Harold Pinter, oltre che essere stato un marito di Marylin Monroe, è un famoso drammaturgo del ‘900. Il mio problema è che non riesco a capirlo.
Prendiamo questa Vecchi tempi che ci siamo visti ieri. Pièce del 1971, breve (un’ora e in quarto, atto unico in due scene), e con tre soli attori. Che attori, intendiamoci: Umberto Orsini, Greta Scacchi e Valentina Sperlì. L’interpretazione è indubbiamente stata di prim’ordine. Però io sarò gnugnu ma la storia mica l’ho capita… Sì, c’è questa coppia (Deeley e Kate) nella loro villa nella campagna inglese che riceve la visita di un’amica di lei (Anna), che non vedeva da vent’anni; seguono una serie di dialoghi tra i tre, con lui che scopre di avere conosciuto la donna in quel periodo, una gelosia neanche troppo latente tra Deeley e Anna che vogliono entrambi Kate, che alla fine si mostra non realmente interessata a nessuno. Ma saranno veri i ricordi che ognuno inserisce nella storia, o sono solo dei sogni di ciascuno? E cosa significano le scene filmate che appaiono sui pannelli ai lati, che a volte sembrano degli anni ’50, altre volte sono gli stessi attori ma non ripresi al momento? Urge insomma una spiegazione più completa.
Ah, Greta Scacchi è stonata forte.
La banconota da un euro
Oggi sulla Stampa c’è un articolo del nostro ministro dell’economia, Giulio Tremonti (di cui bisogna perlomeno riconoscere che, a differenza dell’ingegner Castelli e della signora Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti, ha un retroterra culturale più consono al ministero che dirige), che torna su quello che sembra essere il punto cardine della sua politica economica: occorre avere le banconote da un euro, “l’euro di carta”.
L’analisi socioeconomica parte dalla constatazione che “dopo soli 27 mesi” (“soli” lo dice lui, mica io) le banconote in euro vengono progressivamente accettate, ma le monete no. E già qui ho dei dubbi sulla sanità mentale di questo ragionamento: se provassi a girare con le tasche piene di monete non riuscirei già a prendere nessun aereo. Ma la parte migliore è la constatazione che molti hanno deciso di calcolare i prezzi col cambio “1000 lire = 1 euro”, in un contesto che sembrerebbe dire “se invece avessimo avuto la banconota da un euro questo non sarebbe stato possibile”. Prendendo per buona l’analisi del ministro, avere una banconota da 1 euro sarebbe stata l’associazione finale della banconota alle mille lire. Lo so, esisteva una moneta da 1000 lire, ma chi se la filava?
A ognuno il suo sogno
Pippo Baudo, intervistato da Repubblica, ci tiene a fare sapere che è iscritto all’albo dei pubblicisti da 35 anni e che gli piacerebbe condurre un telegiornale – anche il TG1. Questo non è poi così strano: qualche pagina prima, Nicoletta Strambelli in arte Patty Pravo ha affermato di volere dirigere un’orchestra, che saprebbe già farlo ma per arrivare al livello desiderato dovrebbe prendersi un anno sabbatico dal pop. Ognuno ha i suoi sogni nel cassetto, io ad esempio vorrei correre una maratona. Però lo posso dire solo qua…
è andata male
Quest’anno la mia partecipazione ai giochi matematici è stata ‘na fetecchia.
Ho sbagliato sicuramente due problemi: per uno avrei dovuto immaginarmi che c’era una soluzione migliore della mia, e non mi ci sono impegnato abbastanza. Ma l’altro è stato una cosa da battere la testa contro il muro. Avevamo uno stato che aveva quattro tipi di monete, con valori interi che potevano essere tra 1 e 9 oppure multipli di 10 da 10 a 90: la moneta da 1 doveva esserci, e tranne quella nessuna poteva essere un sottomultiplo di un’altra. Infine, per ottenere 130 occorrevano almeno 5 monete, e per 140 almeno 4. Trovare almeno due soluzioni possibili.
Ho subito visto che 50+50+20+20 dava 140, e 50+50+20+1+9 dava 130: peccato che mi fossi fissato sulla moneta da 1 e non avessi visto che potevo anche fare 50+20+20+20+20. Quando ho notata la cosa, ho detto “beh, si può mettere un valore qualunque” e ho scritto 2 che è un sottomultiplo di 20, invece che i possibili 3,6,7,8. Che idiozia. Si vede che non era giornata: degli undici esercizi, sette li avevo fatti in dieci minuti, e per sbagliarne due degli altri quattro ci ho perso un’ora!
lo sciopero di oggi
Lo dico subito: non l’ho fatto. Ad essere sincero, però, credevo che avrebbe avuto un maggior successo qui da noi, mentre invece ho visto praticamente tutti al loro posto, compresi i rappresentanti sindacali :-) Lo stesso per strada: non mi sembrava che il traffico fosse diverso dagli altri giorni.
Credo che se si fosse scelto di stare a casa l’intera giornata, la partecipazione sarebbe forse stata più alta. Il guaio è che mi sembra che i problemi italiani siano così tanti che quello delle pensioni (e chi ci arriva, tanto?) non sia il maggiore.
quando uno è ingegnere e svizzero…
primavera Lidl: svegliatevi ciclisti
Le offerte Lidl sono notoriamente stagionali. A fine marzo si presuppone che in Germania tutti piglino contemporaneamente la bicicletta, quindi lo stesso deve capitare anche in Italia.
Ergo, oggi abbiamo in offerta “Sella da turismo, da trekking o per MTB”, “Lucchetto per bici” (“Adatto anche per telai Oversize”), “Kit di riparazione o borsa attrezzi”, “Borsa termica per bicicletta” (“Con applicazione frontale catarifrangente”: ricordiamoci che in Crucconia ci pensano, a queste cose…), “Borraccia da bici o da trekking”, “Articoli per bici, assortiti – A scelta tra: Freni a ceppo tipo Cantilever o tipo a V, mini pompa telescopica, mini attrezzo multiuso con custodia, camere ad aria o cavalletta” (sarà un cavalletto? non so cosa possa essere una “camera a cavalletta”, e non vorrei saperlo); lunedì avremo la “Borsa per bicicletta, assortita” (se lo sapevo, aspettavo a prenderla…) e il “Set faro per bici «Krypton»”; e giovedì prossimo la “Pompa con manometro”, il “Casco da ciclista” e last but not the least il famosissimo “Ciclocomputer solare” dove la traduzione letterale dal tedesco è immediata: “Con 19 funzioni: velocità, percorso, tempo medio di percorrenza, ora e molto di più“.
Non dite che non vi ho avvertiti.
Sponsor per la vita
Secondo Leggo e l’Ansa, il comune di Ispica (RG) ha deciso di aprire agli sponsor per la fornitura di stampati agli uffici demografici, il che potrebbe portare a un certificato di nascita con lo sponsor.
In effetti di soldi ce ne sono pochini, tanto che il sito ufficiale del comune è stato aggiornato per l’ultima (e prima?) volta quattro anni fa. Però la finanza creativa della locale giunta poteva pensare a delle utili sinergie: ad esempio, lo sponsor poteva offrire una selezione di suoi prodotti a ogni bambino nato nel periodo del suo contratto pubblicitario…