Archivi annuali: 2007

Cheese (manifestazione)

Ieri un gruppetto (Anna, Simona, Marina e Franco, oltre al sottoscritto) si è lanciato verso Bra, per andare a vedere Cheese. Naturalmente “vedere” non è la parola giusta, e avrei dovuto dire “gustare”: ma a me i formaggi non dicono molto, per tacere degli erborinati che io aborro ma erano le star della manifestazione. Insomma me ne sono stato semplicemente lì come pacco postale, e mi sono limitato a fare delle osservazioni antropologiche.
C’era davvero tanta gente, e non ci sono parcheggi sufficienti… o almeno noi non li abbiamo visti. Fortunatamente il centro storico era chiuso al traffico, e noi ci siamo lanciati verso la periferia e abbiamo trovato un posticino. Al pomeriggio gli stand sembravano più vuoti, però quando ce ne siamo tornati verso Milano c’erano i vigili che facevano deviare le auto in arrivo… chissà dove si nascondevano tutti. Ho scoperto dov’è via della Mendicità Istruita, proprio in centro. Mi sono infine vieppiù accorto che ormai Slow Food è davvero un business. Però il tutto è stato abbastanza interessante.
Aggiornamento: A parte i bicchieri “un par sort” che Anna si è recuperata tra i vari assaggi, volevo fare notare un presidio particolare: un fomaggio di capra fatto “a crudo” a Capo Verde. Il formaggio in questione (il caprino di Bolona) è sempre stato un formaggio fresco, per la banale ragione che i pastori capoverdiani non avevano la possibilità di pastorizzarlo e tutte le cose del genere. Adesso però c’è un progetto con l’università di Torino per creare una versione stagionata, “di caratteristiche davvero interessanti” secondo la brochure che veniva offerta. Peccato che questo sia esattamente l’opposto della sbandierata filosofia dei presidii… o mi volete dire che non c’è alcuna differenza pratica, perché se i capoverdiani avessero avuto i mezzi tecnici il formaggio l’avrebbero fatto così?
In compenso, non vorrei dare l’impressione che mi lamenti di tutto. Devo dire che vedere tutti i bidoncini per i vari tipi di rifiuto, e la gente che non solo non buttava per terra la roba ma stava a verificare quale fosse il bidone giusto, è stato confortante. Possiamo ancora farcela.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-23 12:10

Attijariwafa

Non chiedetemi esattamente cosa significhi. Posso solo dire che è arabo traslitterato, ed è il nome della banca marocchina che sta aprendo uno sportello in piazza Appio Claudio, dietro casa mia. Il posto non è così strano, visto che a due anni e mezzo fa (febbraio 2005) ci fu la cosiddetta operazione “hawala” che aveva chiuso lo sportello della Wafabank che stava per aprire in quel palazzo, perché la banca operava senza le autorizzazioni necessarie. Chissà come sono cambiate le cose.
Ah, già che ci siamo un paio di spiegazioni. La Attijariwafa è la banca nata dalla fusione della Wafabank e della Banque Commerciale du Maroc; la hawala è un sistema di scambio di denaro via intermediari basato sull’onore, nel senso che non vengono fisicamente spostati soldi tra la filiale ricevente e quella destinataria ma viene dato semplicemente un credito al destinatario.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-23 11:48

Carriera

Oggi pomeriggio alle 16 in Duomo il prete che ha sposato Anna e me, don Franco Giulio Brambilla, viene ordinato vescovo ausiliare di Milano.
Aggiungo giusto un aneddoto. I vescovi hanno sempre una sede associata, che può essere reale oppure per così dire “onoraria”, come nel caso di un vescovo ausiliare. In questi casi viene indicata una città generalmente del Nord Africa o del vicino Oriente dove ai tempi c’era una comunità cristiana. Don Brambilla diventa vescovo titolare di Tullia: quando gli ho chiesto dove fosse, mi ha risposto “È in Numidia, nei pressi di Cartagine e Ippona; bisognerà fare un campo di lavoro per dissotterrarla…”…

Ultimo aggiornamento: 2007-09-23 11:06

san Maurizio

È il santo di oggi, come mi ha fatto notare Sonny (no, le notiziole sono aggiornate solo quando ne ho voglia, che può essere sei volte in un giorno o nulla per tre giorni di fila). Ma il primo a farmelo sapere è stato il mio ex-collega (nome in codice, “il bagnino”) che mi ha mandato un SMS mentre ero a Bra a (non) vedere Cheese. Nemmeno io me ne ero ricordato.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-22 22:13

Intelligenza artificiale (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Il sottotitolo di questo libro (Barbara Giolito, Intelligenza artificiale, Carocci – Quality Paperbacks maggio 2007, pag. 137, € 13, ISBN 978-88-430-4194-7) è “Una guida filosofica”, e l’autrice si dilunga a spiegare come il libro sia stato scritto principalmente per chi avesse una formazione filosofica e volesse sapere qualcosa sull’Intelligenza Artificiale (mi raccomando le maiuscole!) dal suo punto di vista. È vero che io di formazione filosofica non ne ho per nulla, ma così ad occhio non mi pare che il risultato sia stato raggiunto. Quello che si trova nel libro è una panoramica dei risultati “storici” dei progetti di IA, espressi in maniera schematica, e con l’aggiunta di alcune sezioni su quanto fatto ultimamente, soprattutto da parte di autori italiani. Il taglio delle descrizioni è qualitativo, senza entrare nei dettagli; scelta peraltro corretta, visto lo scopo del libro. Però mi sembra che molti temi di ricerca vengano saltati: è vero che qua gioco in casa, ma ad esempio la creatività nell’IA è appena accennata, e non si fa nemmeno il nome di Hofstadter e del suo gruppo di lavoro FARG, né per la parte di robotica si parla degli autoveicoli che fanno le gare nel deserto americano, o se vogliamo rimanere da noi ai progetti studiati in IRST. Anche le considerazioni filosofiche mi paiono molto terra-terra: bene descrivere gli esperimenti mentali di Searle, ma senza una seria discussione sui significati la cosa rimane lettera morta per la maggior parte dei lettori. In definitiva, un’occasione sprecata: si sarebbe potuto fare di più.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-21 15:37

Anche questa sarebbe politica

Il 23 luglio è stata firamta l’ipotesi d’accordo per il secondo biennio del contratto delle telecomunicazioni. L’ipotesi è ancora un’ipotesi, perché come ormai è d’uso bisogna che i lavoratori diano l’accordo in assemblea.
Bene. L’assemblea per la mia sede di lavoro sarà lunedì mattina alle 9. Nulla di male. Peccato che io sia venuto a saperlo solamente oggi alle 12:15, e giusto perché ho pensato di provare a telefonare al sindacato a chiedere notizie: tecnologia pull invece che tecnologia push, direbbero quelli che di queste cose ne sanno. Quello che invece dice un ignorante come me è “ma perché poi ci si stupisce della gente incazzata che se ne va a seguire il primo che urla contro le varie caste?”

Ultimo aggiornamento: 2007-09-21 14:38

numeri a caso

Mercoledì è apparso un nuovo articolo sulle scelte dei lavoratori dipendenti riguardo alla destinazione del TFR. Nulla di particolarmente strano: bisogna fare dimenticare alla gente che in questi mesi i soldi messi nei fondi hanno perso valore (rendimento negativo: se non ci credete, ecco il grafico del mio fondo) e piuttosto convincerli a seguire la folla. Quello che però non mi tornano sono i numeri dati, ben diversi rispetto a un mese e mezzo fa. Posso capire che abbiano trovato tra le pieghe delle adesioni qualcuno in più, anche se passare da dire che al 30 giugno 2007 i lavoratori iscritti a forme pensionistiche complementari erano 2.017.611 a dire che sono 2.700.000 non può essere liquidato con una attenta verifica contabile. Ma dire che quelli iscritti al 31/12/2006 non sono 1.645.546 ma 1.800.000 mi pare un po’ toppo incredibile per dare retta a uno qualunque dei numeri che l’ineffabile Rosaria Amato ci ha anche questa volta propinato…
Aggiornamento: Secondo lavoce.info, forse per una volta la colpa è del presidente della Covip, Scimia. Sempre numeri farlocchi sono.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-21 12:14

spigolature tecnologiche

In una delle rare volte in cui ho letto la newsletter di ZDnet, ho scoperto un paio di cose interessanti.
Sembra che nel Regno Unito i due principali operatori di telefonia mobile abbiano chiesto alla locale Authority di potere riciclare le frequenze a 900 MHz per l’UMTS. A dire il vero, i miei colleghi che stanno più attenti a queste cose dicono che lo stesso sta capitando da noi… d’altra parte le antenne a 900 MHz sono belle potenti, e quindi ti friggono di più… ehm, volevo dire che permettono un’ottima ricezione anche all’interno. Solo che naturalmente gli operatori che non hanno frequenze a 900 MHz non sono d’accordo, e chiedono che vengano riassegnate anche a loro. Nulla di strano.
L’altra notizia, che però mi pare non sia così nuova, è che sembra che finalmente i grandi produttori di telefonini si siano accordati per un carichino standard. Come ci si poteva aspettare, è completamente diverso da quelli attuali, essendo un micro-USB; micro-, e non mini- come quello del mio Creative Zen, ma posso comunque accettare l’idea. Sarebbe comunque un’interessante semplificazione, no?

Ultimo aggiornamento: 2007-09-21 11:21