Qualche giorno fa avevo scritto della differenza fondamentale di visione nelle scelte dei governi italiani degli ultimi quindici anni (o meglio, nelle scelte di Berlusconi e dei non-Berlusconi) per abbassare il deficit di bilancio. Secondo questo articolo di lavoce.info, però, non ho capito nulla. Infatti, a quanto parrebbe, l’unico punto veramente innovativo (e apprezzabile in modo bipartitico) di Giulio Tremonti è stato quello di indicare nel DPEF anche i punti in cui si intende operare per tenere a bada il deficit, invece che limitarsi a dichiarazioni di principio.
Peccato però che questi punti comprendano un aumento della pressione fiscale, una compressione delle spese per investimenti e non tocchino le spese correnti. Sul primo punto vedo sì una discontinuità, ma con le promesse elettorali del PdL, non con le manovre del precedente governo; il terzo punto è un leggero miglioramento rispetto alle ultime finanziarie dove anche la spesa corrente cresceva, mentre il taglio (tre miliardi, non saranno tantissimi ma sono sempre un segnale) degli investimenti fa a pugni con la retorica delle Grandi Opere che ci è stata propinata due legislature orsono.
Liberisti liberali e libertali tengano presente la cosa, prima di lamentarsi con me :-)
Ultimo aggiornamento: 2008-06-27 09:24
Per ora infatti sembra essere il groverno più “socialista” della storia della Repubblica…
In teoria, e sottolineo in teoria, il carico fiscale dovrebbe mantenersi sostanzialmente identico (tolta l’odiata ICI), ed il tutto si dovrebbe riequilibrare con tagli alla pesa pubblica=tagli di personale.
Non credo però che il Silvio sia sufficientemente forte politicamente da poter licenziare gente senza colpo ferire. Staremo a vedere, ma secondo me si risolve all’italiana (cioè non si risolve niente).
E’ pure vero che il mutato quadro macroeconomico potrebbe forzare la mano e azzerare qualche lobby, specialmente quelle tradizionalmente nemiche del Silvio, alias, qualche corporazione stavolta ci potrebbe rimettere sul serio.
Niente di rivoluzionario, però.
ho l’impressione che lo scopo di questo governo non sia proprio quello di migliorare l’Italia. quando si tolgono i fondi agli investimenti significa che stiamo andando maluccio.