Non è giusto.
Mi sono detto “portiamo su il condizionatore, che stanotte Marina rimane a dormire da noi e si trova non un letto ma un forno”. Ho fatto un bel po’ di training autogeno per dirmi che i trenta chili del parallelepipedo possono andare su una scala a chiocchiola. Mi sono accorto sui miei piedi che forse non era una grande idea scuotere un coso pieno d’acqua di condensa. Dopo avere asciugato tutto, gradino per gradino porto il condizionatore al suo nuovo provvisorio posto. Lo accendo.
È arrivato il nubifragio (fuori, non in casa). Un muro d’acqua che non si vede a quindici metri di distanza. Non poteva iniziare mezz’ora prima?
(Tra mezz’ora devo anche prendere l’auto e andare a Linate. La vedo dura.)
Ultimo aggiornamento: 2008-06-29 21:08
Murphy si adegua al progresso tecnologico.
Spero almeno che, nonostante fosse cessata la necessità, tu non abbia riportato il parallelepipedo dabbasso (Campanile gli avrebbe anche rimesso dentro l’acqua della condensa).