Giuseppe Conte e l’effetto Oscar Giannino

Ricordate la storia delle finte lauree e specializzazioni di Oscar Giannino? A quanto pare, nemmeno il presidente del Consiglio dei ministri in pectore Giuseppe Conte ne è immune, continuando così una lunga tradizione che risale come minimo al Senatur Umberto Bossi. Il NYT scrive infatti «Asked about Mr. Conte’s experience at N.Y.U., Michelle Tsai, a spokeswoman, said Monday, “A person by this name does not show up in any of our records as either a student or faculty member,” adding that it was possible he attended one or two-day programs for which the school does not keep records.» (I diversamente anglofoni possono leggere il Post)

Ora, tutti noi siamo abituati ad abbellire un po’ i nostri curriculum per fare bella figura. Per esempio, io dico di avere contribuito alle modifiche degli standard internet sulla posta elettronica e su HTTP, ma non è che abbia fatto chissà che cosa. Una differenza però c’è: se andate a prendere gli RFC 1945 (HTTP 1.1) e 2822 (Internet Message Format) trovate il mio nome in mezzo a un centinaio di altri che hanno in effetti dato un contributo anche se piccolo allo standard. In definitiva la mia frase è verificabile e tecnicamente corretta (quando la uso scelgo sempre attentamente le parole :-) ) Perché Conte non ha fatto così? E perché – quando ci sono stati i primi contatti – non è comunque andato a riassestare il curriculum?

Ultimo aggiornamento: 2018-05-22 09:33

5 pensieri su “Giuseppe Conte e l’effetto Oscar Giannino

  1. Mestesso

    Io sono uno specialista di curriculum, sia nello scriverli che nel’esaminarli (dato che mi capita con una certa frequenza di valutare persone varie).

    Certo, il taroccamento lo si fa sempre, ma rispettando certi limiti, altrimenti è facile essere sgamati. Leggendo quello di Conte a me pare chiara una cosa: molta fuffa, poca sostanza. Sono stato tre mesi (in una certa scuola) è diverso da dire “ho preso un master alla certa scuola”. Secondo me alla NYU c’è stato, ma non come studente: come visitatore. E così via per le altre scuole. E’ un gran furbacchione, mani in pastista, probabile ottimo politico (all’italiana ovviamente). Un contapalle, ma raffinato.

  2. Maurizio Camagna

    Perché è un cialtrone. E del resto se non fosse cialtrone non sarebbe stato sostenitore del metodo stamina. Inoltre, un professore universitario serio mai si sarebbe fatto tirare in ballo, nemmeno per sbaglio, in un governo con Salvini e Di Maio. Da qui è facile trarre le conclusioni. Poveri i suoi studenti fino ad ora, mi spiace per loro.

  3. Bubbo Bubboni

    Pure i traduttori dei traduttori! Ma non basta dire che non è Renzi e quindi non va bene? Oppure che è un populista-antisistema-furbettodelcartellino se proprio servono motivazioni più politiche?
    Direi che la qualità delle motivazioni contro è stabilmente di gran lunga peggio dei punti criticabili (che pure non mancherebbero!).
    Ma forse la cosa si nota perché mi pare proprio che la speranza di cambiamento, anche tra chi è fedele a quello che resta del partito, è comunque molto forte. E forse la speranza irrazionale a fronte di una situazione patologica è la cosa più scientificamente vicina a metodi di cura senza senso.

  4. S.

    “Ma chi vuoi che vada a cercare e verificare un curriculum!”

    E così quando in un governo tecnico di qualche tempo fa venne nominato un ministro tecnico all’istruzione io (che all’epoca mi occupavo molto di scuola) ho trovato non solo la biografia ma il cellulare privato a cui mandai un SMS di auguri.

    In tempi più recenti cercavo di abbinare un nome ignoto ad una persona in carne ed ossa. Ed ho recuperato tutti i dati che mi servivano. Parlando con il diretto interessato mi ha interrogato stupito: “Come hai fatto? Non sono su facebook”. Ed io gli ho risposto: “Non hai segnato x canestri da 3 punti nella penultima stagione?”

    In altre parole: ci sono troppe persone che pensano che le informazioni su di noi siano solo push (il curriculum lo legge solo la persona a cui lo diamo) mentre in realtà tutti i nostri dati sono pull.

    Chi cerca trova ed i cocci sono nostri.

  5. DG

    questa è gente che è convinta di essere ancora negli anni ottanta, quando “bastava” andare in certe stamperie compiacenti e farsi stampare una laurea di qualche prestigiosa (ma ben lontana) università. tanto chi vuoi che controlli…

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