Telepass family weekend

Alcuni giorni fa ho visto un trafiletto, che però non sembra essere stato ripreso da nessun giornale.
In poche parole, ricordate la “soluzione” di Lunardi per evitare le code ai caselli? No, non quella di aumentare i limiti di velocità! Intendevo l’obbligare tutti a prendersi un Telepass, e quindi non fare fermare più nessuno. L’Italia in movimento, insomma.
Qualcuno deve avere fatto notare che il Telepass costa anche se non lo si usa: c’è un canone mensile di 3 euro e 10. Ma la risposta è stata semplicerrima: la società che gestisce il Telepass ha proposto di fornire a chi lo vuole un Telepass senza canone, che però è utilizzabile solo dalle 18 del venerdì alle 6 del lunedì. Geniale, vero? Un po’ come quando inventarono i cellulari family: l’inventiva italiana sopra tutto.
No. Non è così semplice. Tralasciamo il fatto che rimane un costo implicito dovuto al pagamento su conto corrente o con carta di credito. Il fatto è che il modello del telefonino non sta per nulla in piedi. A quei tempi, le compagnie telefoniche avevano dovuto preparare di tutta fretta una rete di comunicazioni che però veniva usata quasi solo nelle ore di lavoro. Con i contratti family, che inizialmente avevano un costo impossibile in quelle ore – 1500 lire al minuto più IVA, ricordate? – ma nelle altre ore erano concorrenziali con la telefonia fissa, si utilizzavano meglio le risorse già presenti. Quindi in realtà le compagnie ci guadagnavano.
Con i telepass, il costo principale è sull’apparato: il costo delle piste attrezzate si ammortizza con la necessità di minori esattori, un po’ come con i bancomat. Insomma, dare gratis l’apparecchio ma tarparlo solo per i weekend non ha nessun senso… se non poter continuare a prendere il canone per gli altri fessi che vogliono usarlo durante la settimana, e che potrebbero farsi delle domande. Interessante modello economico, non c’è che dire.

CdA RAI

Abbiamo un bellissimo nuovo consiglio di amministrazione RAI, almeno così ci hanno detto. Permettetemi di dissentire.
Ci troviamo come Presidente Paolo Mieli, che sarà anche una brava persona ma non lo vedo molto in quella posizione.
Abbiamo Marcello Veneziani, che tutte le volte che vedo una foto mi viene voglia di prenderlo a schiaffi: l’unica speranza è che non trovi più il tempo per andare ai toc-sciò e simili, il che sarebbe un miglioramento per il mondo: capisco che di intellettuali di destra in Italia non ce ne sono poi così tanti, ma cuccarci sempre lui?
E poi c’è LUI. Francesco. Alberoni. (scusate tutti i punti, ma ci volevano). Cosa hanno fatto di male i telespettatori per ritrovarselo?
Ma ci sono ancora le chicche, come MaurizioCostanzoSciò che ha benignamente concesso che – se Berluscon… pardon, il CdA Rai lo designasse come Direttore Generale Rai – potrebbe benignamente mettersi un paio d’anni in aspettativa da Mediaset (“no, non posso andarmene, ho degli interessi che non posso lasciare”) e Salvare la Patria Televisiva.

il digiuno di ieri

sarebbe interessante scoprire quanti all’estero ne hanno sentito parlare. Giusto per capire quanto il Vaticano conti davvero in Italia… non tanto come seguito pratico – i cattolici sono una piccola minoranza – quanto come cassa di risonanza.

il declassamento del rating FIAT

Il corso di economics lo faccio la prossima settimana, quindi posso ancora sparare le mie cazzate ignaro e felice…
Adesso che le maggiori agenzie di rating hanno deciso che le emissioni di obbligazioni Fiat sono più o meno titoli spazzatura – e non posso dare tutti i torti a S&P, vendere Fiat Avio e Toro che fanno utili per ficcare i soldi nell’auto non è una gran mossa – si scopre che ci sono dei fondi pensione americani obbligati dal loro statuto a vendere quanto hanno in possesso.
Ma questo significa che queste società hanno un potere fortissimo, come di chi vede iniziare una valanga e spinge ancora neve giù! Avrei capito il non comprare più di quei titoli, ma qui si esagera…

Topologia dei verdurieri

Ieri sera Anna mi chiede se posso comprare un po’ di pere e banane, perché vuole fare la macedonia. “Ma da un fruttivendolo, mi raccomando! non perdere tempo!” Io rispondo che non c’è problema, sicuramente nel percorso ciclistico del ritorno ne troverò qualcuno.
In effetti, tra via Montegani e corso San Gottardo ne ho visti ben cinque. Però la cosa strana era che si trovavano tutti sul lato destro della strada.
Domanda: la pedalata mi obnubila la vista a tal punto che non riesco a vedere a dieci metri di distanza? oppure esiste un fluido strano che attira tali negozi verso est?

Come ridurre l'inquinamento (2)

Le auto non catalizzate continuano ad essere ferme, per i livelli troppo alti di micropolveri. Se almeno al Pirellone avessero un po’ di serietà, avrebbero detto la verità: non è che un’automobile non catalizzata a benzina faccia più micropolveri di una catalizzata, ma in questo modo si invita “gentilmente” chi le possiede ancora a buttarle via, per migliorare il parco auto. Di per sé la cosa può anche essere commendevole, ma la presa per i fondelli in questo modo resta.

Come ridurre l'inquinamento (1)

Anna alla fine ha la sua fiammante Alfa 147. Peccato che non possa usarla, perché per passare l’assicurazione della vecchia Tipo deve avere l’atto di vendita, e il concessionario – dove il passaggio di proprietà è stato fatto giovedì scorso – ha detto che il foglio ci sarà la prossima settimana.
Non è un problemone, intendiamoci: ma c’è qualcosa che non mi torna.

MediaRAIset o peggio?

Stamattina su Metro (sì, sono arrivato in bus. Infatti dormo), nella pagina delle lettere. Titolo: La Rai insensibile verso i sordi. Testo: una certa signora Luisa che si lamenta perché la sua amica sorda non ha potuto seguire il film TV su Papa Giovanni, perché Mediaset non ha messo i sottotitoli.
Mi pare di rammentare che effettivamente il film fosse stato trasmesso dalle reti formalmente di famiglia, e non dalle reti formalmente pubbliche. Ma allora chi è che ha scelto il titolo?