Ancora sulle pensioni

Per una volta, non mi trovo d’accordo con le opinioni espresse da Tito Boeri sulla Stampa di sabato, La buona e la cattiva notizia. La prima sua affermazione su cui discuto è che “è meglio avere minimi anagrafici che quote basate principalmente sugli anni di contributi”. Per chi va in pensione adesso, quindi col metodo retributivo, forse la cosa è relativamente vera: ma col contributivo in realtà non ci sono problemi… se fatto in maniera seria, chiaramente. Sul fatto che i costi dell’abolizione dello scalone e delle esenzioni dei lavoratori usuranti andranno a finire sui contributi pagati da tutti… beh, sono abbastanza d’accordo per la parte dei pensionati “normali” (che in tutte queste riforme delle pensioni hanno perso molto meno che quelli della mia età, per non parlare di quelli più giovani; però non mi pare così strano affermare che ci sia una quota di solidarietà. Infine non vedo che cosa ci sia di male a decidere di aumentare i contributi, invece che contenere la spesa previdenziale. Il metodo contributivo dice in pratica “i soldi che metti come contributi ti tornano come pensione”. Si può benissimo dire “bene, pago di più così lavorerò per meno anni, oppure avrò più soldi”. Chi dice che non si può?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-22 18:56

10 pensieri su “Ancora sulle pensioni

  1. sciasbat

    Io, visto che nel caso dei contratti a progetto (su cui stanno aumentando significativamente il carico), a conti fatti i contributi non rendono nemmeno il capitale versato e, se non si raggiunge un minimo contributivo vengono completamente persi. Specie per gli atipici io direi “devi fare avere fondo pensionistico, scegli tra INPS o privati”. Ma non si può perché si sta facendo una manovra alla Superciuck: sottraggono soldi solo per consentire a quelli che non hanno pagato abbastanza contributi di andare in pensione…

  2. pietro

    Dice una cosa diversa: che i soldi per pagare le pensioni di quelli che ADESSO vanno in pensione qualche anno prima grazie l’abolizione dello scalone verranno pagati aumentando i contributi di quelli che ADESSO lavorano.
    Cioè, i contributi in più che paghi vanno in pensioni per altre persone.

  3. .mau.

    @sciasbat: se non ricordo male – ma sono pronto a fare ammenda – se non hai un montante sufficiente ti viene semplicemente restituito a tua richiesta quando raggiungi l’età della pensione di vecchiaia. Non so se i contributi vengono rivalutati, ma direi di sì.
    @pietro: nì. Non sono ovviamente della scuola che dice “ma non vedete che l’INPS è in attivo?”, visto che sono capace a vedere oltre l’orizzonte temporale di un anno. Sono d’accordo sul fatto che parte degli aumenti sarà a favore di chi invece che uno scalone si è trovato una scaletta, ma ribadisco che questa è colpa del governo Berlusconi II e dei sindacati che hanno voluto mettere la polvere sotto il tappeto; sulla parte “contribuiamo tutti per semplificare la vita ai lavoratori usurati” sono perfettamente d’accordo sul principio, anche se mi preoccupo per la sua realizzazione.

  4. Apis

    Ma tu credi veramente che col contributivo ti verrà erogata una rendita in base al montante maturato a fine contribuzione?

  5. sciasbat

    Non sapevo della possibile restituzione, devo verificare (tra l’altro lo stesso discorso si applica per gli stranieri che lavorano un numero limitato di anni in Italia e pagano contributi).
    Sulla rivalutazione non è così semplice fare i conti, perché essendo un vitalizio dipende da quanto camperai dopo il pensionamento quindi non sai su quanto tempo verrà spalmato. Io avevo fatto un giochino con le tabelle che ti dicevano quanto avresti avuto al mese se avessi versato per tutta la vita contributi come coll. a progetto. Il risultato era stato disarmante: per riavere il capitale (senza rivalutazione) dovevi vivere più a lungo della tua aspettativa di vita… Non è scientifico lo so, ma visto questo a naso preferirei mettere quei soldi in un qualsiasi fondo assicurativo.

  6. .mau.

    della tua aspettativa di vita dato il fatto che sei comunque arrivato a 65 anni (e quindi si suppone che supererai l’aspettativa di vita che hai alla nascita)?
    (non lo so. Non ho fatto i conti a riguardo, lo dico subito)

  7. Apis

    Purtroppo il problema non è solo il coefficiente di conversione del montante in rendita (che pure non è cosa da poco, anzi …).
    Mai sentito parlare di “contributo di solidarietà”, “sospensione dell’indicizzazione” (peraltro già insufficiente)?

  8. .mau.

    In busta paga ho un “FPLD aggiuntivo 1%” che credo sia il contributo di solidarietà.
    Per la sospensione dell’indicizzazione, direi che la mia pensione non sarà certo mai di otto volte superiore al minimo :-)

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