Come potete leggere ad esempio qua, i funerali di Piergiorgio Welby non saranno tenuti in chiesa. È vero che ePolis ha scritto che non è che Welby “abbia acconsentito” che gli si facesse un funerale cattolico, e che avrebbe semplicemente detto “fate come vi pare” (il che è anche più coerente, di per sé). È anche vero che se mai la scelta di Eminence Ruini fosse stata di segno opposto, sarebbero subito saltati su tutti a dire che il Vaticano si voleva appropriare di Welby anche da morto. Ma la cosa che mi disturba è un’altra.
Siamo tutti d’accordo che «era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita» e quindi da un punto di vista formale la decisione del Vicariato di Roma sia ineccepibile. Ma è anche vero che nessuno può essere certo che in punto di morte lui non avesse cambiato idea. Non è un caso che, a differenza dei secoli scorsi in cui i suicidi venivano addirittura sepolti in terra sconsacrata, ormai generalmente si fa loro un funerale cattolico. Insomma, questa è stata una decisione politica, proprio una di quelle cose che a me non piace per nulla. Chissà se qualche prete, fuori dai riflettori, darà almeno una benedizione.
Ultimo aggiornamento: 2006-12-23 16:54