Il voto di fiducia è sempre stato usato e abusato nella politica italiana per zittire i malumori interni alla maggioranza che di volta in volta governa il nostro paese. Spesso produce l’effetto opposto, chiedere a Romano Prodi per informazioni, ma in genere permette di allungare almeno un po’ la vita dei governi.
In questa legislatura non si direbbe che ci sia bisogno di chiedere voti di fiducia: la maggioranza ha un solido margine sia alla Camera che al Senato, e almeno al momento non si notano grandi scollature tra i partiti della coalizione. Eppure, come si può anche leggere in questo fondo del Corsera, Berlusconi l’ha già chiesta per tre volte – tralasciando quella formale per l’approvazione del nuovo governo.
Può darsi che la ragione sia “perché abbiamo fretta di fare le cose”, anche se non mi pare che l’attuale opposizione brilli per capacità ostruzionistiche; a me però pare più che altro un ennesimo segno della “visione aziendale” del nostro attuale PresConsMin, che si può sintetizzare come “Io decido, voi dovete semplicemente approvare”. In effetti, visto che i nostri parlamentari non sono stati scelti da noi elettori ma piazzati in lista al posto giusto, mi sa che i conti dal suo punto di vista tornino perfettamente; ma tutto ciò non fa che aumentare il mio sconforto.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-18 18:08
Visto quello che il cavaliere è riuscito a fare con le sue aziende, la “visione aziendale” del nostro attuale PresConsMin non mi sembra possa dare adito a sconforti… no?