C’è una piccola cosa che non mi quadra nella sparata odierna di Gramellini (il link funzionerà da domani… stiamo lavorando per voi).
Antefatto: in una partita di serie D, tra il primo e il secondo tempo l’arbitro richiede che un raccattapalle della squadra di casa venga allontanato “perché è lento”. La persona in questione è down, il che spiega la lentezza. Il tutto – chissà, magari perché la squadra di casa ha poi perso – viene riportato dal Tirreno, noto quotidiano locale; da qui il rilancio Ansa e poi la notizia su tutti i giornali, con una serie di smentite e controsmentite: in questo momento leggo persino che la FIGC sta aprendo un’inchiesta.
Fatto: Gramellini la butta sul politico, tra esponenti di sinistra e di destra, ma aggiunge una frasetta: “Fulmineo è partito il tiro incrociato dell’indignazione e della zuffa, col diessino Fabio Mussi a chiedersi «dov’è finito lo spirito sportivo», anziché cosa ci faceva in quel ruolo una persona palesemente inadatta al compito.”
Ora, a me il calcio non interessa e quindi potrei sbagliarmi, ma mi chiedo alcune cose. Piero doveva seguire tutto un lato del campo, oppure era coadiuvato da qualcuno? Soprattutto: l’arbitro aveva così tanta fretta di tornare a casa da non potere aggiungere due o tre minuti a ciascun tempo, come del resto il regolamento gli permette, anzi gli ingiunge di fare?
Non stiamo parlando di una questione di vita o di morte, ma di una partita di calcio, e di un raccattapalle. Per me, dire che era “palesemente inadatto al compito” è un insulto. L’idiozia di Mussi è al limite parlare di “spirito sportivo”.
Ultimo aggiornamento: 2004-10-20 14:04