Archivi annuali: 2008

se lo dico tre volte è vero!

Siamo in estate, anche il mio neurone va a corrente alternata, e insomma non posso scrivere sempre e solo pipponi. Così stamattina, mentre riascoltavo Parole, parole, parole, mi è venuto in mente di fare l’elenco delle canzoni il cui titolo è una parola ripetuta tre volte.
In italiano. sicuramente il campione è Tony Renis, che ha scritto sia Quando quando quando che Grande grande grande; dal punto di vista di interpreti vince a man bassa Mina, che oltre al secondo brano qui sopra ha appunto cantato Parole, parole, parole (testo di Leo Chiosso e Giancarlo Del Re, musica di Gianni Ferrio) e Ancora ancora ancora (Malgioglio-Felisatti).
In inglese, a un beatlesiano come me vengono in mente Long, long, long (scritta da George Harrison), Well well well di John Lennon e Say, say, say di Paul McCartney e Michael Jackson; e ho scoperto che gli Who hanno cantato Run run run.
Qualcuno ha altri esempi da condividere? Hey, hey, hey, hey di Little Richard non conta: le ripetizioni sono quattro :-)
Aggiornamento: (13:45) oltre ai titoli indicati nei commenti, mi chiedo come abbia fatto a dimenticare Da da da, oltretutto cantata dai… Trio!

Ultimo aggiornamento: 2008-07-07 11:46

Poco bambino

Il test “Quanto sei rimasto bambino” (via Placidi Appunti) ha sentenziato che sono bambino al 55%. Fin qua nulla di male. Di per sé, nulla di male nemmeno nel commento al risultato:
Poco bambino. Le risposte al test mostrano che il tuo essere bambino è legato solamente al passato, non vedi questo lato di te nella tua vita presente nemmeno come riflesso. Ricordi però con piacere alcuni aspetti della tua infanzia e qualche volta riesci a farli emergere attribuendo loro un senso positivo. Forse sei ancora in tempo per recuperare qualcosa di più del bambino che sei stato, del contesto in cui hai vissuto la tua infanzia. Ricorda che non c’è nulla di male nel conservare dentro di sé una parte infantile, anzi spesso questa ci aiuta a cogliere sfaccettature della realtà che altrimenti andrebbero perdute. Ciò che sembra mancare nella percezione che hai di te stesso è la connessione tra la tua infanzia e l’età attuale, come se queste fossero totalmente indipendenti tra loro. Non è così, e operare questo collegamento ti aiuterebbe a valutare la tua vita in un’ottica maggiormente globale ed unitaria. Scrivici se hai apprezzato questo test.
L’unica cosa che però mi chiedo è dove, tranne che nelle maggioranze parlamentari, il 55% è considerato poco…

Ultimo aggiornamento: 2008-07-07 10:30

epperò manca qualcosa

Oggi mi è arrivata una mail dal titolo “Imparate la storia!” con testo “Ecco alcuni motivi, assolutamente parziali e incompleti, per rispettare, se non ammirare, il FASCISMO:”: e giù una lista di cose. Notate che non c’era nessun insulto diretto contro il sottoscritto, solo le due righe di cui sopra e la lista. (Tra l’altro, capisco le colonie marine e montane. Ma quelle solari? Al limite mi ricordo di Fascisti su Marte!)
L’anonimo amico, però, è completamente anonimo, nel senso che mi ha spedito il messaggio per mezzo di un remailer che cancella tutte le tracce. Non che avrei perso tempo a seguirle: ma più che altro, cosa sarebbe successo nel Ventennio se qualcuno avesse avuto a disposizione una simile tecnologia? Caro anonimo, non sei un po’ contraddittorio a nasconderti così?
Aggiornamento: (7 luglio) Lo stesso messaggio mi è arrivato anche sulla casella di posta aziendale, sempre via anonymous remailer ma con mittente “George Orwell” (scelta piuttosto buffa, ma l’amico anonimo forse non è mai riuscito ad andare oltre 1984)

Ultimo aggiornamento: 2008-07-06 21:57

sfiducia

Su Repubblica di oggi ci sono i risultati di un sondaggio sul gradimento di politici e istituzioni varie. Il commento di Ilvo Diamanti è molto sintomatico. Diamanti infatti fa notare come la fiducia in Berlusconi in tre mesi è scesa dal 61 al 44%: in pratica, un quarto di consensi in meno. Glissa poi per quanto possibile sulla fiducia a Veltroni, che è crollata dal 65 al 40%: più di un terzo delle persone che ancora a marzo, indipendentemente dalle loro opinioni politiche, lo consideravano affidabile ha cambiato idea. Direi un ottimo risultato politico, tenuto conto che a fare l’opposizione (come sa il Bertinotti) dovresti avere dei vantaggi.
A dire il vero è ancora peggio vedere che la magistratura è considerata affidabile solo dal 35%. Anche qua mi sembra che ci sia un capitale completamente perso: nemmeno troppo per “la magistratura giacobina” (altrimenti il gradimento del premier sarebbe maggiore) quanto proprio per le lotte interne che certo non aiutano.
In definitiva, una brutta situazione, un regimicchio rassegnato.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-06 10:16

Lo sciopero Telecom di ieri

[presidio in piazza Einaudi] Visto che ieriavevamo uno sciopero di tutta la giornata contro la scelta di Bernabè di far fuori cinquemila persone; visto che per un lavoro come quello che faccio io limitarmi a stare a casa non serve a nulla; visto che tanto avevo l’imbianchino a casa e quindi non potevo starmene a dormire: e visto che il presidio si teneva in piazza Einaudi, cioè a dieci minuti a piedi da casa mia… ieri mattina me ne sono andato a manifestare, da Vero Lavoratore in Lotta. (Non che la partecipazione serva a molto, lo so bene: l’unica cosa seria che avrei potto fare contro Telecom sarebbe stato passare in ufficio, timbrare e uscire. Però sono troppo serio per una cosa del genere. Almeno nel presidio faccio numero)
Non so dire quanti siano stati a scioperare: le persone presenti al presidio regionale saranno state 250 (tiro a indovinare i numeri “ufficiali”: 150 per la questura, 1000 per il sindacato), escluse naturalmente le forze dell’ordine: due camionette della polizia con una decina di poliziotti col casco in mano ma senza scudo, che immagino fossero lì a evitare che qualcuno facesse dei picchetti (non che qualcuno ne avesse voglia); una decina di vigili urbani che avevano l’aria di chiedersi “che diavolo facciamo anche noi”; e un’auto dei carabinieri giusto per far figura. C’era poi il solito camioncino che sparava musica a palla, non so esattamente se per rompere le scatole ai dirigenti nel palazzone Telecom, rompere le scatole a noi che eravamo lì a fare un po’ flanella, o effettivamente per rallegrarci il morale. Ad ogni modo, verso le 10 i sindacalisti hanno deciso che tanto non arrivava più nessuno e hanno iniziato il microcomizio. Peccato solo che a nessuno fosse venuto in mente di portarsi una ventina di metri di prolunga: così hanno usato i megafoni a pile e non si riusciva a sentire praticamente nulla. Non che la cosa non abbia avuto una sua certa qual utilità: ad esempio, sono stati ben pochi a sentire l’assessore Casati (direi Bruno e non Ezio, qua hanno tutti lo stesso cognome!) che dopo averci paragonato ai Rom è anche riuscito ad affermare che la privatizzazione in Telecom è arrivata nel 2001 con Tronchetti Provera. In compenso il nostro territoriale CGIL, a cui avevo dovuto ricordare quando sono passato a salutarlo che non sono un settimo livello ma un quadro, era così contento della cosa che ha comunicato a tutti i duecentocinquanta partecipanti più forze dell’ordine che “per la prima volta abbiamo anche dei quadri alla manifestazione”. Fossi in lui non sarei così felice: io sono notoriamente un tipo piuttosto inclassificabile, e il fatto che il sindacato non sia riuscito a far capire agli alti livelli che forse è meglio vedere tutti insieme le politiche aziendali non depone a loro favore. Ah: del mio gruppo di lavoro ad essere presenti in piazza Einaudi eravamo il 15% della forza lavoro, vale a dire tre persone.
Finito il silenzioso comizio, si doveva decidere il da farsi. Dopo un po’ di confabulazioni varie, alla fine si è deciso che a stare fermi ci si stufava e così si è fatto un minicorteo per via Pirelli, via Vittor Pisani e viale della Liberazione. L’unico problema è che duecentocinquanta partecipanti più forze dell’ordine sono davvero pochini, e quindi il tamtam era “state più sparpagliati possibile per sembrare di più”. All’inizio la cosa funzionava anche, ma via Vittor Pisani è abbastanza larga perché scomparissimo quasi del tutto. Curiosità: c’erano anche delle bandiere dell’UGL, oltre a quelle della Triplice, e qualcuno le ha anche portate in corteo. Solo che se ne stavano a chiuderlo…
Alle 11:30 non c’era proprio più nulla da fare, e me ne sono ritornato a casa dagli imbianchini. Visto che tinteggiavano la camera da letto non ho potuto nemmeno fare una pennica, ci ho guadagnato ben poco da questo sciopero :-(
Ho scattato qualche foto: le trovate su Picasa.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-05 16:51

vu’ cavare denti?

Il decreto legge 112/08 del 25 giugno, quello della manovra estiva, è sicuramente ipertrofico. C’è dentro di tutto: la versione gentilmente fornitaci da Il Sole-24 ore è di 64 pagine, diviso in due PDF (prima parte e seconda parte). Tra le tante, troppe cose che sono presenti nel decreto, e che mi sa tanto richiederanno un voto di fiducia a inizio agosto, c’è anche l’abrogazione di 3574 leggi, come promesso da Simpli(fi)cius Calderoli. L’elenco, sempre grazie al Sole, lo trovate qui.
Tanti si sono fermati alla prima pagina, dicendo “Toh, c’erano leggi che risalivano al 1864!” Io sono riuscito ad arrivare al fondo di pagina 7 (su 274) e trovare questa, al numero 129 dell’elenco: “Legge 298, 31/03/1912, che prescrive l’obbligo della laurea in medicina e chirurgia per l’esercizio della odontoiatria”.. Insomma, finalmente potrò mettermi anch’io a fare il dentista!
No? mi dite che non si può? Lo immagino anch’io. La mia sensazione è che noi abbiamo una pletora di leggi semplicemente perché abbiamo la pessima abitudine di non abrogarle mai esplicitamente. Ci limitiamo a terminare la nuova legge con le paroline magiche “ogni legge precedente in contrasto con quella attuale è abrogata”. Immagino insomma che ci sia stato nel corso del ventesimo secolo una nuova legge che regola l’esercizio dell’odontoiatria, ma che nessuno abbia mai abrogato esplicitamente la legge 298/1912.
Sia comunque plauso a Simpli(fi)cius, visto che un po’ di pulizia fa sempre bene: certo però che se si iniziasse a fare le leggi in maniera organica, e non attaccando emendamenti “comodi” qua e là, magari sarebbe più facile abrogare man mano le leggi che non servono più!

Ultimo aggiornamento: 2008-07-04 18:50

chissenefrega

Qui sono due giorni che tutti (e quando dico tutti non parlo dei blogh, ma dell’italica stampa) parlano del vero motivo per cui Sìlviolo vuole bloccare le intercettazioni: perché ci sono telefonate in cui si vanta/bea/compiace di essersi fatto qualche signora o signorina che ora fa parte dell’esecutivo Berlusconi IV. Secondo il Corsera lo dice lui stesso («fango gettato sul presidente del Consiglio e sui ministri»); D’Avanzo su Repubblica ci fa sapere che lui ha sentito tutto, ma ormai la parte più “succosa” è stata cancellata dal GIP milanese Marina Zelante (che bel cognome che ha).
Mi secca dirlo, ma sono quasi d’accordo con il pippone odierno di Paolo Guzzanti: quasi, perché il suo elogio della fica-con-la-c-perché-noi-siamo-romani (e quindi prendiamo l’originale greco) è piuttosto ridicolo. È però vero che non è un problema mio né di sessanta milioni di altri italiani con chi afferma di essere andato a letto l’attuale PresDelCons; al limite è un problema di donna Veronica… e quelli sono affari loro, comunque. Gli affari miei e degli altri 60 milioni di italiani sono il fatto che perché Lui non deve far sapere ufficialmente che dice di aver messo le corna (cosa che non mi pare sia un reato civile o penale) allora bisogna bloccare tutte le intercettazioni… e tanto le voci circolano lo stesso. Bellino, vero?

Ultimo aggiornamento: 2008-07-04 16:14

Dimissioni telematiche 4: scomparse!

A quanto sembra, la saga delle “dimissioni telematiche” (vedi le precedenti puntate: [1], [2], [3]) è arrivata al termine.
Sleepers mi scrive dicendo che la legge 188/07 è stata abolita. In effetti ho trovato questo articolo che spiega come nel decreto legge del 25 giugno scorso è stata appunto abolita la legge sulle dimissioni telematiche… immagino su proposta di Simplificator Calderoli. Il tutto appare come lettera l), comma 10, dell’articolo 39 del DL 112/08. Non so se ci fossero i requisiti di urgenza, ma tant’è.
Onestamente non mi metto a piangere: come avevo scritto a suo tempo, l’idea era di per sé buona, ma “persino le cose buone riusciamo a farle male”… e allora tanto vale lasciar perdere.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-04 14:55