Oggi su Repubblica c’è un’inchiesta dove si afferma che nell’ultima settimana del mese si ha un calo di quasi il 10% sull’acquisto di generi alimentari, perché non si hanno abbastanza soldi. L’avrei preso come un sistema di propaganda elettorale camuffata, quando ho scoperto che il Corsera parla del ritorno in massa al banco dei pegni.
Che si percepisca una maggiore povertà è indubbio e anche vero: come già scrissi, anche ammettendo che i dati Istat siano corretti bisogna tenere conto di come vengono fatte le statistiche, e scavando un po’ si scopre che i generi di prima necessità tendono a salire di prezzo molto più dell’inflazione ufficiale, mentre scendono i prezzi di generi superflui come i gadget elettronici, e entrano “primi prezzi” che abbassano la qualità che tanto non fa media.
Vorrei comunque verificare sperimentalmente l’affermazione, nel modo più liberista possibile. Controlliamo tutti le offerte speciali dei supermercati, e vediamo se in effetti sono concentrate verso la “quarta settimana” (dal 20 al 27, insomma). Stiamo tranquilli che loro se ne sono già accorti, se c’è un calo dei consumi!
Ultimo aggiornamento: 2004-06-13 18:06