La fotocopiatrice qui in ufficio afferma che sta “scansendo” un foglio. Sempre meglio che scansando, immagino.
Ultimo aggiornamento: 2004-08-12 12:17
Sono sempre in ritardo, ma sono riuscito a vedere il film prima che uscisse dalla programmazione nei cinema. A dire il vero non ne ero molto convinto, ma Anna mi ha trascinato, facendomi sbuffare nel primo quarto d’ora. Poi mi sono ricreduto, e nonostante la durata di oltre due ore sia ben superiore alle mie usuali capacità di sopportazione cinematografica sono arrivato alla fine senza nessun problema, anzi.
“Big Fish” significa anche “cacciaballe”: la storia è infatti quella di un tizio che ha sempre raccontato storie inverosimili sulla sua vita, e che sta morendo di cancro. Suo figlio, che non sopporta da molto tempo questo modo di fare del padre, vuole scoprire la verità. La storia si snoda tra fantasia e realtà: man mano si scopre che la realtà è diversa ma non poi così tanto, e che “una persona diventa le sue storie; queste gli sopravvivono, ed è così che diventa immortale”.
È davvero bello. Ci sono i momenti divertenti e quelli che fanno venire le lacrime a un romanticone quale io sono; mi stupisce che quel figlio di puttana di Tim Robbins Burton sia riuscito a tirare fuori tutta questa poesia, anche se secondo me non è ad esempio un caso che la sorority dove sta la giovane Sandra sia Sigma Omega Delta: provate a cercare “sod” in un dizionario :-)
Ultimo aggiornamento: 2014-05-18 11:12
Mi è arrivata la nuova carta Bankamericard “Corporate” (il che significa semplicemente che non pago le spese di tenuta carta, ma tanto passa tutto sul mio conto corrente). L’ho presa, e ho guardato la vecchia Bankamericard che avevo quando ero dipendente IT Telecom e non TIM. A parte il numero di serie e la data di scadenza, non ci sono differenze. Però sono stato costretto, insieme ai miei colleghi, a richiedere una nuova carta perché ho cambiato società: non importa che fossimo rimasti nel gruppo Telecom e che la convenzione sia presumibilmente la stessa. Molto logico, vero?
Ultimo aggiornamento: 2004-08-11 12:37
Forse qualcuno aveva sentito dire che il brano “Hotel California” degli Eagles, se ascoltato all’indietro, diventa un inno satanico. Purtroppo non ho trovato un link “perfetto” in rete, vi dovete accontentare di reverseSpeech che ha anche l’mp3 oppure di questa pagina. La mia personale teoria è che quando Henley e Frey scrissero il brano si erano fatti di roba non troppo buona, ma non divaghiamo.
Ieri mi sono messo ad ascoltare il CD omonimo sul mio PC in ufficio. Bene, non ci crederete ma il lettore ha automaticamente saltato il primo brano, appunto “Hotel California”, per passare al secondo. Ho provato di tutto: lettura random delle tracce, usare un altro pc con un altro software, ma non c’è stato verso. Confermo che su un hi-fi il disco si sente perfettamente, e aggiungo che quel CD è abbastanza vecchio da non avere protezioni anticopia o chissà cosa.
Comincerei a ricredermi sugli influssi satanici, se non fosse per un piccolo particolare: entrambi i PC che ho usato hanno Windows XP. Ci sono più fazioni anche all’inferno?
Ultimo aggiornamento: 2004-08-11 09:33
Stamattina il percorso casa-ufficio è stato completato in ventisette minuti, circa la metà di quello che mi capita in inverno, quando infatti tendo ad andare in bicicletta perché ci metto lo stesso tempo che in auto, e mi stresso di meno.
Poi uno si chiede perché in agosto vengo sempre a lavorare in automobile…
Aggiornamento: (12 agosto) Oggi il tempo impiegato è stato di 26 minuti. Addirittura il computer di bordo ha fatto scattare il minuto mentre stavo spegnendo l’auto, un paio di secondi in meno e potevo dire “venticinque”…
Ultimo aggiornamento: 2004-08-11 09:17
Tra le notizie estive di Repubblica, una più “tranquilla” è quella sugli euro falsi e farlocchi.
Non vorrei sembrare ancora una volta il so-tutto-io, ma ricordo perfettamente di avere ricevuto una moneta da 10 bath tailandesi al posto di un cinquecento lire, quindi prima del 2002. Ho ancora la moneta: mi sembrava abbastanza carina per non sfruttarla come 500 lire…
Ultimo aggiornamento: 2004-08-08 16:50
Capisco. È agosto, e bisogna riempire in qualche modo i quotidiani. Il mostro di Loch Ness è fuori moda da una vita, e occorre qualcosa di nuovo. Ma piazzare in prima pagina dell’edizione domenicale di Repubblica un articolo su un “matematico libanese” che avrebbe dimostrato il quinto postulato di Euclide mi pare davvero troppo. Gabriele Romagnoli dovrebbe tornare ai suoi temi fondamentali, e non dedicare poi un’intera pagina alla filosofia di questo tipo che ritiene una macchia indelebile la sola esistenza delle geometrie non euclidee e spiega che persino al gesuita Saccheri è mancata la guida dello Spirito Santo, per quello che non è riuscito a risolvere nulla. Non parliamo poi dei postulati che sono diventati delle “verità valide solamente in geometria” – si direbbe che qualcuno ha spiegato al giornalista che “assioma” è un termine generico, mentre “postulato” si usa solo in geometria, e il telefono senza fili ha partorito questo risultato.
Per chi giustamente non fosse addentro alla questione, il quinto postulato di Euclide afferma in soldoni che due rette parallele non si incontrano né da un lato né dall’altro; equivalentemente, che la somma degli angoli di un triangolo è 180°. Nella prima metà dell’800 alcuni matematici (Gauss, Lobacewski, Riemann, Bolyai…) cominciarono a pensare che forse si poteva anche usare un postulato diverso (due rette parallele si incontrano sempre, oppure ci siano rette non parallele che non si incontrano) e la geometria non crollava. In effetti, si sono costruiti dei modelli di queste geometrie nella nostra geometria euclidea: quindi se crolla una, crollano tutte.
Né è poi così naturale che la somma degli angoli di un triangolo debba necessariamente essere 180 gradi: se uno misurasse il triangolo Torino-Praga-Lione scoprirebbe che la somma degli angoli è maggiore!
Non lasciatevi suggestionare, insomma.
Aggiornamento: Oltre al calcolo dei numero di quaderni utilizzati, come ha fatto notare Larsen nei commenti, vale la pena di ricordare come hanno riportato la sua affermazione: “il solo metodo di vincita sicura richiede di puntare con quarantadue schede”. Dal contesto – e da quanto afferma costerebbe il metodo – è chiaro che la versione originale era “richiede di puntare su tutti e quarantadue i numeri estraibili”. Sigh. Innumeracy über alles.
Ultimo aggiornamento: 2004-08-08 16:29