Chi ha assistito a una delle mie presentazioni di Matematica in pausa caffè avrà visto questa vignetta di Dilbert che usavo per rompere il ghiaccio. Ovviamente era una presa in giro: solo un ingegnere avrebbe potuto dare $7.14 per pagare $1.89, avendo calcolato a mente che la differenza sarebbe stata un fiver e un quarter (una banconota da 5$ e una moneta da 25c). Il guaio è che siamo scesi molto più in basso.
Stamattina, prima di entrare in ufficio, mi sono fermato dalla panettiera a comprare tre panini arabi. Sapevo che avrei speso una somma intorno all’euro e trenta, e sapevo anche di avere tante monetine nel borsellino, quindi ho tirato fuori due monete da 50 centesimi e quattro da 20. Il totale era proprio un euro e trenta: mi sono ripreso una moneta da 50 e ho detto “ecco qua”. La panettiera mi ha guardato male e ha contato per due volte le monete, non fidandosi e trovando evidentemente complicato fare 5+2+2+2+2=13 oppure 4×2=8 e 8+5=13. La prossima volta tiro fuori la carta di credito.
Ultimo aggiornamento: 2017-02-14 15:50
Strano che la panettiera non sia stata in grado di fare il conto a mente, del resto lei (come me) dovrebbe essere abituata a contare gli spicci. Salvo che non siano i clienti della panettiera abituati a pagare sempre con i grossi e trovarsi i portafogli pieni di monetine maledicendo le monetine stesse che riempiono i portafogli.
Quando pago cerco sempre di uscire alleggerito nel metallo. Soprattutto nelle riscuotitrici automatiche.
Per contro, come ha fatto Dilbert a dare $ 7.14 senza usare una banconota da $ 5? Potrebbe aver dato tutto in monete per riceverne di resto una sola. Ma in quel caso avrebbe pagato con $ 2.14 chiedendo di cambiare i $ 5 cosa che ad esempio noi non facciamo (siamo un negozio, non una banca).
Caso vuole che proprio ora una cliente stia parlando di usare più monete possibili per fare i pagamenti nei negozi.
in effetti hai ragione! (di per sè avrebbe anche potuto dare banconote da 2,2,2,1 dollari, ma non avrebbe comunque senso). È qualcosa di simile all’articolo in cui Turing presenta il suo test… e nel caso di una somma dà un risultato errato.
Qui in molti supermercati e in qualche negozio i pagamenti in contanti si fanno tirando monete e banconote in una macchinetta. E molti tirano davvero dozzine di monetine, con grande vantaggio e nessun inconveniente.
Mi sa che la soluzione ingegneristica è sempre la rimozione dell’ostacolo umano, unita alla constatazione che così è molto meglio…
A tale proposito, un altra striscia di Dilbert http://dilbert.com/strip/1994-02-19
… Perchè tutto questo mi ricorda Asimov?!?
http://uz.sns.it/~fvenez/novesette.html
– Il sempliciotto prende le monete più grosse che ha in modo da superare l’importo, e attende il resto.
– Il furbetto prende le monete più piccole che ha per svuotarsi il borsellino, e attende il resto.
– L’ingegnere calcola la combinazione di monete che massimizza il numero di monete da tirar fuori, e minimizza il numero di monete necessarie per il resto.
Almeno, io faccio sempre così. E sono un ingegnere.
– Il ricco prende le monete che ha senza badarci e lascia che il cassiere faccia il lavoro di contarle.