Niente discriminazioni contro la pizza ai frutti di mare!

Sono convinto che la pizza ai frutti di mare sia un’aberrazione. Quando qualcuno con me la ordina, gli spiego che non ha nessun senso, né storicamente né come mescolanza di gusti, ed è stata inventata da qualcuno che voleva semplicemente spennare i gonzi. Ma sono buono: mi dicono che in certi comuni del Napoletano se un pizzaiolo prova ad aggiungere al proprio menu la pizza ai frutti di mare i carabinieri arrivano e sbattono in prigione il malcapitato per violazione della legge regionale sulla composizione della pizza: in questo modo sono certi che imparerà la lezione. Intendiamoci: pur non apprezzando la pizza ai frutti di mare, non sono affatto d’accordo con punizioni così gravi. Di per sé le cose potrebbero cambiare: è in discussione un disegno di legge che impedirà di vietare la pizza ai frutti di mare. Tutto bene, no? Beh, no. Sono contrarissimo a un simile disegno di legge: che poi va a finire che saremo costretti a indire il Premio Per La Miglior Pizza Ai Frutti Di Mare, come stanno già facendo negli USA. Siamo matti? La pizza ai frutti di mare è un abominio, e devo fare tutto perché non ci siano premi a favore di quella sconcezza!
Inutile dire che sto parlando delle affermazioni dell’osservatore della Santa Sede presso l’ONU contro la proposta francese di una dichiarazione per la depenalizzazione universale dell’omosessualità (tradotto in italiano: una dichiarazione – che tanto non è vincolante per nessuno ma almeno è un punto di principio – che affermi che non si può imprigionare o peggio una persona solo perché fa sesso con un’altra persona del suo stesso sesso). Questo perché con la scusa di tutelare gli omosessuali «si creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
Ecco. Quando leggo affermazioni del genere, non credo che in Vaticano si sia davvero convinti che «nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione.», come da Catechismo della Chiesa Cattolica. Mettere sullo stesso piano la depenalizzazione e i matrimoni monosessuali mi dà più l’idea che qualche enforcement statale contro l’omosessualità non sarebbe poi visto così male. (Una precisazione: la Chiesa Cattolica ha pienamente diritto di affermare che gli omosessuali debbano pentirsi ed essere casti, se non vogliono finire all’inferno per l’eternità. Ma questo riguarda appunto l’altro mondo, non quello in cui viviamo noi. In questo mondo io voglio che una persona possa fare quello che vuole, finché non fa del male agli altri.)
(che poi, come al solito, Leonardo lo spiega molto meglio)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-02 12:17

7 pensieri su “Niente discriminazioni contro la pizza ai frutti di mare!

  1. Barbara

    Hai scritto l?unione e hai dimenticato una parentesi aperta.
    Detto questo, a me il tuo post piace quanto quello di Leonardo. Ma è solo perché ti voglio bene :-).
    Sbaglio, o sulla stampa italiana si è dato assai più risalto alla dichiarazione vaticana che alla proposta francese, o al fatto che tale proposta sia stata sottoscritta da tutti i paesi UE, inclusa l’Italia? Per chi avesse la televisione: cosa dicono i tiggì in materia?

  2. farfintadiesseresani

    Mah, sul fatto che il monsignore in questione potesse far di meglio sono d’accordo, sul fatto che “qualche enforcement statale contro l’omosessualità non sarebbe poi visto così male” per niente. La posizione ufficiale della Chiesa dice esattamente il contrario (poi, i pazzi ci sono dovunque).

  3. agapetòs

    Mi permetto di suggerire il seguenti link:
    Intervento Audio – Radio Formigoni
    Bisogna intendersi: ritenere che il matrimonio riguardi un uomo e una donna e non due uomini o due donne è discriminazione? Se si ritiene che lo sia, non è una novità che per la Chiesa (ma anche per gli antichi e pagani romani e greci) il matrimonio è solo e unicamente quello “classico”.
    Poi in privato ognuno può fare ciò che più gli/le aggrada, s’intende.

  4. Luciano Giustini blog

    Nicolas, tu lavori bene.

    Leonardo, quando parla di cose di chiesa (e non solo), ha una dote non comune che gli è riconosciuta: è molto pungente. Il miglior blogger 2008, questa volta, si figura un Cristo un po’ apocrifo che, nel giorno del giudizio,…

  5. .mau.

    @agapetòs: depenalizzazione e discriminazione sono due cose distinte. (ah, qualcuno mi dovrebbe spiegare perché la Reuters ha messo il tutto nella sezione Africa…) Comunque una cosa è vera: il testo della risoluzione è ancora vaporware.
    @farfi: se ultimamente è stato sancito che gli omosessuali non devono ricevere gli ordini, nonostante la dottrina cattolica non ha problemi con l’omosessualità ma con gli atti omosessuali, forse qualche restrizione è stata fatta anche all’interno della Chiesa, no?

  6. agapetòs

    depenalizzazione e discriminazione sono due cose distinte
    Esattamente. In ogni caso, chi considera “discriminazione” il fatto che non si possano sposare tra loro due uomini o due donne dovrà considerare altrettanto “discriminante” il fatto che il matrimonio riguardi solo due persone (e non di più, come avviene in altre culture).
    Segnalo anche questi articoli:
    by Michele Brambilla
    by Andrea Tornielli

  7. .mau.

    @agapetòs: ho capito. Ma io qua sto parlando della depenalizzazione, e chi mi legge sa che una delle poche regole sui commenti del mio blog sia “niente forumizzazione”. Su matrimonio/unione di persone dello stesso sesso ho scritto in passato, e magari ne scriverò in futuro. Ma se si è d’accordo che la discriminazione non c’entra con la depenalizzazione, in questo post non si commenta sulla discriminazione. :-)
    (ah, il testo della proposta francese lo si può leggere ad esempio qua)

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