Giusto per capire di quali tutti sarà presidente della Camera Gianfranco Fini, basta leggere quanto ha sentenziato: «Tolleranza zero» contro chi ha ammazzato Nicola Tommasoli, ma «molto più gravi» le contestazioni dei giorni scorsi della sinistra radicale contro la Fiera del libro di Torino.
Per mettere le cose in chiaro: so perfettamente che quando Fini ha pronunciato quelle frasi Tommasoli non era ancora ufficialmente morto. E ritengo quelli che hanno bruciato le bandiere israeliane affermando «Un gesto forte lo sappiamo ma noi pensiamo che ben più forti, più clamorose siano le morti, ormai quotidiane, di civili palestinesi, tra cui anche bimbi di pochi mesi, sotto il fuoco israeliano» siano dei perfetti imbecilli, a meno che qualcuno mi dimostri che con la loro azione diminuiranno i civili palestinesi morti (e notate che taccio sui civili israeliani morti, che ovviamente per Askatasuna sono semplicemente danni collaterali, immagino). Detto questo, qual è per voi la gravità relativa di bruciare una (qualunque) bandiera e di pestare a sangue una (qualunque) persona? Se, come me, pensate che il secondo sia ben peggiore del primo cominciate a prepararvi a quello che ci capiterà. Se, come Fini, pensate il contrario allora mi piacerebbe sapere perché mai mi state leggendo. Spero sia stato solo per sbaglio.
Ultimo aggiornamento: 2008-05-05 21:45
C’è di che essere veramente preoccupati. Non solo Fini, ma un gran numero di persone sembrano aver perso la capacità di discernere e di esercitare un minimo di buon senso, in campo politico, sociale e morale. Soffermiamoci un istante a considerare che il valore della vita umana è per moltissimi( e non soltanto giovani) uguale a zero. Questo modo di trascorrere l’esistenza è terribilmente privo di significato e dubito che possa rendere felice chi cerca soltanto il confronto violento e sopraffattore. Ma la cultura che fine ha fatto?
Il morto è uno, ed è “un caso su un milione” (frase del sindaco di Verona), la bandiera rappresenta migliaia di morti ebrei che sono stati mandati nei campi di concentramento da… guarda un po’, Almirante. Di cui Fini fu “delfino” (senza offesa per i cetacei odontoceti). Quando si dice “Hanno la faccia come il culo”.
se fossero stati “orribbili communnisti” avrebbe detto che la coltellata era stata un crimine nei confronti dell’umanità paragonabile solamente all’atomica su Hiroshima. ma il suo passato missino gli ha suggerito in un orecchio di dire “so’ ragazzi”. nel frattempo è arrivata la notizia della morte, ma già sommersa dalla polemica.
Orgogliosamente OT e con ben 35 minuti (alla mia fragola) prima di essere in ritardo, porgo sentiti auguri per il tuo genetliaco. :**
Presente!
Premessa: non ho ascoltato le dichiarazioni di Fini e il contesto in cui le ha rese, quindi non posso spiegare che sostesse lui. Però posso dire come la penso io: sul tipo di crimine non c’è dubbio su quale sia il più grave, neppure se il pestaggio non si fosse concluso con la morte. Ogni atto di violenza è sempre peggiore di opinioni, anche se terribili e espresse con offese (io sono l’abolizione di qualsiasi reato di opinione, le idee non vanno difese con le leggi).
C’è un però da sottolineare: da un punto di vista politico anche per me è più grave il secondo. Il pestaggio di Verona non mi pare abbia valenze politiche (e dargliene sarebbe pure pericoloso), è da condannare come un crimine e basta, fatto da dementi che non ragionano. Quelli che invece hanno bruciato la bandiera israeliana invece per me non sono solo degli imbecilli, ma sono delle persone che stanno facendo una azione politica che incrementa odio e razzismo.
Per finire spero che gli abbiano fatto una domanda diretta, perché se avesse tirato lui in ballo la storia della bandiera israeliana bruciata avrebbe fatto solo un po’ di benaltrismo quaquaraqua.
@ff: scusa, ma della politica qua non me ne può fregare di meno.
@mau: non è questione “politica”, è che attaccarsi sulle frasi, eliminando il contesto può far perdere il senso delle cose. Andando a spulciare i giornali leggi sia che i “fatti di torino sono più gravi” che “sono fatti non comparabili”, nello stesso articolo. Allora se non comparabili, com’è che sono più gravi? Imho c’era un ragionamento dietro e nel riportarlo è stato fatto il solito collage alla rinfusa.
@ff: perché, se si fosse limitato a dire che i fatti non sono comparabili sarebbe stato meglio?
Il ragionamento dietro le frasi di Fini era banalmente quello di far notare come lui non fosse antisemita. Io non dico “excusatio non petita”, ma faccio notare che se sente il bisogno di smarcarsi così c’è qualcosa che non va a monte.
Sulla frase pronunciata, basterebbe riguardare “Porta a Porta”, cosa che non ho certo voglia di fare. Però se viene riportata non solo dal Corriere ma anche da Il Giornale comincio a pensare che sia vera.
@mau: beh sul fatto che l’abbia pronunciata non pare ci siano dubbi, il contesto come dico, però cambia leggermente. Riporto quella del giornale:
“Più grave Torino” Ospite di Porta a Porta con il presidente del Senato, Renato Schifani, Fini invoca la “tolleranza zero” contro “i pazzi criminali” di Verona che “vanno messi in galera” ma, fa notare, che “la violenza che cè nei confronti di Israele è di tipo politico-ideologico. I due fenomeni non sono paragonabili”. Quindi “nessun tipo di solidarietà” verso gli aggressori neonazisti che hanno causato la morte del giovane Nicola, ma le bandiere bruciate a Torino sono “molto più gravi perché non è la prima volta che frange della sinistra radicale danno vita ad azioni contro Israele che poi cercano di giustificare con una politica antisionista”. Episodi, questi, messi in atto “con il consenso della sinistra radicale” che mantiene “una posizione di tipo preventivo verso gli ebrei che si nasconde dietro lantisionismo”.
A me sembra che qui non stia comparando i fatti, ma stia dicendo che è grave che ci sia qualcuno che appoggi gli antesemiti, mentre non c’è nessuno che appoggia i fascistelli veronesi. E lì che sta la gravità e se il senso è questo non posso fare a meno che essere d’accordo (l’opportunità poi è un altro discorso, ma sul benaltrismo avevo già detto pure io)