Notizia di base: il consiglio di amministrazione Auditel ha deliberato la pubblicazione ufficiale degli ascolti televisivi nella fascia 15-64 anni. Non ho capito se in sostituzione o in aggiunta a quella precedente, che non aveva limite di età.
Sappiamo tutti che più dati ci sono più uno può scegliere quelli preferiti, e quindi non è affatto un caso che il giornale gratuito che riporta la notizia lo faccia con il commento… di Mediaset. Non è nemmeno un caso che il giornale gratuito in questione sia Leggo, ma di questo ne avevo già parlato.
Torniamo però alla (povera) matematica. Dopo avere detto esplicitamente una delle due ragioni per cui ci sono questi nuovi dati, vale a dire “perché i dati servono per le campagne pubblicitarie, e i vecchi consumano troppo poco”, arriva la ciliegina sulla torta. «Il nuovo dato contiene anche un forte valore statistico generale, in quanto il pubblico compreso tra 15 e 64 anni rappresenta oltre il 70% dell’intera popolazione italiana».
A parte la forse non banale considerazione che non riesco a vedere l’utilità di usare un dato statistico quando ho a disposizione il dato completo nello stesso formato (la statistica serve a ridurre la complessità di un numero troppo grande di dati a un formato più gestibile), sarebbe simpatico che qualcuno si rendesse conto che un “valore statistico particolare” è un ossimoro – le statistiche sono generalizzazioni, non particolarizzazioni.
Ultimo aggiornamento: 2006-04-03 17:17