Dopo il mio pippone precedente, le cose sembrano essere mutate. Ma mi sa tanto che lo siano in modo gattopardesco.
Ieri la Casa delle Libertà ha fornito la sua rosa di nomi che voterebbe. È già tanto che – essendo minoranza – non proponga nomi loro: ma è chiaro che sono tutti scelti per farsi dire di no. In ordine alfabetico abbiamo Amato, che pur essendo il più papabile sarebbe forse lo schiaffo peggiore per i ds; Dini, che a quanto pare esiste ancora, e a cui non credo Silvio abbia ancora perdonato lo sgarbo del suo governo nel 2005; Marini, che formalmente sarebbe una candidatura istituzionale e lascerebbe libero ai ds il suo posto alla Camera (ma li vedete voi i due rami del parlamento guidati entrambi da sedicenti sinistrorsi?) e Monti, che dicono essere tanto una brava persona e un amico di Prodi, ma che effettivamente come Presidente lo vedo ben poco.
Dopo lo squillo di tromba che s’ode a destra, risponde uno a sinistra; se la CdL vuole un candidato istituzionale – risponde l’Unione – eccovelo qua. Napolitano è stato presidente della Camera, è sì ds ma dell’ala destra; cosa volete di più? Anche se alcuni giornali stamattina lo davano per certo eletto, è chiaro che la sua candidatura è puramente di bandiera per le prime tre votazioni in cui servono i due terzi dei voti. Non credo che a sinistra abbiano tanto voglia di perdere un voto al Senato (ricordo che Napolitano è uno dei senatori a vita) né che a destra si affannino a votare uno che nonostante tutto è stato un vero comunista. Però in questo modo l’Unione si riesce momentaneamente a compattare e a far passare i primi due giorni, senza bruciare il proprio vero candidato, che – se non ve ne siete accorti – non è mai stato ufficialmente presentato. Baffino personalmente mi sta sulle palle, ma non è così stupido da entrare in gioco subito.
Il tutto per la grande gioia di Repubblica, che sta sponsorizzando la candidatura D’Alema in una maniera direi quasi sconcertante. Belle cose che capitano.
Ultimo aggiornamento: 2006-05-08 10:21
Io non sarei così sicuro che Napolitano non verrà eletto. A questo punto è forte la tentazione da parte di An, Udc e Lega di prendere due piccioni con una fava: eleggere un presidente anche con i loro voti, diverso da D’Alema, e dare un colpo secco alla leadership di Berlusconi.
Sarà dura che Berlusconi riesca a dire no agli alleati, per imporgli poi chi – D’Alema??
E’ decisiva la giornata di oggi. Se alla terza votazione non sarà eletto Napolitano, dalla quarta potranno avvenire solo due cose: o torna in pista D’Alema(ma bisognerà vedere se li prende, 500 voti: per es. la RNP non lo voterà), oppure c’è Amato, che può ottenerli(una piccola parte dei DS, la Margherita e altri partitini della sinistra, + la Cdl, lo voterebbero).