Archivi annuali: 2006

Mi si nota più se arrivo primo o ultimo?

Scopro dal ciclista calmo che è morto Luigi Malabrocca. Ho come il sospetto che tra i miei lettori (a parte il Farfi, ovvio), nessuno sappia chi sia: al momento non c’è neppure una voce su Wikipedia (provvederò al riguardo). Vi consiglio quindi di leggere il coccodrillo della Rosea, per avere un’idea del personaggio.
Perché non è affatto facile arrivare ultimi, che cosa credete? È un po’ come fare zero al Totocalcio, occorre comunque una certa costanza, e non puoi nemmeno ritirarti. Memorabili le sue gare contro Sante Carollo, che nel 1949 riuscì a fregargli l’agognata maglia nera dell’ultimo in classifica al Giro d’Italia; e dire che nella sua carriera ha anche avuto quindici vittorie da professionista, e due titoli italiani di ciclocross, quindi non era esattamente una schiappa.
Dalle poche notizie che ho trovato in rete, credo abbia avuto una vita abbastanza felice; secondo me se la meritava, perché in fin dei conti è stato una delle persone che ha contribuito a formare la leggenda del ciclismo, quando ancora ci si poteva divertire.
Aggiornamento: in effetti, mentre scrivevo questa notiziola qualcuno ha provveduto a rimpolpare wikipedia. Si vede la differenza rispetto a chi come me preferisce il proprio orticello.

Ultimo aggiornamento: 2006-10-02 13:22

ePolis (quotidiano)

Nichi Grauso – qualcuno si ricorda ancora di Video On Line? e qualcuno si ricorda dell’accaparramento dei nomi a dominio a fine 1999? – è tornato da qualche tempo a uno dei suoi primi amori: la carta stampata. Dopo un inizio nella sua Sardegna, e un primo sbarco nel nordest a febbraio, dal 28 settembre ha fatto uscire le edizioni milanese e romana di ePolis. Sì, il sito non è italiano ma sanmarinese, qualunque cosa ciò significhi in pratica.
Ho volontariamente saltato il primo numero che non fa mai testo, preso il secondo di venerdì scorso, e dato un’occhiata oggi al pdf che è in linea: i giornalisti hanno fatto infatti uno sciopero parziale, pubblicando solamente le due nuove edizioni. Innanzitutto non ho ancora capito se è free press oppure no: mi sono trovato la copia sulla scala della metropolitana, ma l’edicola dove ho comprato gli altri quotidiani ne aveva alcuni esposti, al prezzo di 50 centesimi. Non riesco esattamente a capire perché uno dovrebbe acquistarlo… Il formato è quello tipico della free press, però la cura e la foliazione sono maggiori. Ci sono quarantotto pagine, la pubblicità sembra meno invasiva dei quotidiani gratuiti e nel numero di venerdì mi pareva che il target fosse anche un po’ più elevato. Sulla copia online, a dire il vero, la qualità pubblicitaria era calata parecchio.
Gli articoli sono più ampi che nella free press, e sembrano articoli veri e propri, non agenzie rimesse in sesto alla bell’e meglio. Ho persino visto qualcosa che assomigliava a un approfondimento, che naturalmente è assolutamente vietato nel modello standard dei quotidiani gratuiti. Ci sono però pagine, tipo le lettere dei lettori, che sono assolutamente identiche a quelle che potremmo leggere su Metro e simili. La parte milanese è molto ben curata, e credo voglia essere uno dei punti di forza del quotidiano.
Come tendenza politica, anche se le feste di inaugurazione hanno avuto come madrine Serena Dandini a Roma e Lella Costa a Milano, il quotidiano mi è sembrato tendere più verso destra, ma quella destra liberale alla Montanelli che oggi non è più rappresentata in Italia; potrebbe essere un modo per recuperare una nicchia di lettori che non si sente rappresentata da Libero e Il Giornale.
Commento finale: boh. Come ogni via di mezzo, è da vedere se riuscirà a erodere lettori, oppure farà il proverbiale vaso di coccio.

Ultimo aggiornamento: 2006-10-01 22:26

inutilità

Non avendo molto da dire, vi segnalo un paio di siti assolutamente deliranti, in un modo o nell’altro.
gabbly.com/ ti permette di vedere un sito e contemporaneamente avere una finestra di chat con tutti quelli che lo stanno guardando attraverso gabbly. Basta scrivere il nome del sito che ti interessa: ad esempio, http://gabbly.com/xmau.com/notiziole ti farà vedere questa paginetta (si fa per dire, immagino che la maggior parte di voi mi legga via RSS) e assieme una finestrina di chat. Tutto molto web2.0, immagino; funziona con Firefox e IE, ma non con opera.
stendibiancheria.net è un sito dedicato… al bucato. Per la precisione, ti dà (il default è per Milano, ma puoi anche saperlo per Torino Roma Napoli Capri (?) Nagoya (??) e altri) un “indice di bucato” che ti dice quanto è probabile che i tuoi panni si asciughino, sempre che non si sia moderni. Ci sono dei problemi con l’interfaccia, 21.11 celsius non suonano bene, ma l’idea è simpatica… e sufficientemente fuori di testa. (E bisogna dire che chi gestisce il sito risponde molto in fretta!)

Ultimo aggiornamento: 2006-09-30 18:50

giornataccia?

Occhei, sono uscito cinque minuti più tardi del solito. Occhei, mi sono fermato in edicola a comprare Repubblica e La Stampa visto che ci saranno due giorni di sciopero (la sapete la barzelletta dei due carabinieri in montagna, vero?) e mi sono trovato un po’ di coda.
Ma è andata a finire che mi sono visto partire la gialla sotto gli occhi, e ancora grazie che avevano rimesso a posto il problema alla stazione Sondrio; mi sono visto partire la verde sotto gli occhi; il 15 almeno aveva già fatto una fermata, ma comunque l’ho aspettato quasi dieci minuti; e per sovrammercato la porticina del retro del nostro simpatico complesso postindustriale non funzionava, e ho dovuto fare tutto il giro per entrare. Non è così che si inizia bene una giornata, anche se è venerdì e quindi ci sono ampi margini di miglioramento nel corso della giornata.
L’unica cosa favorevole è che hanno riaperto la scala mobile della metro in Piazzale Abbiategrasso. Quella scala mobile è nata sfigata: l’avveniristica (?) copertura con lastre di cristallo è stata spaccata dopo nemmeno una settimana, e ci sono voluti tre mesi di chiusura prima che… venissero tolte le lastre rotte. Adesso mi sa tanto che ci siano problemi agli ingranaggi quando piove, e quindi è più il tempo in cui sta chiusa di quello di funzionamento: ad esempio, a settembre non l’avevo mai vista accessibile fino appunto ad oggi (o forse ieri, ma ero in bicicletta). Ma la cosa più divertente è che ormai la gente ha cancellato dal proprio campo visivo quel passaggio: stamattina tutti facevano le scale!

Ultimo aggiornamento: 2006-09-29 10:53

Prodi

Io quelli della CdL non li capisco. Magari saranno ancora abituati al buon Silvio (ah, domani è il suo compleanno, ricordatevi di fargli gli auguri!), che basta dirgli qualcosa che non gli piace e lui subito parte per la tangente.
Prodi, lui no. Sta dicendo una frase, e viene bloccato dai fischi, dalle urla e dalle battute? La riprende da capo. E la riprende. E la riprende. otto volte. Dopo che Bertinotti sospende la seduta, convoca i rappresentanti di classe, pardon i capigruppo, e riesce finalmente ad ottenere un po’ di silenzio… riparte con la stessa frase. Sempre con lo stesso tono, l’unica differenza è stata al limite che la pronunciava in maniera un pelo più lenta. Tanto casino per nulla, insomma.
Ma la cosa non è poi così strana: tutti noi abbiamo avuto un professore che faceva esattamente la stessa cosa; e dopo un po’ capivamo che era assolutamente inutile fare qualunque cosa, perché alla fine l’avrebbe vinta comunque lui. È probabile che quel professore ci stesse sulle palle, e anche Prodi non è che sia poi così simpatico: però alla fine lo si ascoltava. Ma anche se Prodi è il Professore, il parlamento non è una scuola…

Ultimo aggiornamento: 2006-09-28 21:33

quel pezzetto in più

In questi giorni su Radiopop si può sentire una pubblicità, credo della Fondazione Arnaldo Pomodoro ma non ne sono certo (nota a latere: quando uno si ricorda di una pubblicità ma non del prodotto, il pubblicitario non ha fatto bene il suo lavoro..)
Come colonna sonora, è stato scelto il coro del Nabucco: insomma, “Va pensiero” che a suo tempo stava financo per diventare l’inno italiano, e che conosco bene perché alle elementari ce lo facevano cantare nell’ora di musica. Capitava però che tutte le volte che veniva trasmessa la pubblicità io sentivo qualcosa che mi infastidiva. Sono stato allora un po’ più attento e ho scoperto la ragione del mio fastidio: in due punti erano state aggiunte alcune note, che allungavano la battuta in cui si trovavano e quindi facevano sobbalzare il mio subconscio. È un po’ difficile da spiegare: è un po’ come un meccanico che sente che l’auto sta andando a tre, oppure la sensazione che si ha quando si sta salendo una scala sovrappensiero e si cerca di mettere il piede sullo scalino dopo l’ultimo.
L’unica cosa che mi chiedo è il motivo di questo allungamento. In fin dei conti Peppino Verdi è morto da un tempo sufficiente per non avere problemi con i diritti d’autore, e ci sarebbero stati altri sistemi se si voleva allungare un po’ la colonna sonora. Qualcuno ha idee al riguardo?

Ultimo aggiornamento: 2006-09-28 10:51

in attesa della neve…

ci si può trastullare con questo giochino flash, nel quale dobbiamo costruire una pista per fare scendere con lo slittino un omino senza che si spiaccichi al suolo. Il guaio è che non ho capito come fare a fermarlo…
(via Ipazia)

Ultimo aggiornamento: 2006-09-27 18:33

1,2,3… assemblea

Oggi pomeriggio abbiamo avuto un’assemblea per preparare la manifestazione di martedì prossimo. Per la prima volta (forse per l’ultima?) ci siamo trovati tutti: noi che arriviamo da Tim, i due gruppi da IT Telecom, e quei pochi operai Telecom che non sono stati esternalizzati. Visto che ci sono anche degli operativi, ci sono state in realtà due assemblee; inoltre, visto che eravamo parecchi, per una volta abbiamo usato l’auditorium, che è quello dove Tronchetti fa le assemblee di Telecom :-)
I sindacalisti presenti hanno fortemente spinto perché non solo si scioperi, ma si vada anche tutti a farsi vedere, che è più o meno quello che mi aspettavo. Hanno esplicitamente affermato che la richiesta sindacale è che il governo faccia come capitato con la Fiat, quindi diventi garante di un piano industriale serio per l’azienda, con un datore di lavoro che dia garanzie al mercato e all’azienda. Inoltre sono fortemente contrari a ritrovarsi un’azienda in mano agli italiani ma spezzettata, perché si è visto cosa è successo in passato in casi simili. Bene: diciamo che la base non è poi rimasta troppo soddisfatta, per usare un eufemismo. Ci sono state voci che proponevano di fermare le centrali telefoniche, o di bloccare ferovie e autostrade per farsi sentire davvero, lamentandosi perché tanto tutte le volte che si è scioperato non ci è servito a un tubo, e soprattutto il sindacato è andato avanti per conto suo. Il tutto ha portato a un tentativo di difesa dei sindacalisti, che però non mi pare abbia sortito grandi risultati. Alla fine è probabile che molti sciopereranno, che qualcuno andrà alla manifestazione, ma tutti piuttosto scazzati con azienda e sindacato.
Io ho fatto due domande, chiedendo come poteva il sindacato chiedere un piano stile Fiat quando sappiamo che il management non ha soldi e comunque è sfiduciato dai mercati, e se avevo capito bene sentendo che voleva preservare l’italianità dell’azienda, oltre alla sua unitarietà. Alla fine dell’assemblea sono stato preso in giro dai miei colleghi, visto che la prima domanda non è stata nemmeno presa in considerazione e alla seconda c’è stata una risposta assolutamente fumosa. Certe cose non cambiano mai.

Ultimo aggiornamento: 2006-09-27 18:27