Ultimamente Ian Stewart sembra voler superare il nostro Piergiorgio Odifreddi quanto a prolificità. Devo però dire che questa sua ultima fatica (Ian Stewart, Professor Stewart’s Cabinet of Mathematical Curiosities, Profile Books 2008, pag. 310, Lst. 10.99, ISBN 978-1-84688-064-9) è davvero apprezzabile. Dai faldoni del professor Stewart è uscito fuori un libro che è un pout-pourri matematico, dai problemini classici alle brevi digressioni sui matematici e sui problemi della matematica: dalle barzellette matematiche alle digressioni tipo la “matematica light” all’interno del mio blog.
Il risultato è sorprendentemente buono, forse anche perché stavolta Stewart se è limitato nei giochi di parole o forse perché sono stato più attento alla matematica che alle parole. La scelta di parlare di tutto, purché sia matematica, è secondo me vincente – naturalmente per chi la matematica l’apprezza – perché dà una inaspettata varietà. Vale insomma la pena di leggerselo, anche per chi come me conosce già la maggior parte del materiale.
Ultimo aggiornamento: 2014-11-01 11:25
.mau., anticipo a te e agli altri 20 lettori che prossimamente uscirà l’edizione italiana del “Cabinet”, ad opera di un traduttore di cui mi fido moltissimo. :-)
Quando sarà pronta ne dirò qualche amenità sul mio blog, ma intanto puoi immaginare per esempio la croce e al contempo delizia del tradurre (e in parte reinventare) il capitolo sui “tautoverbi” (pag. 237), i proverbi resi banalmente veri da opportune modifiche, come “Chi va piano non va veloce” o “Meglio una gallina oggi che un uovo domani, perché se tutto va bene ci penserà la gallina a fare le uova”…
D’altronde tu hai tradotto Hofstadter, e quindi croci e delizie del genere le conosci bene!
Per chi non ha letto il libro: questo capitolo non è caratteristico del resto del libro, che è ben più matematico e matematico-ricreativo di così.
(Scusa la pignoleria: *pot*-pourri, non *pout*…)
Forse è meglio se ricominci a leggere il vocabolario, altrimenti potrei fare il poutpourri anch’io.
Spero vi stiate godendo le meritate vacanze.
@Daniele: io e il francese siamo su due rette sghembe.