Nicola Latorre

Uno potrebbe pensare che il senatore diessino tanto amico di Minimo D’Alema l’avesse imparata, la lezione, dopo essere stato cuccato nelle intercettazioni Unipol. Ah, per la cronaca non era stato rinviato a giudizio, perché la Giunta per le Autorizzazioni ha scelto un’interpretazione molto estesa dell’articolo 68 della Costituzione. Invece a quanto pare no.
Come ormai sapete tutti, qualche giorno fa Latorre era a una trasmissione tv dove si parlava della commissione di vigilanza Rai. Con lui c’erano due deputati: il compagno di opposizione Massimo Donadi dell’Italia dei Valori, e il vicecapogruppo del PdL alla Camera Italo Bocchino. Donadi picchiava duro contro Bocchino, e Latorre – gli amici sono amici – è corso a favore dell’aennino prendendogli il giornale e la penna che aveva, e scrivendo sul margine la frase «Io non lo posso dire. E la Corte Costituzionale? E Pecorella?». Poi ha strappato via il pezzo di giornale: peccato che non se lo sia messo in tasca per eliminarlo del tutto, ma l’ha buttato per terra, da dove è stato prontamente raccolto alla fine della trasmissione. Come vedete, è molto importante imparare a non gettare i rifiuti per terra.
Il più bastardo a commentare il fatto stavolta è stato Jena (“Se non fosse Nicola Latorre verrebbe accusato di intelligenza col nemico”); ma anche Gramellini (“il senatore Latorre, che pur essendo dalemiano è di centro-sinistra”) ci ha messo del suo. Io non ho nemmeno la forza di commentare: tanto, in effetti, sarei costretto ad ammettere che Latorre è un perfetto rappresentante della nostra classe politica, e sono certo che sia benvoluto dai suoi sodali proprio per questo. Mi limito ad aggiungere che una persona intelligente come lui è… avvocato. Mi chiedo come consigli i suoi assistiti.

Ultimo aggiornamento: 2008-11-20 12:35

6 pensieri su “Nicola Latorre

  1. vb

    Come avrai visto, ne ho parlato oggi anch’io in termini ancor più indignati dei tuoi (tu sei fepresso, è chiaro). Devo dire che a un certo punto mi è puzzata pure questa: possibile che un politico più o meno esperto faccia una cosa del genere davanti alle telecamere e nemmeno si preoccupi di eliminare per bene il bigliettino? Ho persino pensato che fosse una qualche forma di agguato contro il PD e Veltroni, con o senza la complicità di Latorre (uno potrebbe anche sostenere che Minimo vuol far fuori Walter, quindi creargli imbarazzi di questo genere potrebbe essere un calcolo). Poi però ho preferito l’ipotesi di Occam-Barenghi: se non fosse Nicola Latorre verrebbe accusato di intelligenza col nemico.

  2. Fang

    Ok, è un teatrino, che dà l’impressione che ci stiano prendendo per il sedere e per questo fa arrabbiare.
    Ma del resto che non è la prima volta che succede. O meglio: per succedere sarà successo migliaia di volte, non è la prima volta che si fanno beccare.
    Ricordi Buttiglione, colto a spiegare a un suo “nemico” come, in futuro, si sarebbero potuti mettere assieme, come poi avvenne? (Il “nemico” credo fosse Tajani e anche in quel caso a far scoppiare il caso fu Striscia).
    IdV e PD sono ai ferri corti dall’inizio della legislatura, da quando, se non ricordo male, l’IdV ha rifiutato di fare il gruppo unico e ha cominciato a mettersi troppo in mostra.
    E ora il PD -per ritorsione o per mossa strategica- guarda all’UDC: oggi, alla presentazione di “Viaggio in un’Italia diversa”, Veltroni e Casini erano lì, a tubare, con Casini che sottolineava il conflitto d’interessi di Berlusconi. E non era un omonimo, era proprio l’ex alleato di B.
    Da un punto di vista personale ci sta che tra gente che lavora nello stesso posto, anche se da parti diverse, nascano delle amicizie, e magari anche un certo accordo su come spartirsi la torta (fanno politica, non sono in guerra), l’importante, dal punto di vista dell’elettore, è che ci sia alternativa effettiva tra i programmi messi in atto e che non ci siano (troppe) ruberie[1].
    E mi pare che una certa differenza tra ciò che ha fatto la sinistra e ciò che fa la destra ci sia. Altrimenti non si capirebbe come cazzo è che saltan fuori tutte queste manifestazioni e queste polemiche. O no?
    [1] Questa però è una necessità squisitamente morale: se A fa girare a X la macchina dello Stato e ruba Y, mentre B non ruba niente, ma richiede X+Y+Z per far girare le cose allo stesso livello, è preferibile -è triste, ma è così- il ladro A all’onesto, ma poco capace, B.

  3. vb

    Il bello è che ci siamo talmente assuefatti a questo clima che ormai consideriamo normale la lottizzazione e troviamo pure un pregio nei politici che rubano… scusami, vado a vomitare.

  4. Fang

    @vb
    Suppongo che il tuo rigurgito sia stato provocato da me. :)
    Ecco, io lo sapevo, volevo metterci su il “so che solleverò una polemica”…
    Mi sembra strano, però, che tu, che mi sei sembrato sempre piuttosto pragmatico, abbia avuto questa reazione.
    Ebbene sì, considero tutto questo piuttosto normale: accade tutti i giorni sul lavoro, con alleanze trasversali per farsi le scarpe l’un con l’altro, non vedo come potrei pensare che un migliaio di persone che fanno politica -e che quindi, a differenza di un normale lavoratore che deve avere delle capacità specifiche, hanno come *principale* capacità quella delle pubbliche relazioni e dell’arrampicata strategica- possano essere calati giù dal cielo, puri e belli.
    Dovessi scoprire che Veltroni va tutte le sere a cena con Berlusconi, non lo considererei per questo meno di sinistra di quanto lo considero ora, o Berlusconi meno di destra (pun intended).
    Si assaltano da tergo, o si baciano alla francese, tra di loro, anche quando non dovrebbero? Pazienza.
    Io voto uno o l’altro per gestire le mie tasse e il mio stato, non per darmi lezioni di etica delle relazioni lavorative.
    Rubano? Buon dio, vb: nel 1906 chiamavano Giolitti “il succhione”, con tanto di vignette satiriche (di Galantara 1906, su “L’Asino”).
    E allora? Devo aspettare che nasca un eroe da epica omerica per votare, e intanto lasciare che facciano lo stesso ciò che vogliono? E quando arrivasse, da cosa lo riconoscerei, dall’armatura lucente? O dal fatto che *dice* di essere contro i ladri?
    O devo sperare che arrivi uno tanto stupido da non saper rubare, ma che mandi a puttane -di più, perché in quanto a toccare il fondo non è mai detta l’ultima parola- lo stato? O uno che, semplicemente, manganelli chi lo accusa? O uno abbastanza furbo da non farsi beccare con le mani nel sacco?
    Sai, non so qual è l’ipotesi *peggiore* tra queste.
    Quindi: rubano? E chi se ne frega: l’ho messo nel conto.
    Basta che alla fine le cose mi vadano meglio di quanto mi andavano prima. E che si possa dire: lui ruba. Poi i conti in tasca per vedere la differenza tra ciò che ha rubato e ciò che mi ha dato, me li faccio da solo.
    E tu non fare colazione con la peperonata, di primo mattino, che poi il fegato ne risente. :)

  5. Franco Labella

    Il problema non è l’intelligenza col nemico, il problema è l’intelligenza tout court
    F.Labella

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