Non so se ve ne siete accorti: la scorsa settimana l’assessore alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica della regione Liguria Carlo Ruggeri ha buttato lì un’ideona: aumentiamo il pedaggio delle autostrade liguri, ma solo nel weekend, dal venerdì pomeriggio alla domenica sera. Il Corsera aveva assolutamente glissato sulla cosa, tanto che sabato c’era giusto una lettera al giornale che riportava la notizia, mentre La Stampa – i piemontesi non sono tirchi come i liguri ma si avvicinano, quindi la notizia era importante – ci aveva dedicato mezza pagina più il richiamo in prima pagina del Belpoliti nello spazio solitamente presidiato da Gramellini.
È ovvio che l’assessore pensi a lucrare su tutti i turisti mordi e fuggi dei weekend – dimenticavo infatti di aggiungere che il balzello non si sarebbe dovuto applicare per i percorsi inferiori ai 50 km, e che sarebbe di “qualche decina di centesimi”, niente di più. E quello che forse non è noto è che non sarebbe nemmeno un’innovazione: sabato dell’altra settimana abbiamo preso un treno Chiavari-Moneglia pagando dieci centesimi in più grazie alla “tariffa regionale weekend”, tariffa che già mi suona abbastanza impugnabile da chi volesse rompere le palle a Trenitalia.
Chi conosce i liguri non si scomporrà affatto della notizia, e chi conosce i milanesi che sciamano in Liguria potrebbe anche essere d’accordo; però mi chiedo che cosa succederebbe se tutte le regioni iniziassero a chiedere simili balzelli, con le scuse più svariate. Altro che il federalismo fiscale tanto propugnato dalla Lega!
Ultimo aggiornamento: 2006-08-08 11:22