Carnevale della Matematica

D’accordo, è (anzi sarà, il primo numero dovrebbe apparire il 9 febbraio) in inglese. Però a quanto ne so Carnival of Mathematics è il primo tentativo di radunare un po’ di blogghisti che parlino di matematica. Ciò è bellerrimo (per me: non so per quanti altri dei miei lettori. Ma ogni tanto posso essere più autoreferenziale del solito)

Sprologica

Via Proooof, che però in questo momento non è raggiungibile, scopro l’esistenza della Sprologica, la disciplina per chi ha tempo da perdere. La sprologica, nella quale si vedono indubbiamente gli influssi matematici ma anche futuristi, vuole rappresentare le frasi fatte di tutti i giorni in un formato più compatto che racchiuda in pochi simboli il cuore dell’informazione. Prendiamo un esempio pratico, per spiegarci meglio:
t < t0: u(t) < u(t0) ⇒ u(t) > u(t0)
significa “si stava meglio quando si stava peggio”. Credo che non sfugga a nessuno la mirabile arte che traspare dall’utilizzo della sprologica!

nebiun

Oggi c’è stata nebbia per davvero, non come quella robetta che qui in città cercano di venderci per tale. Stamattina non si vedeva la circonvallazione da casa mia, e a Rozzano per tutto il giorno non si è mai alzata – non che la cosa non abbia i suoi lati positivi, si vede di meno!
Stasera in città non ce n’era più, ma Linate era bella tappata, e Anna ha avuto una bella fortuna a riuscire a partire. Speriamo in bene per domani.

A volte ritornano

Molti tra coloro che mi leggono non sanno che in una delle mie incarnazioni passate sono stato il gestore (amabilmente conosciuto come “il Rex”) della gerarchia Usenet in lingua italiana it.
La comunità Usenet al tempo era probabilmente più ampia di quanto sia adesso, non essendoci molti altri spazi comunitari in rete; ma i numeri assoluti non erano certo enormi, il che significava che si era una specie di grande famiglia, e soprattutto che c’era il Potere (si fa per dire) nelle mie mani; questo portava a tutta una serie di persone che si indirizzava al sottoscritto. Uno dei più noti e insistenti è stato tale Prospero Pirotti, sedicente giornalista di Catania (il “sedicente” deriva dal fatto che ovviamente non so assolutamente chi sia lui in realtà, né la cosa mi ha mai preoccupato più di tanto). La sua insistenza mi ha scosso a tal punto dalla mia pigrizia innata che mi ero persino messo a scrivere le Prospero Pirotti FAQ, per evitare di dovere rispondere sempre le stesse cose.
Bene: stasera ho già avuto tre segnalazioni di questa notizia sulle minacce che Franca Rame ha ricevuto da un certo “Armando Dupall” (che poi sarebbe Dupaal, si vede che loro non lo conoscono). Signori, è Lui. Prosperuccio. Però garantisco che a me non aveva mai minacciato :-)
PS: a quanto pare adnkronos non segue gli standard. Io non posso lasciare un & libero nemmeno all’interno di un link, ma devo scriverlo come &amp;. Peccato che così il loro motore interno non funzioni…
PPS:se volete sapere tutto di Prospero Pirotti da lui stesso medesimo, andate sul suo sito oppure sul suo blog. Non chiedete a me, tanto non rispondo.

strepitii

In una vecchissima barzelletta, un tizio dice a un suo amico: “Sai, quando non sto bene, vado dal medico a farmi prescrivere delle medicine: poverino, deve vivere anche lui. Poi vado dal farmacista a comprarmele: anche lui ha pure da vivere. Infine arrivo a casa e le butto via.” “Ma come?” fa l’altro. “Beh, devo pur vivere anch’io, no?”
Ecco, a sentire tutti gli strepitii contro i Pacs mi è tornata in mente questa barzelletta. Mi pare comprensibile, pur non essendo d’accordo, che la Cei tuoni contro la legalizzazione delle coppie di fatto: in un certo senso è il loro lavoro. Che i giornali riprendano la notizia, è di nuovo il loro mestiere: anche qua a dire il vero nessuno li obbliga a dare tutto quello spazio, ma mi sa tanto che la cosa sia considerata alla pari del gossip e quindi molto importante per l’italica carta stampata.
Ma perché i nostri parlamentari non si limitano a dire “prendo atto che alcuni cittadini italiani non concordano con noi”?

Repubblica 2000

Oggi sulla prima pagina di Repubblica, e sulla homepage di rep.it, campeggia la lettera aperta che Miriam Raffaella Bartolini, in arte Veronica Lario, ha scritto lamentandosi del marito Silvio B., che durante la serata di premiazione dei Telegatti «si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili: ” … se non fossi già sposato la sposerei subito” “con te andrei ovunque”»
Datemi del maschilista (tanto lo sono…), però non mi pare che le frasi siano così becere. Personalmente mi sarei sentito molto più offeso quattro anni fa, con la battuta fatta a Rasmussen sulla presunta storia tra lei e Cacciari.
Ma quello che trovo più interessante è che la signora Lario è azionista di un quotidiano, epperò è andata a scrivere altrove, e addirittura dall’arcinemico. È vero che forse al Corrierone non avrebbe potuto scrivere, vista l’anteprima dell’intervista dove il marito parla di lei. È anche vero che il fogliaccio scalfariano, quando si tratta di gossip, è sempre in prima fila: basta vedere come stanno andando avanti. Però il tutto mi pare comunque un po’ strano…

<em>Donne informate sui fatti</em> (libro)

[copertina]
Fa un po’ specie non trovare la coppia F&L, ma d’altra parte Lucentini si è suicidato mentre il suo antico sodale non ne sente la necessità. Così in questo libro (Carlo Fruttero, Donne informate sui fatti, Mondadori 2006, pag. 198, € 16.50, ISBN 88-04-56073-8) troviamo la firma di Fruttero in un giallo ambientato come sempre a Torino – e garantisco che la città è perfettamente riconoscibile! – ma scritto come una serie di capitoletti ciascuno dei quali vede come voce narrante una donna: otto in tutto, compresa la vecchia contessa che appare una sola volta verso la fine ma è la chiave di volta per scoprire chi sono stati gli assassini della giovane donna il cui cadavere viene ritrovato a pagina 1 o giù di lì. In effeti i personaggi sono un poco stereotipati, ma la storia è ad ogni modo piacevole; la vera pecca del libro è che è striminzito, visto che arriva a 198 pagine sfruttando il font molto grande e le mezze pagine vuote tra un capitolo e l’altro. Potrebbe essere meglio aspettare che il libro esca in un’edizione meno costosa, insomma: tanto non è certo un instant book!

Il Nobel ti allunga la vita

È un po’ che non commento le notizie dei quotidiani gratuiti: non che non li legga… beh, “leggere” non è forse il termine corretto, ma ci siamo capiti. Semplicemente, non mi è capitato di trovare nulla di divertente. Oggi però City si è riscattato, facendo sapere a me e a centinaia di migliaia di “lettori” come il professor Andrew Oswald dell’università di Warwick abbia analizzato i dati biografici di 524 scienziati che tra il 1901 e il 1950 sono stati insigniti del premio Nobel per la fisica o per la chimica, e ha scoperto che la loro vita media è maggiore di due anni rispetto alla media (vedi anche l’articolo del Times). A dire il vero, la cosa non mi suona così strana, anche partendo dal principio che i conti sull’aspettativa di vita siano stati fatti rispetto a un capione con la stessa distribuzione di età rispetto a quella dei laureati Nobel (altrimenti ci sarebbe tutta una serie di problemi legati alle probabailità condizionate che vi risparmio). In fin dei conti una carriera universitaria è generalmente più tranquilla rispetto chessò a lavorare in fonderia, e inoltre è piu facile che si abbia accesso a cure migliori. Quello che non riesco a capire è perché mai il professore si sia fatto aiutare da un economista… ma credo che sia stato un errore di traduzione, visto che Oswald è un economista. Visto che il paper originale (PDF) ha un coautore, nessuno ha pensato che entrambi gli autori potessero essere economisti…
Oswald comunque sembra essersi costruito la propria reputazione su statistiche di questo tipo: sono anche riuscito a trovare questo comunicato stampa in cui si dimostra come i nerd vadano più in chiesa rispetto a chi non tocca la rete.
Ad ogni buon conto, non preoccupatevi di fare una carriera accademica per vivere un po’ di più. Nella stessa ricerca si è visto che i vincitori di Oscar vivono in media quattro anni in più!