Nella mia bolla Facebook è comparsa questa notizia riguardo alla sottosegretaria ai beni culturali Lucia Borgonzoni, con tutte le battute del caso. Tutto questo non è solo inutile, ma anche deleterio.
Siamo una nazione in cui tre italiani adulti su cinque non leggono libri. Leggere non è visto come un valore: nel migliore dei casi viene considerato un passatempo come un altro, nel peggiore una perdita di tempo. Non è un caso che poi continui con “Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro”, attività che richiedono sì tempo e denaro ma possono sembrare più interessanti per l’elettorato cui la sottosegretaria si rivolge. D’altro canto, leggere non è un fine ma un mezzo: più che farsi a vicenda l’occhiolino dicendo quanto si è bravi, è più utile sfruttare le proprie letture per imparare a controbattere agli slogan con altri slogan. (Di nuovo, entrare nel merito in genere non serve a nulla se c’è un rifiuto aprioristico dall’altra parte) Lo so, sto peccando anch’io con questo post, ma a mia discolpa sono certo che i miei ventun lettori abbiano le competenze necessarie per capire quello che scrivo: il bello di avere un blog di nicchia è questo.
Un’ultima nota: la mia sensazione è che se putacaso la maggioranza degli italiani fossse stata a favore degli sbarchi dei migranti allora Salvini sarebbe il primo a tuonare contro i cattivoni dei libici. Certe frasi sono studiate apposta per guadagnare voti, e mandarle in giro fa solo il loro gioco.
Ultimo aggiornamento: 2018-07-02 15:55