Le disavventure con la bicicletta torinese non sono bastate. Ma andiamo con ordine.
Ieri non è stata quella che si può definire un’ottima serata. Ero da Anna e stavamo guardando una videocassetta affittata da Blockbuster (“Il sarto di Panama”, per gli interessati. Mah, nulla di eccezionale) e mi ero sdraiato sul divano stiracchiandomi. A un certo momento sento il braccio caldo. L’avevo semplicemente messo sopra una candelina che bruciava, e ha pensato bene di bruciare anche la maglietta a maniche lunghe che avevo. Ottimo inizio, non c’è che dire.
Verso mezzanotte il film stava finendo, e abbiamo sentito suonare il campanello. Anna va a rispondere, e dopo un po’ termina il discorso con “va bene, scendiamo subito!” Riaggancia e mi dice che c’era sotto una pattuglia dei carabinieri, e che avevano tentato di rubare la mia bicicletta regolarmente legata al lampione sotto casa sua.
Scesi, vediamo che i tipi (questa volta se la sono svignata, quindi non c’è stato nessun problema nel non fare denuncia!) avevano usato delle pietre per cercare di rompere il lucchetto, dimostrando il loro esatto posto nella scala evolutiva. Hanno anche battuto per mezz’ora, ma casa di Anna dà nel cortile e quindi non avevamo sentito nulla. La fregatura è stata che la chiave era ormai inutilizzabile. A questo punto, dopo avere lasciato i miei dati ai carabinieri, decido che posso lasciare da Anna la ruota davanti, nella speranza che non infieriscano più almeno per questa notte. E’ anche vero che a vederla, non si darebbe nulla alla mia bici :-)
Oggi dopo pranzo comincia il calvario per recuperare la bici. Primo tentativo: vado alla vicina caserma dei carabinieri e gli faccio “non è che mi prestate un tronchese per tagliarmi il lucchetto?” Niente da fare. Peccato, perché avevano uno strumento da un metro, e doveva essere una gioia utilizzarlo.
Passo allora al piano B, e perdo 45 minuti e 20 euro per comprare al Brico un nuovo lucchetto e un seghetto per ferro. C’era anche un bel tronchese, ma non avrei poi saputo che farmene… A questo punto, rientro e passo l’ora e un quarto successiva a limare il lucchetto, nella parte di ottone che era già stata smangiucchiata dai ladri. Nel frattempo mi sono trovato non uno, ma due vicini che mi hanno raccontato della mezz’ora di colpi in due distinte fasi, e alla fine un idiota ha sbattuto contro la mia bicicletta mentre parcheggiava, dimostrando che i controlli della vista quando si rinnova la patente dovrebbero essere ripensati da capo.
E io che volevo reinstallare linux sul mio portatile, visto che non parte più! Temo sarà il mio simpatico compito di Natale…
Ultimo aggiornamento: 2002-12-22 22:50