Il 4 dicembre scorso, mia mamma mi ha spedito una lettera, con dei documenti che mi servivano.
Ieri, 17 dicembre, me la sono trovata nella buca delle lettere.
Naturalmente la lettera è stata spedita come “posta prioritaria”, visto che non c’è altro modo per farlo. Quello che non potete sapere finché non lo scrivo è che la lettera è stata spedita direttamente dall’ufficio postale di Usseglio, che due settimane fa non era isolato come in questi giorni, e che sulla busta non c’è il francobollo ma uno di quei codici a barre bidimensionali che immagino abbiano al loro interno tutto l’indirizzo (corretto, ho verificato) per un processamento più veloce.
Capisco che ci voglia ancora un anno per completare l’Alta Velocità da Torino a Milano, ma credo che anche usando un vagone postale agganciato a un treno regionale e anche essendo buonissimi e ricordandoci che lunedì 8 era festivo non ci sarebbero stati problemi a consegnare la busta il 9 dicembre (e stiamo parlando comunque di tre giorni lavorativi). Certo che se poi mi stupisco che stia aspettando dei libri spediti il 28 novembre, vuol dire che non ho proprio capito nulla dalla vita: dovrei semplicemente rassegnarmi, esattamente come mi pare stiano facendo tutti.
Ultimo aggiornamento: 2008-12-18 10:16
Beh, ma in un ufficio postale però puoi fare una assicurazione sulla vita o comprare l’ultimo CD di Tiziano Ferro… questo sì che è progresso!
Sabato scorso mi è arrivata la notifica di un pacco postale: corso di fumetto. Ora, mi era sembrato che fossero un po’ in ritardo, comunque non mi sono stupito più di tanto. Quello che mi ha stupito è che la scadenza del bollettino per pagare recava la data del 18 novembre, il che vuol dire che il pacco è stato spedito ai primi di Novembre (se non prima)
Santa pazienza!
Le poste hanno sempre funzionato male.
E da quando si dilettano a fare anche da banca, drugstore, consulenti finanziari, parafarmacia, eccetera eccetera funzionano ancora peggio.
Sono nella tua stessa situazione. Una busta spedita con posta prioritaria il 19 novemrbe è arrivata dopo 14 giorni, dei libri spediti il 29 novembre non si vedono ancora (tanto che ho chiesto ad amazon di rimandarmeli, visto che ormai non ci spero più).
Se a questo aggiungi che il postino consegna la posta qualcosa come una volta a settimana e che ormai non mettono più il timbro nell’ufficio postale ricevente (e credo neanche mittente su molte cose), non è neanche possibile fare reclamo come previsto dalla loro carta dei servizi.
La gestione della corrispondenza ovviamente non rende. Stanno cercando di esternalizzare completamente il servizio e nel frattempo preferiscono piazzare addirittura batterie di pentole!
E ho appena scoperto che cercano anche di scoraggiare l’invio di posta. Conversazione di oggi all’ufficio postale vicino all’ufficio:
– Vorrei dei francobolli
– Non ne abbiamo
– Di nessun tipo?
– No, li abbiamo finiti e non ne arriveranno prima dell’anno nuovo. Sono andati a ruba perché i tabaccai non li tengono più
– Dove me li posso procurare?
– Da un tabaccaio
– Ma se mi ha appena detto che non li tengono più? [effettivamente è difficile trovare tabaccai che li abbiano, almeno dove sto io, e di solito si giustificano dicendo “non ce li mandano”]
– Non è un nostro problema. Se vuole spedire qualcosa, venga qui che gliel’affranchiamo
– Per chi lavora non è così facile passare dall’ufficio postale. Potete almeno vendermi le etichette adesive con il valore dei francobolli?
– No, perché hanno la data. Deve venire qui con la corrispondenza da affrancare
– Mi sembra un po’ assurdo che non si possano comprare i francobolli all’ufficio postale.
– Signora, non mi faccia perdere la pazienza!
[…]