Percezioni diverse

Stamattina Anna e io eravamo in piazzale Lagosta: è arrivato un tram, e alcuni extracomunitare l’hanno tenuto fermo mentre le loro mogli con le borse della spesa al mercato correvano a prenderlo. Vicino a noi c’era una signora direi sulla sessantina che è sbottata, sufficientemente ad alta voce, dicendo “Ecco! bloccano anche i tram!”
Non discuto sulla liceità o meno di quello che hanno fatto. Però faccio notare che io, in più di trent’anni che ho preso mezzi pubblici, ho visto persone di tutte le razze ed etnie fare la stessa identica cosa. Mi domando se la signora soffra di una qualche forma di cecità selettiva.

Ultimo aggiornamento: 2008-11-08 13:54

9 pensieri su “Percezioni diverse

  1. vb

    E’ che gli italiani hanno sviluppato una visione speciale, che tiene sotto controllo solo le persone abbronzate…

  2. Fang

    Mi sorprende che un matematico si faccia di questi problemi.
    Quante parallele ad una retta data passano per un punto esterno ad essa?
    Dipende da come definisci lo spazio, dagli assiomi di base.
    Qui è lo stesso: tu ti perdi a confrontare le differenze finali, ma è un confronto superfluo, perché tu e la signora partite da assiomi differenti.
    L’assioma della signora è: gli immigrati sono ospiti, e così come io posso comportarmi da buzzurro in casa mia, titillandomi lo scroto attraverso la patta aperta, svaccato sul mio divano (che non è bello, eh: anche se sei sul tuo divano, sempre da buzzuro ti stai comportando), ma non lo faccio se sono ospite di qualcuno, così gli immigrati violeranno le regole che vogliono al loro paese, ma qui dovrebbero essere super rispettosi.
    Credo di non sbagliare se dico che il tuo sistema assiomatico è costruito differentemente.
    E nel caso degli esseri umani gli assiomi son cose molto particolari, che vengono construite sull’esperienza e sui ricordi. Ogni discussione per portare l’uno sulle posizioni dell’altra (e viceversa) è futile, così come il tentativo di chi ha fede di convincere un ateo (e di un ateo di convincere chi ha fede: parlo per esperienza).
    Solo esperienze diverse possono modificare il sistema assiomatico (di natura empirica) che ognuno si è creato.
    Nel caso della signora, un italiano che cerca di ucciderla fermato da uno straniero, farà modificare il sistema (non necessariamente riguardo l’ospitalità e l’educazione, magari riguardo qualcos’altro che le renderà comunque meno invisi gli stranieri). Come nei Simpson con l’amico gay.
    Nel tuo caso, un vicino di casa sudamericano che mette lo stereo a tutto volume di notte, sostituito poi da un nigeriano che fa lo stesso (insomma, i classici tamarri di cui l’Italia è piena per conto proprio), corroborati dalla conseguente discreta dose di perdita del sonno e dall’inadeguatezza delle leggi e dei regolamenti italiani in materia, farebbero certamente effetto. Se non basta, ci possiamo aggiungere un tentato stupro da parte di un rumeno. Basta un po’ di sfiga.
    Sì, lo so, ora come ora diresti che no, non saresti mai tanto sciocco: tamarri ce ne sono anche in Italia, così come stupratori, quindi non accuseresti il brutto straniero, sarebbe irrazionale… Ma, ora come ora, tu ragioni con il tuo attuale sistema assiomatico. Ma i neuroni son brutte bestie. :)
    Un ultimo appunto: gli italiani sono di più degli stranieri, molti di più, i conti degli atteggiamenti e delle violazioni devono essere fatti in *proporzione*. E quindi la cazzata fatta dall’immigrato è più “pesante” di, per dire, tre fatte da italiani. Per chi si preoccupa di fare queste distinzioni, ovviamente.
    PS “tecnico”: ho letto la richiesta di usare user ecc, spero che l’invalidazione dell’indirizzo farlocco sia sufficiente.

  3. Giuseppe

    Le sciure (e i signori nati prima o durante il new-deal) che si lamentano sugli autobus non sono razziste: parlano male di stranieri, meridionali, gente della provincia di fianco e concittadini, giovani, donne, uomini, studenti, gente col cellulare, persone che stanno sedute o in piedi, della troppa lentezza del mezzo causa traffico, della troppa velocità del mezzo causa strada libera, dell’autista che si ferma per aprire le porte e che tira dritto alle fermate dove non c’è nessuno….
    Una volta una si è lamentata con me perché mi ero alzato per lasciarle il posto a sedere, per poi lamentarsi di un’altra persona che non si alzava per far sedere una sua amica.
    @vb: dato che non ho una visione speciale e neanche soffro di quella malattia ormai endemica il cui sintomo è riportare e citare morbosamente le frasi e gli atteggiamenti di un signore di una certa statura (dove certa indica “ben definita”), posso dichiararmi non italiano? :-P

  4. Terra2

    Oh, non è cecità, e che molti non riescono a ritagliare al posto giusto i buchi per gli occhi nel cappuccio bianco.

  5. mestesso

    Oh, io una volta ho bloccato la porta della metro per far salire i miei colleghi in ritardo che erano dietro (era un giorno di sciopero tipo oggi, che è lunedì).
    Occorrono dei bei bicipiti, perché gli azionatori delle porte hanno una discreta potenza :).
    Cmq .mau., le persone anziane sono (mediamente) più “sensibili” o “rompine” di quelle giovani, con l’età tutti peggioriamo, chi più chi meno. Io mi chiedo sempre come sarò alla loro età, quando incontro sciuri/sciure in condizione analoga alla tua. Essenzialmente perché odio l’ipocrisia…(no, non dico che sarai selettivamente cieco anche tu, dico che esiste una certa probabilità che uno di noi lo diventi).
    Vuoi sapere quale è la cosa migliore da fare? Lasciarli parlare e far finta di niente. I miei genitori mi dicevano sempre: anche se sbaglia merita rispetto perché è vecchio/a. Sono all’antica su ste cose…

  6. LucianoMollea

    Non ci sono più i tramvieri di una volta, quelli che quando arrivavi alla fermata ti chiudevano la porta in faccia e se ne andavano con il sorrisino…
    O tempora! O mores!

  7. .mau.

    @mestesso: oggigiorno definire “anziana” una persona sulla sessantina mi pare un po’ esagerato.

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