Lo sciopero degli autotrasportatori ha mostrato ancora una volta come funziona la mentalità italiana.
Non voglio parlare del fatto che il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggè sia deputato di Forza Italia oltre che sottosegretario ai trasporti nella scorsa legislatura: al limite potrei celiare sul fatto che un appartente a un partito sedicente liberista si lamenti della concorrenza dei camionisti dell’Est, ma non ne vale la pena.
Non voglio nemmeno parlare della filosofia “just in time” che la Fiat ha adottato da vari lustri, che probabilmente fa risparmiare qualche soldo azzerando i magazzini ma ha come risultato che dopo due giorni di blocco gli stabilimenti devono chiudere per mancanza di materie prime – non certo roba deperibile.
No, quello di cui voglio parlare sono le code ai benzinai, e va ancora bene che non ci sia stato l’accaparramento dello zucchero come a fine 1990 per la paura della guerra del Golfo. Non sono ancora riuscito a capire quale sia il motivo principale della corsa all’accaparramento: se c’è una paura atavica di rimanere senza potere usare la propria automobile, se sono i telegiornali a iniziare a raccontare delle code ai distributori e a far partire così l’effetto valanga nel popolo bue, o perché c’è un riflesso pavloviano indipendente da tutto questo. È chiaro che quella della penuria di benzina diventa così una profezia che si autoavvera: le scorte che normalmente sarebbero tranquillamente bastate per una settimana diventano immediatamente insufficienti, e chi si trova casualmente quasi a secco e ha bisogno dell’auto è costretto a mettersi in coda anche lui, e probabilmente a smadonnare. Se devo dirla tutta, però, mi sembra proprio che questa sia la perfetta metafora che rappresenta gli italiani: popolo di santi, poeti, navigatori, allenatori della Nazionale e sgomitanti per essere in prima fila.
Ultimo aggiornamento: 2007-12-13 11:32
In effetti era divertente passare fuori dai distributori e notare scene di guerriglia e code lunghissime, o rabbrividire non trovando il latte al banco frigo perchè la gente ha fatto le scorte. Mi fa paura: voglio dire, quando vedo nei film che dopo un’esplosione nucleare o un terremoto pauroso i negozi vengono saccheggiati (fanno sempre vedere un uomo di colore che si fotte una TV dalla vetrina di un negozio), ho sempre pensato che fosse un comportamento esagerato. I miei nonni e i miei genitori mi hanno sempre raccontato la misera vita durante la guerra e su come ci si aiutava tra vicini. La gente non è più abituata a vivere: io speravo, ci contavo di non poter andare al lavoro perchè manca la benzina. Sarebbe stato un giorno diverso, un giorno speciale, un giorno in cui sarebbe stato naturale chiedere (o dare) un passaggio ad uno sconosciuto in panne o condividere il latte con la dirimpettaia col figlio piccolo. Sarebbe stato fastidioso ma costruttivo, no?
Sarebbe stato divertente vedere che di domenica la gente non girava col SUV per fare lo shopping natalizio a 500 mt. da casa: invece tutti lì, incolonnati di fronte ad un distributore, per paura di dover rinunciare alla loro dose quotidiana di traffico in coda. Tutti con ottimi ed irrinunciabili motivi. In compenso ho goduto e sorriso per:
a) Le crisi degli ingegneri gestionali che bazzicano qui;
b) Sapere che molti hanno fatto il pieno di schifezze e fondi paludosi delle cisterne, con conseguente conto salatissimo dei meccanici;
c) Che questi accaparratori si sono fatti un bel soggiorno presso una pompa di benzina inutilmente.
Sono soddisfazioni.
L’hai scritto sopra, ma avresti dovuto ripeterlo sotto tra le caratteristiche: popolo di sedicenti liberisti e in questo FI è prettamente italiana. L’unica cosa che ha in più da questo punto di vista è che della mezza dozzina di liberisti presenti in italia 3-4 sono lì, ma purtroppo non si notano.
Tu lo sai no che a Verona un benzinaio ha avuto la brillante idea di applicare in toto il principio offerta-domanda del mercato e metter la benzina a 2 euro a litro. Ecco ora lo sai.
che poi gli italiani più che fare la coda all’inglese sgomitano… meno male che i ciclisti non hanno di questi problemi! :) un saluto mau!
Scusa, Conegliano (TV), non Verona.
@Domiziano: conoscendo Conegliano (mia mamma è di Sacile), non mi stupisco :-)
io sono in riserva da una settimana abbondante e mi sono accorto dei benzinai chiusi praticamente quando avevano già tolto il blocco dei tir.
beh, sì, io lavoro in casa. ;)
Guarda, io mi ero fatto due conti approssimativi ed avevo calcolato che un distributore ha benzina per mediamente una settimana-dieci giorni. Considerando che penso i rifornimenti siano fatti su base regolare era probabile che distributori riforniti ad inizio settimana scorsa si sarebbero trovati senza benzina entro metà settimana… Conoscendo poi la natura umana e dei giornalisti si sarebbe scatenata la corsa al pieno ci sarebbe stata emergenza e quindi niente benzina in generale entro mercoledì…
Ovviamente io ho fatto il pieno domenica.
Ciao
Su SkyTG24 dicevano che i distributori hanno in media scorte per 4 giorni e che quindi venendo da sabato festivo (venerdì per i milanesi) entro martedì tutti erano a secco.
Però nessuno ha pensato di dire che i maggiori consumatori di carburanti sono i camion e che questi erano TUTTI fermi e pertanto NESSUNO di questi avrebbe fatto il pieno facendo diventare così le scorte sufficienti per 8 giorni almeno.
Il problema è che dato l’allarme tutti corrono a far carburante, e se normalmente con 10 euro ci fanno 2 settimane hanno fatto tutti il pieno (e così a giugno useranno ancora i fondi della cisterna del benzinaio).
Comunque SkyTG24 è stato fenomenale anche nel servizio dei prodotti deperibili ai mercati generali di Roma. La voce fuori campo diceva che ormai si trovavano solo prodotti locali mentre le immagini inquadravano casse e casse di ananas. Capisco l’effetto serra, la desertificazione ed il buco dell’ozono… ma a Roma piantagioni di ananas non le ho mai viste!
Io sono rimasto in riserva, ma tanto per le questioni essenziali (ufficio e lavori in casa nuova) mi sposto in bici. Comunque sì, c’è una certa sensazione di fastidio nel pensare al pensionato che martedì, non avendo peraltro nulla da fare tutto il giorno, è andato a intasare i benzinai pur di non rischiare di rimanere a secco per i suoi cinque chilometri settimanali di auto la domenica mattina; magari lasciando senza benzina chi di auto vive, come i rappresentanti di commercio.
Io capisco benissimo chi ha fatto la coda al distributore. No, io non l’ho fatta, perché per lavorare uso il treno, e perché abito vicino al confine con la svizzera, quindi no problem ad approvigionarmi.
Ma quanto sarebbe durato il blocco? Nessuno lo sapeva realmente. Il vero problema è che in Italia c’è una costante incertezza. Non sai mai cosa ti può succedere. Percui sei “obbligato” a fare così. Molti poi, tienilo presente, fanno parecchi chilometri al giorno per lavorare. E’ un rischio che non possono correre.
Tutti i lavoratori a progetto, partita IVA etc non vengono retribuiti per le assenze. Già non è che stiano bene la maggior parte…quanti fanno fatica a tirare la fine del mese? Non so quantificare, ma senza dubbio diversi.
Altri (molti, ne conosco parecchi) sono sul rasoio tra “rinnovo” e “non rinnovo”. Cioè sono (e vengono) messi costantemente sotto pressione non tanto per continuare a lavorare, ma per fissare i termini (aumenti etc). Ed ogni scusa è buona…assenze incluse.
Insomma, il ragionamento di fondo è troppo a grana grossa per i miei gusti.
PS la Fiat ha scorte per due giorni, come qualsiasi alto costruttore in europa per risparmiare soldi, e una parte di questo risparmio, certo non tutto, finisce sotto forma di sconti per comprare l’auto, tutte le auto, compresa la tua ;). Io non ci sputerei sopra…
@mestesso: a me pareva – almeno da due settimane – che il blocco degli autotrasportatori sarebbe stato di cinque giorni, non a oltranza.
Per gli sconti alle auto: prima dovrei averne una :-P (tralasciando il fatto che visto che lo sciopero non era così improvviso magari si poteva anche pensare di aumentare per una settimana le scorte a tre giorni…)
diciamo che mi dispiace che il blocco sia terminato.
ieri sera non c’era il solito traffico nella strada sotto casa mia, in mattinata ho fatto quattro passi, invece che i soliti due, per andare al mercato anzichè al supermarket per fare la spesa, dove i banchi erano ben forniti. mi hanno detto che sono stati ‘costretti’ a prendere le verdure nelle campagne vicino roma.
intendiamoci, una civiltà (civiltà?) basata sulla benzina senza camion la sbatti per terra. chissà se a qualcuno verrà in mente di usare meglio la propria automobile, e se a qualcun altro verrà in mente di incrementare le ferrovie.
Ieri sera tornare a casa e’ stato come un sogno: niente autotreni sulla statale, pochissime auto in giro, l’unico blocco ad un’uscita della tangenziale evitato passando per una stradina di campagna. Irripetibile, mi sa.
Benzina l’ho fatta lunedi’ sera, senza nessuna coda ne’ sgomitata (ne’ consapevolezza del fatto che sarebbe potuta mancare). Aggiungo solo che di code a Torino non ne ho proprio viste, e che stamattina alla Esso di corso Unita’ d’Italia c’era l’autobotte alle 7:20.
Ieri non stavo bene, perchè, è successo qualcosa? :-D
A parte gli scherzi, già nel tornare a casa mercoledì, a Brescia, si sentiva la differenza: impressione mia o meno, le auto in strada mi sembravano diminuite di parecchio.
Ho un pò di chilometri per arrivare in ufficio, li farei anche con i mezzi ma Brescia è una cosa assurda: in macchina ci metto 30-45 minuti (7 km) mentre in autobus quasi il doppio (per non parlare del ritorno: oltre 1 ora, alle 19-20, sono una condanna). Sarà per questo che, da noi, i mezzi pubblici li usi “solo se costretto”. :-/
A parte questo, le auto che mancavano all’appello erano ovviamente le “optional” (il classico SUV per andare a 100 metri dal fruttivendolo) ed erano tante.
E’ un peccato che queste cose si vedano solo nei momenti in cui sorgono i problemi (sono uno che, nel weekend, fa “blocco della circolazione” autonomo e (molto) volontario ;-)).
Come anche per la corrente elettrica: s’è visto un uso un minimo razionale solo subito dopo il famoso blackout (si vede che la gente s’era spaventata e pensava ancora alle candele).
In genere, invece, lo spreco è d’obbligo… quindi cielo illuminato a giorno, di notte, ed auto che intasano le strade, sempre.
@Sky: 7 Km sono 35-40 minuti in bicicletta :-P
Concordo, anzi, con un po’ di allenamento, se la strada è piana, i minuti diventano presto 25-30…
Certo, chiunque puo’ fare 7km in bici, a patto che li possa fare su una pista ciclabile o qualcosa di simile, e non con auto e tir che gli passano a 20cm soltanto.
Anch’io ho 4-5km da casa all’ufficio, ma usare la bici sarebbe un suicidio, mezzi non ce ne sono proprio, e cosi’ devo usare l’auto.
Rimpiango i tempi in cui andavo in ufficio a piedi …
@.mau./vb/…
Son 7 km (14/giorno) di smog, rischi, ecc. ecc… a parte che non ho più il fisico per fare ‘ste cose (mica sono un Rude Matematico io ;-)) ma, volendo fare il purista a tutti i costi, non funzionerebbe nemmeno il discorso “diamo il buon esempio”: la statale che devo percorrere, visto che le (magnifiche) stradine di campagna sono tutte sbarrate (sigh), è dotata di traffico pauroso embedded ed è tutta genta che viene da fuori: di certo loro la bici non la possono prendere e, di conseguenza, nemmeno io. :P
Incidentalmente… anch’io, quando abitavo più vicino, andavo a piedi. ;)
A parte tutto, il fatto di esser praticamente obbligati ad usare la macchina è il rovescio della medaglia dell’abitare fuori città: aria migliore fuori orario di lavoro (e d’estate è veramente una pacchia arrivare a casa alle cinque e godersi il paesello) ma traffico schifoso e relativo inquinamento per entrare/uscire. :-(
A livello di tempi… colleghi miei che arrivano da Bergamo (50 km) ci mettono il mio stesso tempo ad arrivare in ufficio. :-/