Archivi annuali: 2003

Trasporto pianoforti

Sarà divertente portare qui a Milano il mio pianoforte. Non tanto per fargli scendere un piano, quanto per salire di tre!

Ultimo aggiornamento: 2003-04-08 14:56

Scale

Purtroppo non siamo stati abbastanza pronti a fiondarci sulla finestra temporale in cui farci montare la scala interna e il camino: il guaio è stato che in quella settimana ci era stato promesso (invano, ça va sans dire) che venivano a installare il parquet.
Risultato: prima nuova data proposta, 3 e 4 aprile. Con noi già in casa, ma tant’è. Peccato che il giorno prima ci venga detto “Per il camino non se ne parla neanche. Per la scala, se proprio va bene ci vediamo lunedì 7 alle 8:30”. E noi aspettiamo.
Ieri mattina, restiamo entrambi in casa, e non si vede nessuno – no, alle 8:30 sono arrivati quelli del tavolo, almeno qualcosa è capitato!
Alla fine cerchiamo il titolare dell’impresa, che ci dice “Eh, sono stato male, entro ed esco dall’ospedale, e mi sono dimenticato di avvisarvi che non potevo arrivare” (grazie per aver fatto perdere mezza giornata a due persone, tra l’altro”). Nuovo risultato: forse giovedì 10 o venerdì 11 (sempre grazie per dare date precise…) verrò io o l’operaio”. E noi aspettiamo.
Si accettano scommesse.

Ultimo aggiornamento: 2003-04-08 12:10

Off Topic

In queste ultime settimane – mesi? in parecchi newsgroup della gerarchia it. è partita una proliferazione di articoli il cui titolo inizia con [OT]: questo dovrebbe significare che l’articolo in questione è fuori tema (off topic) e a dire di chi usa questa convenzione il tutto è una Buona Cosa.
Io non sono d’accordo: ecco quello che penso.


Iniziamo con l’affermare che in un gruppo di annunci gli articoli off topic non hanno ovviamente ragione d’essere: se vuoi annunciare qualcosa, vai dove sei certo che ti ascoltino. Ma i gruppi di annunci sono pochi: in genere i gruppi sono di discussione. E allora?
In questo caso (il tutto a mio parere, evito di ripeterlo a ogni pié sospinto) una piccola percentuale di messaggi fuori tema – per dare un ordine di grandezza, diciamo tra il 3 e il 5% – non solo è fisiologica, ma direi persino necessaria. Sto pensando alla battutaccia in risposta a qualcosa di insensato, che magari genera un piccolo thread, oppure al commento scherzoso…
L’esistenza di questo tipo di fuori tema è tra l’altro indipendente dal fatto che il gruppo sia moderato oppure no, anche se molti penserebbero il contrario. Un moderatore che blocca tutti i fuoritema si avvicina pericolosamente a un tiranno, oltre a rovinarsi la vita di suo.
Quando però si comincia a superare la soglia indicata sopra, il gruppo diventa rapidamente invivibile per un visitatore esterno. Chi ci sta già dentro, però, spesso non riesce ad accorgersi della cosa, un po’ come i pesci che si sono adattati a vivere in acque inquinate, ed esplodono quando li si mette in acqua pulita!
Il problema dei troppi messaggi fuori tema è per l’appunto questo: anche se poi, come da tradizione Usenet, non esistono sanzioni se non morali per i messaggi off-topic e quindi può sembrare che tutti se ne freghino.
Ora c’è un altra variante: si scrivono (troppi) articoli fuori tema, ma li si etichetta come tali, aggiungendo al titolo il tag “[OT]”. Nemmeno questo modo di fare è ovviamente sanzionabile: in compenso è semplicemente idiota. Se uno è convinto che sia suo diritto costituzionale scrivere quello che gli pare dove gli pare, e continua a postare messaggi fuori tema, abbia almeno il coraggio di farlo esplicitamente, senza nascondersi dietro la foglia di fico del “ma così qualcuno può filtrare i messaggi che non gli interessano”.
Pensate a che succederebbe se volessimo visitare una città d’arte durante uno sciopero dei netturbini, e ci venisse detto “non preoccupatevi! Seguite sulla mappa questo percorso e non vi accorgerete nemmeno che ci sono mucchi di spazzatura per le strade!”
Paragone un po’ forzato? E’ possibile. Però magari può aiutare ad azionare i propri neuroni e pensare con la propria testa. Non lasciamo nulla di intentato, noi!

Ultimo aggiornamento: 2003-04-07 12:07

croce Maria Barbara

E’ il nome su un’ambulanza che ho visto passare venerdì sera a sirene spiegate mentre tornavo a casa.
Ora, mi sono già abituato a vedere “croci” di ogni nuance, anche se continuo a pensare che un servizio come quello del centro commerciale di Rozzano, vale a dire croce viola, faccia venire voglia di fare scongiuri doppi. Ma con tutto il rispetto per la signora Maria Barbara che probabilmente ha dato il nome al servizio: avere delle ambulanze è un servizio così lucroso, se ci provano proprio tutti a entrarci?
Aggiornamento (1/4/2004): La “croce” è Maria Bambina che continua per me ad avere poco senso – nemmeno i vangeli apocrifi mi pare parlino di Maria che da bambina gestiva malati o simili – ma almeno non è ridicolo. L’ineffabile corrispondente che me l’ha fatto notare non ha purtroppo risposto alla domanda più interessante: perché ci sono decine di “croci” diverse. Non si può pretendere tutto dalla vita.

Ultimo aggiornamento: 2003-04-06 18:30

Espletamento funzioni corporali

Beh, almeno i titoli devono essere beneducati, credo!
Oggi su TorinoSette la Littizzetto si lamenta perché gli uomini quando vanno in bagno “ci stanno delle ore, delle mezze giornate”, mentre “alle donne bastano pochi minuti”.
Io sono indubbiamente fuori dal coro, essendo della scuola “falla tutta, falla in fretta”, ma vorrei che non si pensasse al sottoscritto in questo frangente, dedicandosi piuttosto alle statistiche globali.
Siete certo stati tutti in un centro commerciale, o anche solo in un autogrill, e probabilmente siete andati anche in bagno. Bene, la coda dalla parte maschile, ammesso che ce ne sia, è sempre infinitamente minore di quella “femminile”. Purtroppo non conosco nessun antropologo che abbia fatto un ponderato studio sulla questione, che gli avrebbe potuto far vincere un IgNobel Prize, e quindi mi devo accontentare di esporre alcune possibilità.

  • Ci sono in giro più donne che uomini: direi che la cosa è improbabile, almeno dagli esempi pratici che sono ai nostri occhi.
  • Molte donne devono anche portare in bagno i pargoli, quindi i tempi si allungano: effettivamente la spiegazione ha un certo qual fascino, ma purtroppo sono molti i casi in cui non c’è traccia di questi giovani virgulti, quindi dobbiamo lasciarla cadere.
  • Le donne devono occupare il bagno più a lungo degli uomini: non oso esporre questa versione, per timore degli strali della Littizzetto, che potrebbero farmi molto male, anche se io cercassi di difendermi facendo notare che l’uso del vespasiano è molto più rapido, e che magari noi maschietti ci puliamo di meno…
  • Le donne hanno bisogno di andare in bagno più spesso degli uomini: a giudicare dalla mia vescica, la cosa è assai improbabile, ma di nuovo non è lecito estrapolare così.

Datto questo, passiamo però alle cose pratiche. Anche se le mie limitate capacità non mi permettono di affermare con sicurezza le ragioni alla base di questo comportamento, nondimeno esiste. Allora, perché mai i cessi per gli uomini sono sempre tanti quanti quelli delle donne?.
E non venitemi a dire “beh, non è una fortuna per un maschietto come tu sei”? No. Non è una fortuna. Devo sempre perdere tempo ad aspettare le fanciulle del gruppo, e starmene lì in piedi come un cretino davanti agli ingressi dei bagni… non è un’ottimizzazione, lasciatevelo dire.

Ultimo aggiornamento: 2003-04-04 16:54

Telemarketing

Ieri sera sono passato dalla mia vecchia casa – tanto devo pagarla fino a fine maggio, e Anna è in trasferta – e ne ho approfittato per mangiare un po’ di carne che era rimasta in freezer, prima di uscire per andare al corso di impro teatrale.
Alle 20:50 mi squilla il telefono. Rispondo, ed era una società di sondaggi romana che doveva valutare i mezzi pubblici milanesi (ah, la globalizzazione!) e cercava un maschio tra i 15 e i 54 anni. Vabbé, avevo giusto voglia di sparlare dei bus AMP ed ero di buon umore, quindi mi sono sottoposto alla tortura.
Poso il telefono, e squilla di nuovo. Questa volta era un telemarchettaro di WindInfostrada che mi dice “ma lo sa che può evitare di pagare il canone a Telecom?” A questo punto però mi sono anche scocciato, e ho fatto presente al tipo che sono un dipendente Telecom. Non sapendo lui che il canone lo paghiamo come tutti, ha subito riattaccato…
Ora mi chiedo: sono stato per un anno e mezzo in quella casa e non ho mai avuto di queste chiamate. Com’è che ne sono arrivate due contemporaneamente? Mica credo alle statistiche, io!

Ultimo aggiornamento: 2003-04-04 10:56

Recensione: <em>Chi ruba un piede è fortunato in amore</em>

Con tutta la fatica del trasloco, mi sono dimenticato di raccontare di questa commedia giovanile di Dario Fo – e secondo me fatta da loro doveva essere qualcosa di fantastico! – che ci siamo visti al Teatro dell’Elfo giovedì scorso.
La storia è divertente, e formalmente non politica, anche se in realtà c’è una satira sulla borghesia lombarda: dal punto di vista teatrale, ho trovato la prima parte un po’ fiacca, ma forse è perché stavo ancora dormendo come mio solito…
Mi chiedo piuttosto se 18€ più uno di prevendita non sia un prezzo un po’ alto per una rappresentazione che in fin dei conti ha un allestimento abbastanza leggero. E’ vero che eravamo in piccionaia, ma con 22€ prevendita compresa ci siamo visti un’opera agli Arcimboldi, e non si può dire che lì si giochi al risparmio!

Ultimo aggiornamento: 2003-04-03 14:41

Relazione sulla Convention

Ugo se la sta aspettando… mica posso deluderlo!
In realtà non c’è moltissimo da dire. Il nostro gruppetto ex-Saritel si è imboscato in ultima fila – e io confesso che a un certo punto stavo per addormentarmi – dopo essere arrivati e avere scoperto che il welcome coffee era effettivamente in modalità drink-only. Io mi sono fatto un bicchiere di brut e una tazza di tè: capisco dovere stare sulle spese, ma forse hanno un po’ esagerato.
Eravamo 6000 in tutto, 700 ad Assago: prima dell’inizio della conferenza, c’era un’autocelebrazione con le immagini delle varie sedi collegate, il che ha portato a una serie di telefonate “ti ho visto! inutile negarlo!” Poi è partito il video introduttivo, che mi chiedo quanto sia costato per le sensazionali idee tirate fuori dai creativi.
Sugli interventi non posso dire troppo, visto che non so quanto sia pubblico: abbiamo apprezzato molto Buora che in dieci minuti ha finito il suo intervento, Dal Pino che ha invitato tutti a guardare la 7 “così avremo un notevole incremento di audience”, e ci siamo stupiti che nella slide di De Benedetti sui competitori italiani nel mobile non siamo riusciti a vedere Wind (Ugo ha detto che era in fondo a sinistra, ben nascosta…)
Molto apprezzata, almeno da me, la fine dei lavori alle 18 contro le 19 previste: peccato che facesse un freddo boia e io fossi in bicicletta. Ma per l’Azienda, questo e altro!
Tra l’altro, il numero di donne presenti era scarsissimo. Sarà pur vero che Telecom è nata come posto da ingegneri, ma sono anni che siamo diversificati!

Ultimo aggiornamento: 2003-04-03 12:14