Archivi annuali: 2005

una firma per un bosco

Qui a Milano a pochi minuti a piedi da casa mia, tra via Galvani e via Gioia, c’è un boschetto, che anni fa era stato un vivaio e dove con gli anni le piante sono cresciute belle e rigogliose. Il terreno era stato lasciato in eredità all’Ospedale Maggiore, perché fosse destinato a scopi umanitari: peccato che se lo sia comprato la Regione Lombardia, la cui definizione di “scopo umanitario” sembra consistere nella costruzione di un Pirellone2 – la vendetta perché è bello essere in tanti. Ovviamente grattacielo e boschetto sono incompatibili, e ancora più ovviamente la soluzione prevista è la prima.
Si è formato un gruppetto di persone che sta cercando di fermare questo progetto: le firme raccolte erano un centinaio, fino a quando Rocco Tanica, il tastierista di un simpatico complessino, e nativo della zona, ha deciso di iniziare uno sciopero della fame e di attivare qualche suo amico. In questo momento le firme sono già salite a tremila.
Il comitato ha un sito e un blog al propostio, e invitano a inviare firme per il sostegno alla loro iniziativa. Io sono notoriamente allergico alle firme via Internet, e infatti stasera sono passato di persona. Avrei anche fatto un’offerta per contribuire alle spese legali, ma il comitato non raccoglie soldi: però domani (14 aprile) al Nuova Idea di Via de Castillia 30 si terrà una serata con EelST, Bisio, Gianni Cinelli e altri il cui ricavato – il biglietto di ingresso è di 7 euro – sarà devoluto al comitato.
Non dite che non siete stati avvertiti.

Ultimo aggiornamento: 2015-05-03 19:28

i problemi di un casalingo

Anche questa settimana Anna è a Gaeta a tenere il corso a quelli di PosteItaliane. Così stamattina, dopo essermi sorbito dalle 6:30 il completo Concerto n.1 per raspate e miagolii, compositrice e interprete Ariel (per chi volesse fare il delatore e chiamare il Telefono Felino: stamattina ho lasciato loro una scatoletta di tonno, e garantisco che è stata apprezzata!) ed essermi preparato colazione, ho pensato che sarebbe stato simpatico fare una lavatrice. Scelgo la roba, carico, metto l’ammorbidente, prendo il detersivo… e mi accorgo che la scatola c’è, il misurino pure, ma il detersivo difetta, nel senso che non ce n’è proprio.
Lascio a voi la scelta tra le ipotesi “Qualcuno ha rubato il detersivo”, “Anna non si è accorta di avere finito il detersivo”, ‘Anna si è accorta di avere finito il detersivo, ma non ha considerato statisticamente significativa la possibilità che io decidessi autonomamente di fare una lavatrice”, “Anna ha comprato il detersivo, ma l’ha messo in un posto diverso dal solito”.
Aggiornamento (h 22:00) Anna mi ha spiegato che c’era un flacone (-one -one, aggiungo dopo verifica oculare) di detersivo liquido, e che aveva lasciato la confezione di cartone perché così se avessimo preso una ricarica avremmo potuto riciclarla.

Ultimo aggiornamento: 2005-04-13 12:27

auguri, Maria!

Più o meno in questo momento, nella tulipanosa Olanda, la novarese doc Maria si sta sposando il suo bel sudanese alto come me e largo una volta e mezzo :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-04-13 11:38

pubblicità in absentia

Ho notato dei nuovi cartelloni pubblicitari con una foto che ho già dimenticato e un nome di sito che sulle prime mi sembrava un errore grammaticale: dontouchmy.com. Poi mi sono ricordato della pubblicità della Breil, “Don’t touch my Breil”. In effetti nel poster c’è anche indicato in basso a destra breil.com.
Però sono rimasto stupito dell’idea di avere un nome di sito senza la marca del prodotto pubblicizzato…

Ultimo aggiornamento: 2005-04-13 10:58

Itagliano

Repubblica.it ha un articolo sui navigatori internet in Italia. Può darsi che i sondaggi che hanno fatto siano veritieri; sicuramente, come afferma Nando (che se avesse un sito raggiungibile linkerei anche…), «Non avendo soldi per commissionare una ricerca statistica in Italia, l’hanno fatta fare in Albania e hanno tradotto il report dall’albanese in italiano con Babelfish.»
Ho catturato l’ultimo paragrafo, che potete vedere qui sotto, perché sfido chiunque a trovarci un significato semantico. L’articolo è apparso prima delle 17, e adesso (ore 23) è ancora identico…
[itagliano]
“… pensa che vada pagati, anche e soprattutto quando lo sa si fa su internet” (no, non è sesso, almeno credo). “… il 22% [manifesta una tendenza] bassa che vuol dire nulla” (le graduatorie spiegate al volgo?)
Non so più cosa pensare, ditemi che è uno scherzo!

Ultimo aggiornamento: 2005-04-12 23:09

Ritorno dall’universo (libro)

Non penso che questo libro (Stanislaw Lem, Ritorno dall’universo, Mondadori Oscar Fantascienza 75, p.277, ISBN 88-04-32033-8, trad. Pier Francesco Poli) sia ancora in commercio. Da un certo punto di vista è un peccato: in fin dei conti non è un brutto lavoro. Devo dire che le prime 40 pagine mi hanno dato un senso di rabbia e di incomprensibilità: andando avanti ho capito che era esattamente quanto Lem voleva, per farci entrare meglio nei pensieri del protagonista; la traduzione è indubbiamente magistrale. Costui è un pilota di astronave, rientrato sulla Terra dopo quello che per lui è stato un viaggio di dieci anni ma per il mondo è durato cent’anni, e che scopre che ci sono stati progressi incredibili, ma che in compenso la gente ha perso la capacità di provare emozioni. La storia si continua a dipanare fino alla fine… che, come anche in Solaris, è un anticlimax. Ti lascia con l’amaro in bocca.

Ultimo aggiornamento: 2005-04-12 14:01

quando una gatta si arrabbia

Ieri Anna è di nuovo partita per Gaeta (ah, qualcuno mi deve spiegare come sia possibile che ieri abbia messo trentaquattro minuti a fare un percorso che solitamente a quell’ora compio in 25 e alle 7 del mattino ne richiede 15…), e quindi sono solo in casa a dovere gestire due gatte. La cosa non è affatto banale.
Ieri sera Momo ha deciso che doveva vedere la mia schiena mentre ero su in studio a pacioccare col PC, e quindi si è infilata in uno spazio “libero” della libreria che abbiamo. Peccato che in realtà ci fossero un po’ di CD-ROM vari, e soprattutto che Momo non ha esattamente l’agilità che si aspetta da un felino: non è nemmeno colpa sua, visto che era stata trovata in strada quando aveva tre giorni, ed è stata amorevolmente allattata e cresciuta da Anna. Ad ogni modo, il risultato è stato un rovinio di dischi, alcuni dei quali – per i curiosi, l’enciclopedia di storia dell’arte – sono anche cascati giù per le scale: il tutto con uno sguardo più o meno svagato della colpevole.
Il peggio è però stato Ariel. Premetto che ieri sera avevo dato loro una scatoletta di cibo per gatti biologico, di quello per cui occorre accendere un mutuo. Peccato che non è che lo apprezzino molto, anche se alla fine più che il principio potè la fame e in effetti stamattina le ciotole erano bell’e pulite. Però un po’ prima delle 7 Ariel aveva già cominciato il suo show: raspate sulla porta, passeggiata sopra il mio corpo più o meno addormentato a letto, e miagolii insistenti. Alla fine mi alzo, e scopro che tanto per cambiare il frigorifero era aperto. Ariel ha due sistemi per indicare la sua riprovazione contro il trattamento disgattesco cui viene sottoposta: togliere terra dai vasi e possibilmente portarla un po’ in giro, e aprire il frigorifero. Una bella tirata con la zampa, e via. Notate che sa perfettamente che dentro non c’è nulla che le possa interessare, e infatti dopo avere compiuto il misfatto se ne va via. È proprio una questione di (suo) principio.
Stamattina per sicurezza ho rimesso il blocco “chiusura bambini” al frigorifero…

Ultimo aggiornamento: 2005-04-12 12:50

discontinuità

È la parola d’ordine questa settimana nel mondo politico: hanno cominciato i partiti della maggioranza, ma anche l’opposizione sta apprezzando il suo uso.
Cos’è la “discontinuità”? Beh, come tutti i concetti nella politica e soprattutto da noi il significato del termine è piuttosto fumoso e dipende da chi sta parlando: in ogni caso il concetto di “cambiamento” è presente, sia nelle versioni più forti di rottura completa col passato che in quelle deboli di modifiche più o meno visibili allo status quo.
Uno potrebbe chiedersi perché mai non usare allora direttamente “cambiamento”. Bravo. E poi bisognerebbe cambiare… Meglio lasciar perdere :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-04-11 17:11