Archivi annuali: 2005

senza fumo

Ieri sera si sono tenute le Cenerentoliadi di gennaio, le prime dopo il divieto di fumo nei locali pubblici. Io a dire il vero non ci ho partecipato, visto che dovevo fare il Falso Spinelli, o se preferite il Bravo Presentatore.
Devo però dire che, nonostante qualche mugugno, è incredibile come si respirasse meglio: anzi, come ci si accorgesse una volta usciti di non avere i vestiti fumiganti. Ciò è Molto Bello.
Resta comunque l’idiozia che un esercente può essere multato se ha i cartelli “Vietato fumare” semplici, senza cioè tutti i codici e codicilli di questa legge. Mi domando se scopo di tutto questo è dare all’infraendo la possibilità di decidere se gli vale la pena rischiare una multa…
Ps: ma qualcuno ci crede che il consumo di sigarette è diminuito del 23%, come da sondaggio dell’Assotabaccai?

Ultimo aggiornamento: 2005-01-21 10:15

Manuale del leccaculo (libro)

[copertina]Forse adulare non sarà un’arte né una scienza, ma sicuramente è un’attività che vanta millenni di esperienze umane. Con questo libro (Richard Stengel, Manuale del leccaculo, Fazi Tascabili saggi 2004 [2002], p. 334, € 9.50, ISBN 8881125021, trad. Daniele Ballarini) abbiamo la possibilità di scoprire come il concetto stesso di piaggeria, o di leccaculaggine se si preferisce, sia mutato nel corso dei secoli. L’autore tende sempre a prenderci per i fondelli, quasi riproponendo verso noi lettori i vari stili che man mano presenta – mi raccomando, state attenti a cosa è stato fatto il secolo scorso! Un plauso per la traduzione, che nonostante l’ovvia ripetitività e la necessità di mappare una serie di quasi sinonimi – tradurre l’appendice dev’essere stato un vero tour de force – mi pare ottima.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-19 10:28

Neve

Ieri pomeriggio avevo un incontro, e quindi ho preso la bicicletta per evitare la rabbia nel cercare un parcheggio in Papiniano. Quando alle 17.15 mi fanno notare che stava cominciando a nevicare, dico “ah” e mi accingo a prepararmi per inforcare il mio bolide. Nessun vero problema, anche se sulle auto in sosta nel parcheggio c’era uno straterello di qualcosa che sembrava più che altro ghiaccio. L’unico guaio me lo sono trovato in via Meda sotto il ponte della ferrovia, visto che non hanno ancora terminato di asfaltare e c’è un bel gradino sulle rotaie: ho perso il controllo della bici che è rovinosamente caduta a terra mentre io con atletico gesto ero saltato giù, atterrando in piedi meglio che un ginnasta.
I guai sono iniziati alle 21 quando sono uscito dall’incontro: fioccava che era un piacere e pedalare era assolutamente impraticabile. Ma dove sta il problema? ho preso la bici, le ho tolto il minimo di neve, sono sceso alla stazione metro di Sant’Agostino, ho timbrato regolarmente per me e per la bici, e mi sono fatto il tragitto fino a casa, tutto bardato con ancora il giubbotto rifrangente. Mentre in spregio ai regolamenti ho preso la scala mobile per uscire – naturalmente avevo lasciato passare tutti, ci mancherebbe altro – un tipo mi ha persino fotografato: dovevo avere un’aria più fuori di testa del solito!

Ultimo aggiornamento: 2005-01-19 10:16

malattie feline

Ieri mattina è stato chiaro che qualcosa non andava. Ariel, che come al solito era sul letto vicino ad Anna, quando mi sono alzato non è immediatamente scesa querula come il suo solito: è rimasta là, e soprattutto non miagolava.
Anna l’ha subito portata dalla veterinaria, che l’ha trovata con febbre alta e le ha dato degli antibiotici: bisogna dire che stamattina non ha mangiato molto, ma comunque aveva l’aria più vispa e rumorosa. Speriamo solo non attacchi nulla a Momo, altrimenti a furia di rimpalli non ci passa più.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-18 12:14

i milanesi e il freddo

Sembra proprio che i milanesi soffrano di una strana patologia che si manifesta allo scendere della temperatura atmosferica.
Stamattina faceva freddo forte, e in bicicletta lo si sente abbastanza. In compenso mi sono trovato parecchie persone che attraversavano la strada ovviamente in diagonale – lo faccio anch’io – nei posti più disparati, e sempre senza guardare se per puro caso qualcuno sta passando. Presumo che la vista si annebbi per default anche quando non c’è il nebiun, e che quindi i milanesi passino automaticamente a utilizzare l’udito per capire se rischiano di esser presi sotto: il tutto non è il massimo quando c’è chi sta pedalando.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-18 11:56

divieto di accesso

Oggi ci è arrivata una comunicazione dalla Città di Rozzano, che spiegava che per una serie di lavori per la rete del gas (immagino per raggiungere le case del Cancantiere…) sarebbe stato messo per tre settimane un divieto di accesso a viale Romagna, tranne che per residenti (chi?) e dipendenti Telecom (ecco). Stamattina in effetti avevo visto il cartello, ma non ci avevo fatto più di tanto caso: alle 13 in compenso, mentre cercavo di andare in palestra per riprendere a fare pesini dopo la pausa natalizia, mi sono trovato tutto transennato, non solo per i veicoli ma anche per un povero pedone quale il sottoscritto.
Adesso ho preso la cosa come segno della Volontà Divina che non voleva che oggi iniziassi a faticare: ma la cosa mi preoccupa per stasera – per arrivare alla fermata del bus mi toccherà fare quasi un chilometro – e per i prossimi giorni. In macchina o in bici non è un gran problema, ma a qualcuno dei dirigenti comunali è venuto in mente che esistono anche i pedoni?

Ultimo aggiornamento: 2005-01-17 15:15

lucro e profitto

Scopro da Massimo che l’onorevole Dario Franceschini ha un blog, la qual cosa non mi fa né caldo né freddo. Quello che mi infastidisce è una cosa molto più grave. Franceschini parla infatti di una sua proposta di legge sui CD musicali, terminando dicendo che la proposta inasprirebbe le pene per chi viola il diritto di autore “duplicando o riproducendo per fini di lucro cd musicali originali per destinarli al mercato nero” (neretto mio).
Sempre sul suo sito si può leggere la proposta di legge. Che si scopre? innanzitutto che la legge sul diritto d’autore del 1941 oramai è stata così modificata che forse converrebbe riscriverne una ex novo semplicemente copiandola rinumerando gli articoli. Abbiamo ad esempio dopo l’articolo 171 i vari 171 bis, 171 ter, … 171 novies, che non pensavo nemmeno esistesse la parola latina per “nove volte”. E la proposta aggiungerebbe un articolo “171 bis.1”. Poi vediamo scritto che nel primo comma dell’articolo 171 ter “le parole «per trarne profitto» sono sostituite da «a fini di lucro»”, il che non si comprende visto che la legge attuale ha scritto “fini di lucro”.
Nel migliore dei casi, Franceschini non si è accorto del testo della legge (o il Ministero della Giustizia ne ha in linea una copia errata). Nel peggiore, ha scritto nel commento che si parla di lucro, mentre in realtà vuole parlare di profitto. E la cosa è ben diversa: il lucro è “guadagnarci dei soldi”, mentre il profitto è “avere un utile di qualunque tipo, anche non pecuniario”. È lecito decidere di voler perseguire solo il lucro o anche il profitto, ma una persona laureata in giurisprudenza non può far finta di niente e confondere i due termini. Ci vuole chiarezza.
Aggiornamento: In effetti il testo al ministero della Giustizia è sbagliato, come mi è stato fatto notare nei commenti. La legge 128/04 (la legge Urbani, insomma) ha cambiato il testo del 171-ter da lucro a profitto, quindi Franceschini con la sua proposta tenderebbe effettivamente a cancellare quella modifica e ritornare alla vecchia “fini di lucro”. Potete guardare il testo sperabilmente corretto su Interlex.
Aggiornamento 2: la versione iniziale del testo di Franceschini aveva lasciato i fini di lucro, quella che ho poi letto oggi invece aveva inserito la modifica inserendo il fine di profitto. Resta sempre il fatto che il sito del ministero della Giustizia non è aggiornato.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-17 14:19

elezioni e gelatai

Si stanno di nuovo avvicinando delle elezioni. Non so se sia capitato di sentire anche a voi questa “dimostrazione matematica” che porta in uno schieramento bipolare entrambi i candidati verso il centro dello schieramento.
Supponiamo di avere una lunga spiaggia (le posizioni politiche, da sinistra a destra) dove i vari bagnanti sono variamente distribuiti. Questa spiaggia non ha venditori ambulanti: gelati aranciate cocco e quant’altro si possono comprare solo da due banchetti, che hanno l’esclusiva. Si può immaginare che ognuno vada a prendersi il gelato da quello che è più vicino, e che all’inizio siano uno più o meno a sinistra e uno a destra. Però il primo può pensare “se mi spostassi un pochino a destra, continuo ad essere il più vicino per quelli alla mia sinistra; continuo ad essere il più lontano per quelli alla destra del mio collega; ma per alcuni di quelli in mezzo divento io il più vicino. Quindi ci guadagno: domani mi posiziono più a destra”. Il gelataio di destra fa naturalmente il discorso simmetrico, e così per Ferragosto ce li troviamo in mezzo schiena contro schiena.
Cosa c’è di sbagliato in questo ragionamento? Matematicamente, nulla. Fila perfettamente qualunque sia la distribuzione degli elettori, pardon dei bagnanti, sulla spiaggia. Funzionerebbe perfino con una spiaggia non lineare ma planare, se lo spostamento avviene in direzione dell’altro. L’errore è molto più sottile: viene fatto l’implicito assunto che tutti prendano necessariamente il gelato. Se qualcuno decidesse che non vale la pena fare tutta quella strada, e quindi si astenesse, il ragionamento viene subito inficiato. Il problema non è quindi sul ragionamento, ma molto più alla base, sul modello; qualcosa che non sembra però essere compreso da molta gente, che non solo si rifiuta di capire la matematica ma ha un atteggiamento fideistico che forse è ancora più pericoloso.
Aggiornamento: temo di essere stato troppo nebuloso: provo ad aggiungere un esempio con i numeretti. (ancora modificato… l’ho sempre detto io che è difficilissimo divulgare la matematica)
La nostra spiaggia ha cento persone. In questo momento, la situazione è simmetrica: ci sono 30 persone a sinistra del gelataio S divise in due gruppi di 20 e 10 persone, 15 un pochino a destra di S, 10 più o meno equidistanti tra S e D (che divido in 5+5 per far vedere meglio la simmetria… pensateli comunque tutti come pencolanti da una parte all’altra), 15 un po’ a sinistra di D, 30 a destra di D. Tutti inoltre si comprano un gelato. Graficamente:
20 10 S 15 S1 5 X 5 D1 15 D 10 20
Supponiamo che D decida di spostarsi verso il centro e andare a piazzarsi al punto D1, in modo che le cinque persone all’immediata sinistra e destra del centro X trovino più comodo andare da lui piuttosto che da S; il tutto mentre S se ne sta fermo. Così ad occhio sembrerebbe che S rimarrà con solo 45 clienti mentre D ne avrà 55. Se però i venti all’estrema destra decidessero che tanto a questo punto sia S che D sono due gelatai comunisti, e quindi preferiscono non degnarsi di andare a prendere un gelato, abbiamo che S continuerà ad avere 45 clienti, ma D ne avrà solamente 35. Ergo, l’imprenditore con maggior successo sarà S, nonostante D abbia più persone nel suo bacino di utenza.
Intendiamoci, anche questo è un modello estremamente semplificato, e che fa delle assunzioni molto forti sulla distribuzione dell’elettorato, pardon dei bagnanti: ma il mio punto è proprio che occorre studiare attentamente il modello.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-17 11:08