Archivi annuali: 2004

The Corporation

Venerdì sono andato al cinema. (Sì, oggi è lunedì. Non ho mai detto di essere sul pezzo). Il cinema è il Centrale, quello dietro il Civico Tempio di San Sebastiano la cui sala di proiezione assomiglia più che altro a un autobus iperaccessoriato. Il film è appunto The Corporation: come disse Anna, un documentario potevo anche reggerlo.
In effetti sono arrivato alla fine senza troppi problemi: il guaio è che non è così banale poi capire cosa fare esattamente. La parte che mi è piaciuta di più è quella iniziale che spiega come le corporation sono riuscite a ottenere la personalità giuridica: sfruttando l’emendamento contro la schiavitù. Niente male, vero? Ma se poi uno si mette a pensare un po’ di più, scopre che manca una cosa molto importante. Non sono solo le corporation ad affamare la gente. È tristemente vero che chi ha cucito la maglietta griffata che indossi riceve lo 0.3% del totale: ma è anche vero che il 50% va al negozio che la vende, e che quindi fa in un certo senso parte della Corporation. Una vera controrivoluzione costerà molto di più a tutti, non solo alle corporation.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-22 17:08

Contracta servanda sunt

Pera: i parametri europei “non possono essere utilizzati come alibi per non rispettare gli impegni e il programma di governo”. In effetti, quello di stabilità è solo un patto.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-22 09:33

Domenica ti porterò sul lago

Ma non questa domenica. Oggi infatti c’è il blocco del traffico, una di quelle belle misure preventive che sono tanto di moda in questi ultimi anni e che, come del resto tutte le azioni preventive, servono a tutto tranne che a quanto vorrebbero.
Oggi ad esempio, stante la giornata fredda ma serena, abbiamo preso la bicicletta e siamo andati in centro. Risultati: Anna affermava di fare una fatica boia a pedalare – ci credo, saranno quasi quattro mesi che non tocca la bici… un’oliatina alla catena non avrebbe fatto male. Anche tralasciando i taxi, che a dire il vero sembravano una quantità incredibile, c’erano parecchie automobili, non so se gente amante del rischio oppure titolari di una tra le millanta esenzioni graziosamente elargite. Poi in centro c’era un casino indescrivibile, coda enorme per mangiare qualcosa. Infine un paio d’ore chiusi sottoterra alla Feltrinelli, mentre Anna cercava delle ispirazioni per i regali di Natale (risultato finale, 185 euro). La libreria era anch’essa strapiena, e fortuna che dopo un’oretta – trenta minuti più di quanto io riesca a resistere – mi sono trovato una sedia dove ho potuto dedicarmi alle mie operazioni di scrittura.
A parte i problemi miei personali, non si può negare che se le giornate senz’auto godono di condizioni atmosferiche favorevoli allora riscuotono un gran bel successo. Peccato che siano definite in maniera così rispettosa dei presunti interessi dei commercianti da non essere per nulla utili.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-21 18:07

Metropolitana a scatola chiusa

Martedì sera, dopo avere visto che all’uscita della fermata Zara su sei porte tre erano fuori servizio, avevo voglia di scrivere qualcosa per lamentarmi dello stato pietoso in cui versava la stazione. Venerdì sera, quando sono di nuovo passato di là, ho capito la ragione: avevano infatti cambiato tutti i tornelli, e messo il nuovo modello con le porte scorrevoli alte un metro e 80 o giù di lì.
Tutte queste modifiche sono legate al Grande Piano di Sostituzione del Biglietti: in un futuro non meglio precisato, i biglietti saranno magnetici, anche gli abbonati dovranno inserirlo perché i tornelli li facciano passare, e la metropolitana diverrà così un “sistema chiuso”, impedendo a chiunque di viaggiare a sbafo. Non so come riusciranno a fare qualcosa del genere sulla 90-91, ma immagino che la strategia dell’ATM sia “facciamo vedere qualcosa, magari si dimenticano del resto”.
Il problema è che almeno a me queste porte così alte danno un certo senso di claustrofobia, e non so bene quanti saranno in pratica i vantaggi. Chi vivrà vedrà.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-21 18:06

Bill Gates colpisce ancora

Stamattina, mentre andavo in ufficio col mio collega Adolfo, abbiamo notato una coda molto più lunga del solito di gente che cercava di uscire ad Assago. Subito ho pensato a un microtamponamento che bloccava la rotonda, poi ho capito: stavano andando al Filaforum, dove oggi si sarebbe tenuta la Microsoft Technical Conference. Non so se Bill Gates passerà da quelle parti a parlare: la mia religione mi ha vietato di iscrivermi. So però che oggi era al Futurshow in Fiera, e ho appena scoperto che il tratto della metropolitana che passa per la Fiera è stato bloccato perché una persona si è suicidata buttandosi sotto il treno.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-18 12:47

Da Pitagora a Borges. Discussioni in rete sull’infinito

Professore di matematica al Politecnico di Milano e con forti interessi nella didattica, Claudio Citrini ha scelto un modo direi peculiare per trattare dell’infinito e dei suoi paradossi: una serie di sessioni di chat. Nel suo libro (Claudio Citrini, L’infinito – da Pitagora a Borges, Bruno Mondadori 2004, p. 238, € 17, ISBN 88-424-9147-0) troviamo così i grandi matematici antichi e moderni, ma anche letterati come Dante, che discutono e si scannano sui vari temi legati all’infinito: tutti tenuti vanamene a freno dalla moderatrice della chat che è Maria Gaetana Agnesi (importante matematica, che ovviamente non è conosciuta al grande pubblico per l’ottima ragione che era una donna).
Bisogna dire che Citrini ha delle manie di tuttologia niente male: le citazioni in latino – per quanto possibile, fa parlare i suoi personaggi con le loro stesse parole – non sono nemmeno tradotte, mentre per quelle greche si accontenta di lasciare il testo originale nelle note. Nonostante questo, però, il libro è assolutamente godibile: l’unico guaio è che Bruno Mondadori ha una politica di prezzi tra le peggiori in Italia, a fianco di Bollati Boringhieri. Mi chiedo spesso se l’inculturazione scientifica in Italia non dipenda anche da questo.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-18 11:06

Meno tasse. Quante in meno?

Allora, ci dovrebbero essere cinque miliardi di euro, trovati non so bene come, per la riduzione delle tasse.
Facciamo un po’ di conticini, di quelli facili. Se non vado errato, le persone che pagano tasse sono circa 25 milioni, una volta tolti bambini, nullatenenti e chi è sotto il reddito minimo tassabile. Facciamo la divisione: vengono fuori duecento euro a contribuente che contribuisce. Considerando che chi dichiara più guadagni avrà anche un maggior risparmio, quello che rimane ai redditi medi sarà ancora di meno.
Vale la pena di fare tanto casino per così poco?

Ultimo aggiornamento: 2004-11-18 11:02

vantaggi del freddo

Oggi i prati vicino al naviglio pavese erano ben brinati, anche se le 9 erano già passate. Pedalandoci a fianco lo si vedeva bene. Sentirlo, un po’ meno, visto che ero ben coperto.
Ho notato però che ho risparmiato tre-quattro minuti sul tempo di percorrenza (a differenza di chi oggi ha preso la tangenziale, e che ha smadonnato come pochi). Sono indeciso se il motivo di questo incremento sia dovuto al fatto che il ciclista mi ha gonfiato bene le gomme e forse anche oliato la catena, oppure che il freddo mi fa pedalare più in fretta.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-16 11:44