C’è sempre di peggio

Onestamente, non è che me ne importi più di tanto se un deputato si fa un festino hard con ragazze squillo e pasticche di droga varia. Sì, è vero che farebbe parte di un partito che afferma con forza i valori della famiglia (altrui?) e che è impegnato contro la droga, ma quello è un problema dei vertici di partito che l’hanno candidato e del Calderolium. Mi fa ridere il fatto che si sia dimesso dal suo partito mantenendo il cadreghino da onorevole, ma non sono del partito “lo si cacci da Montecitorio”. Quelli sono problemi suoi, non miei.
Però il tipo in questione dovrebbe avere almeno il buon gusto di evitare di uscire con frasi tipo «Non posso non essere un buon padre, un buon marito solo perché dopo cinque, sei giorni fuori casa capita un’occasione…», che sono insultanti per tutti quelli che devono lavorare lontano da casa. E il suo (ex-)segretario di partito potrebbe anche evitare di tenergli bordone affermando «la vita del parlamentare è molto dura» e quindi bisognerebbe pensare all’ipotesi di un ricongiungimento familiare, leggasi di un bel po’ di soldi in più per questi poveretti che lavorano indefessamente. È anche vero che il segretario in questione è stato graziato da un accusa di concussione da lui stesso ammessa (ma i soldi non erano per lui, aveva aggiunto): si può immaginare come sappia della necessità di raccattare qualche euro qua e là.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-30 15:18

10 pensieri su “C’è sempre di peggio

  1. sasaki

    io non ho detto “lo si cacci da Montecitorio”, ho detto sarebbe stato meglio dare prima le dimissioni da deputato e dunque rendere conto e me, poi occuparsi dei suoi fatti privati.

  2. .mau.

    Appunto. Tu affermi che deve rendere conto a te (in quanto elettore) del festino in questione; io dico di no, perché non è un problema che riguarda me ma lui. Altro sarebbe se avesse rubato della cosa pubblica.
    (e comunque non vedo una gran differenza tra il dire “si dovrebbe dimettere” e “lo si cacci via”… a meno che tu non affermi che se non si vuole dimettere lui, allora se ne può stare tranquillamente a Montecitorio)

  3. sasaki

    Altro errore, io non pretendo che renda conto a me perché suo elettore. Deve rendere conto a me perché sono un italiano e lui è un rappresentate del del parlamento italiano, che viene pagato da me e non per andare a mignotte perché si sente solo. Vedi? Intendo dire che non c’è molto da fare se non tanto il colpevole quanto tutti gli altri, non hanno nemmeno la percezione della colpa. Ovunque nel mondo si sarebbe dimesso prima dalla carica pubblica e poi avrebbe messo a posto le sue magagne personali.

  4. .mau.

    Non so come dirtelo, ma secondo me stamattina ti sei svegliato male. Quando ho scritto “in quanto elettore”, intendevo “dato che fai parte del corpo elettorale italiano”, indipendentemente dal partito che hai votato (o se tu sia andato a votare). A parte che banalmente Mele è stato eletto in Puglia :-) e che c’è il Calderolium, se avessi voluto insinuare che tu abbia votato per lui avrei scritto “tu l’hai votato”.
    Resta poi il punto di base: se invece che un deputato fosse stato un insegnante o un medico ospedaliero ad andare una sera a mignotte, tu chiederesti le sue dimissioni?
    (giusto per non perdere tempo: puoi tranquillamente rispondere “sono cose diverse”, ma non aspettarti che io continui)
    [Nota: Ho modificato il primo paragrafo per renderlo più chiaro, anche perché mi sono accorto solo dopo averlo scritto che in realtà nel commento precedente avevo effettivamente scritto “in quanto elettore”. Il senso dovrebbe essere lo stesso]

  5. sasaki

    Mi sa che quello svegliato male stamattina sei tu, non caspisco la polemica. Mi sembra che un medico non ci debba rappresentare e un deputato sì: sono io che so come dirtelo.
    In fin dei conti io non accetto che una persona cavalcando l’idea dell’unione familiare, ad esempio, impedisca a me di formare una coppia di fatto e di essere tutelato a norma di legge per poi cosa? Per poi andare a letto con la prima che compare in un ristorante e strafatta di cocaina al punto da dover essere ricoverata. Ti pare normale? Dici che sono fatti suoi? Può darsi ma impattano anche la mia vita. La tua no? Ok, vuol dire fregarsene non che non vi sia colpa né scandalo ed ipocrisia in quel che è successo… come direbbero gli americani: sulle spalle dei contribuenti.

  6. Sky

    Solo una domanda: quando inizia (e soprattutto quando finisce) l’orario lavorativo di un parlamentare?
    Perchè da un lato si può di che “sul lavoro” (AKA “nella vita di tutti i giorni”, trattandosi di un rappresentante del popolo) certe cose non si dovrebbero fare.
    Dall’altro ci sarebbe anche la coerenza di evitare comportamenti stigmatizzati dal suo stesso partito (per la serie “predicare bene e razzolare male”).
    Personalmente sono d’accordo sul fatto che un “mio” (popolo) rappresentante non sia una “persona normale” durante il periodo (che non dura una vita) in cui mi rappresenta. Se poi hanno un “orario di lavoro” 24h (fatto salvo quando dormono, magari ;)) credo che questo lo sapessero anche quando si sono candidati: finchè dura il mandato ritengo difficile che qualsiasi comportamento sia “privato”… oppure uno timbra il cartellino (della “rappresentanza”?!?) e si sa che “deve comportarsi bene dalle 08:00 alle 18:00” mentre diversamente può essere “furfante” quanto gli pare purchè in privato.
    Ecco… “privato”: credo sia la parola magica. Quanto è “privato” un rappresentante del popolo?
    E’ un pò come un prete: si deve comportare bene solo in chiesa o sempre? Non sono credente ma ritengo più probabile la seconda.

  7. paolo beneforti

    il deputato puttaniere in questione non ha alcun obbligo, neanche morale, di lasciare le proprie cariche. né avrebbe questo obbligo se avesse preso tangenti (a meno che tale decadenza non sia inclusa nella condanna) o se vendesse il suo voto parlamentare al miglio offerente.
    il patto fiduciario tra elettore ed eletto si firma quando si vota e vale per tutto il mandato. se poi colui che hai votato si rivela un delinquente, o semplicemente se viene meno al patto, tanto peggio per chi lo ha eletto che ha dato fiducia alla persona sbagliata.
    tanto più che l’eventuale dimissionario lascerebbe le cariche solo per recuperare un po’ di faccia.
    imho.

  8. xarface

    appartengo alla schiera dei “morali” (o moralisti, se preferisci) e vorrei vivere in un angolo di mondo in cui l’immoralità del soggetto fosse motivo sufficiente per il pubblico biasimo (e quello del suo collegio elettorale). Sono di manica piuttosto larga nel definire i paletti della moralità e considero accettabili molti comportamenti che io personalmente non tengo. Fra le immoralità che ritengo inaccettabili c’è l’ipocrisia interessata. Ma questo “vizio” lo riferisco, in questo caso, più alle pie donne che hanno votato (ripetutamente) l’on. Mele, più che all’on. Mele medesimo. Perché l’hanno votato, perché lo rivoteranno (sempre piamente, fra un rosario e una litania).
    Moralisticamente, mi vergogno della figura e delle opere dell’on., non perché mi rappresenti in quanto elettore ma perché rappresenta il senso etico del paese in cui vivo.

  9. Sky

    Per quel che mi riguarda non è esattamente una questione di “moralità”, nel senso che se Mele fosse una persona privata, anzichè pubblica, non gli andrei certo a fare le pulci: sniffi/scopi quel che gli pare, ci mancherebbe.
    Quando invece si fa “pubblico rappresentante”, che sia del mio o di altri partiti (poco importa) allora le cose cambiano: a parte il discorso di moralità che porta avanti proprio il suo partito (e lì se la vedrà con loro), quando rappresenta “me, come italiano” ha il _DOVERE_ di comportarsi “bene”, di farmi fare bella figura in Italia, in Europa E nel mondo.
    Non gli sta bene?.. nessun problema: si ritiri a vita privata e torni a fare quel che gli pare. Non sono moralista fino a quel punto, anzi, non sono moralista per nulla.
    Ricordo a questo proposito le figure di m3rd4 che l'”onorevole” Berlusconi “mi” ha fatto fare, davanti agli altri europei ed al resto del mondo. Poco importa che io (NON) l’abbia votato: sono italiano e se lui fa le corna (gesto) al rappresentante di un altro paese la figura di m3rd4 la faccio anch’io, se lui dà del nazista a qualcuno la figura ce la faccio anch’io nel momento in cui mi devo confrontare con persone di quel paese. E, in tutta sincerità, mi son vergognato come un cane in quelle occasioni: sia per lui (che, vabbè, per un certo verso sono affari suoi) ma soprattutto per “noi”.
    Non mi pare “moralismo”, piuttosto semplice rispetto.
    Poi la possiamo anche portare sull’etica, che male non ci starebbe, ma anche fermandomi un passo prima il discorso fila lo stesso.

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