiero…