Archivi annuali: 2003

prenòtati il pruché!

Ieri sera sono arrivato a casa relativamente presto – alle 18:35, non crediate chissà cosa! – e avevo pensato di andare finalmente dal barbiere, così Anna l’avrebbe smessa di lamentarsi della mia zazzera. Vedo che è praticamente vuoto, entro, e il barbiere mi fa “Lei vorrebbe farsi tagliare i capelli? guardi che non posso, perché io lavoro solo su appuntamento, e ho ancora altri due clienti prima di chiudere”.
Oggettivamente mi sembra una cosa logica, intendiamoci. Però ammetto di essere rimasto un po’ basito.

Ultimo aggiornamento: 2003-11-06 10:45

Dubbi politici

Ieri è capitato che trentasei franchi tiratori (come si suol dire in questi casi) abbiano affossato la proposta dell’ingegner Castelli sulla riforma del Tribunale per i Minori, votandone l’incostituzionalità. Non sono in grado di dissertare sulla riforma in sé: mi chiedo solo quale delle due ipotesi sia più probabile.
– la riforma era effettivamente una sconcezza, e quindi un po’ di deputati si sono messi la mano sulla coscienza e hanno votato contro di essa’
– della riforma non gliene fregava niente a nessuno, ma visto che tanto non toccava interessi personali un po’ di deputati si sono messi a dimostrare all’ingegnere e al suo partito che forse era meglio che stessero calmini.
Bisognerebbe farci un sondaggio su :-)

Ultimo aggiornamento: 2003-11-06 10:42

telefonino

IT Telecom ha aggiornato le condizioni con cui io posso utilizzare il telefonino aziendale. Fino ad ora, il telefono era in comodato gratuito, e potevo usarlo per telefonate personali solo preponendo il numero magico 46 alle chiamate, in modo che mi venisse fatturato personalmente. Ho un pacco di fatture TIM, in effetti.
Adesso invece ho un canone mensile (6.46 € più IVA) e in compenso posso chiamare chi voglio fino a 20000 scatti l’anno. Non so cosa sia uno scatto, ma non importa.
Aggiornamento: “uno scatto” vale l’equivalente di 127 lire. È ovvio che è una tariffa fittizia: tanto per dire, lo “scatto alla risposta” vale l’equivalente di 200 lire. Ho come il sospetto che il fatto di parlare di scatti e non di euro sia un utile artificio per sfuggire tra le maglie della legge: così non si parla di soldi…

Ultimo aggiornamento: 2003-11-05 12:42

Ciclisti trasparenti

Stamattina sono uscito un quarto d’ora dopo – una tragedia anche in bicicletta, via Carducci è impercorribile.
Ma la cosa più strana mi è capitata al semaforo tra l’Alzaia Naviglio Pavese e la circonvallazione. Ero fermo tra due macchine (quella di destra doveva svoltare, quindi non mi sono messo a tagliarle la strada) e c’era una donna che stava chiedendo la carità alle macchine ferme al semaforo. Mi è passata davanti senza degnarmi di uno sguardo.
È proprio vero che noi ciclisti non esistiamo.

Ultimo aggiornamento: 2003-11-04 12:50

viaggio in treno

Ieri nel tardo pomeriggio dovevo essere a Monza, centro città. Ho pensato a cosa sarebbe significato andare da Milano a Monza nell’ora di punta, ho pensato che non dovevo portare nulla, e così mi sono detto “Perché non andare in treno?” A quell’ora ce n’è uno ogni quarto d’ora, e in diciassette minuti vado da Porta Garibaldi a Monza.
Bene, prendo la bicicletta e la lascio in stazione. Poi vado a fare il biglietto: mi presento all’edicola e vedo che il tipo davanti a me – che voleva anche lui un biglietto per Monza – se ne va con le pive nel sacco perché sono finiti. Torno indietro alle emettitrici di biglietti: sono due, ed entrambe non possono “momentaneamente” emettere biglietti. Guardo la coda alla biglietteria, venti persone per uno sportello. Provo a cercare un’altra edicola, la trovo, chiedo un biglietto chilometrico per Monza. “Li abbiamo finiti, però le posso dare questo”, e mi dà un coso arancione della SAL s.r.l. – Lecco, “biglietto di corsa semplice – treno+bus”, autolinea Oggiono-Milano. Boh, prendo, corro al binario 15 dove sta per partire un treno per Chiasso, chiedo alla controllora “Questo treno ferma a Monza?” e alla risposta affermativa proseguo “E questo biglietto va bene?” La tipa lo guarda e dice di sì. “Bene, dove lo timbro?” “Ah, la macchinetta era nel sottopassaggio….” Alla fine, impietosita, me lo oblitera a mano.
Tutto semplice, vero?
PS: il biglietto che ho comprato costa 1.45 €. Quello del treno è da 1.50, mentre il bus Milano Centrale-Monza costa 1.40. Misteri dell’unificazione.

Ultimo aggiornamento: 2003-11-04 12:43

la “pace di Ginevra”

Per chi non ne sapesse nulla, tra qualche giorno un gruppo di intellettuali e politici (di secondo piano…) israeliani e palestinesi firmeranno – appunto a Ginevra – una proposta di pace per porre fine… alla Guerra dei Sei Giorni. Sì, in pratica si partirebbe da lì. La proposta impegnerebbe i palestinesi a rinunciare al ritorno dei profughi e a mettere fine al conflitto; Israele ad una divisione di Gerusalemme vecchia e a restituire ai palestinesi il 97% della Cisgiordania e la Spianata delle Moschee.
Ora, l’idea di mettere le cose nero su bianco è indubbiamente una Cosa Buona: ricordo che nemmeno negli accordi di Oslo c’era stato qualcosa del genere, e infatti si è visto cosa è successo. Il testo dell’accordo, almeno per quanto se ne sa, è più o meno quello che ci si può ragionevolmente aspettare, punitivo per entrambe le fazioni ma che permetterebbe di avere una pace.
Ma come si può sperare che possa mai essere messo in pratica? Resterà semplicemente un sogno. A volte mi chiedo se invece che fare le marce per la “pace astratta” non potremmo inventarci qualcosa per costringere qualcuno ben preciso a pensarci su, e a lasciare perdere i suoi pre-giudizi.

Ultimo aggiornamento: 2003-11-02 20:39

Cecità selettiva

Ieri sono andato in ufficio più tardi, verso le 10:30. Arrivato con la metro a Famagosta, sento uno che fa “compro biglietti!”. Passato con il bus intercomunale davanti al Forum di Assago, vedo un gruppetto di persone, una delle quali con un cartello con su pennellato “cerco biglietto”. Bene, dico, ci sarà qualche manifestazione. Guardo sui due giornali gratuiti cosa c’è, e non leggo nulla. Strano, penso. La sera chiedo ad Anna se sapesse chi si era esibito: lei risponde di no. Oggi, poi, mi fa “ah, ho sentito il giornale radio: ieri c’è stato Robbie Williams”.
Io sono ragionevolmente convinto che la notizia fosse presente con titoloni vari anche nei miei due giornaletti: eppure non l’ho vista. Sarà qualcosa di grave?

Ultimo aggiornamento: 2003-11-01 16:50