Ieri nel tardo pomeriggio dovevo essere a Monza, centro città. Ho pensato a cosa sarebbe significato andare da Milano a Monza nell’ora di punta, ho pensato che non dovevo portare nulla, e così mi sono detto “Perché non andare in treno?” A quell’ora ce n’è uno ogni quarto d’ora, e in diciassette minuti vado da Porta Garibaldi a Monza.
Bene, prendo la bicicletta e la lascio in stazione. Poi vado a fare il biglietto: mi presento all’edicola e vedo che il tipo davanti a me – che voleva anche lui un biglietto per Monza – se ne va con le pive nel sacco perché sono finiti. Torno indietro alle emettitrici di biglietti: sono due, ed entrambe non possono “momentaneamente” emettere biglietti. Guardo la coda alla biglietteria, venti persone per uno sportello. Provo a cercare un’altra edicola, la trovo, chiedo un biglietto chilometrico per Monza. “Li abbiamo finiti, però le posso dare questo”, e mi dà un coso arancione della SAL s.r.l. – Lecco, “biglietto di corsa semplice – treno+bus”, autolinea Oggiono-Milano. Boh, prendo, corro al binario 15 dove sta per partire un treno per Chiasso, chiedo alla controllora “Questo treno ferma a Monza?” e alla risposta affermativa proseguo “E questo biglietto va bene?” La tipa lo guarda e dice di sì. “Bene, dove lo timbro?” “Ah, la macchinetta era nel sottopassaggio….” Alla fine, impietosita, me lo oblitera a mano.
Tutto semplice, vero?
PS: il biglietto che ho comprato costa 1.45 €. Quello del treno è da 1.50, mentre il bus Milano Centrale-Monza costa 1.40. Misteri dell’unificazione.
Ultimo aggiornamento: 2003-11-04 12:43