consumatori e malati

Adesso è ufficiale: il Tar del Lazio ha annullato il decreto Turco che raddoppiava le dosi di cannabis considerate “per uso personale”.
Non è che la cosa mi tocchi più di tanto: non mi faccio canne perché non riuscirei a fumare una qualunque cosa, e non sono abbastanza bravo da preparare dolci alla cannabis. Però volevo fare notare ai miei affezionati lettori chi è stato a fare il ricorso presso il Tar del Lazio. I ricorrenti sono i miei amiconi del Codacons; la famosissima AIDMA-Onlus, “Associazione italiana per i diritti del malato” (non chiedetemi di più: non sembra avere un sito web, e gli unici risultati che dà Google sono quelli relativi a questo caso) e un’altra onlus, Articolo 32, che guarda caso è “parte integrante del Codacons” (lo dicono loro!)
Chi è che mi spiega perché un consumatore di droghe leggere non può essere tutelato dal “Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori”?

trasloco 7

Confermo. Stamattina io sono arrivato in via Crespi. E sono anche riuscito a entrarci. Ma le cose non sono così semplici.
Innanzitutto, ho commesso il Primo Grande Errore lasciando la bicicletta nelle rastrelliere dietro il cancello, e sono subito stato redarguito dalla portiera, perché quelli “sono i posti di Accenture” (anzi “Accentury”, come lo pronunciava). Non che non ci siano i posti per le “biciclette Telecom”, ma sono nel cortile interno, che deve essere aperto dalla portineria. Mah.
Poi è vero che c’era la mia scrivania, una sedia e persino il mio computer, ma non è che ci fosse molto altro. La rete è partita verso mezzogiorno, con il teNNico che non capiva perché non funzionasse Internet Explorer (molto banalmente, nella vecchia rete dovevamo bypassare il proxy, e quindi era indicata un’eccezione). Il telefono è arrivato alle 15:30, la cassettiera alle 17, il cestino e l’appendiabiti alle 17:45.
Per il resto, il nostro stanzone è relativamente ampio, anche se rispetto allo spazio vitale che ero riuscito a okkupare a Rozzano sono davvero allo stretto; in compenso è piuttosto freddo, anche rispetto a quelli dei colleghi (ricordo che c’è stata una rigida suddivisione per livello inquadramentale…). Almeno luce ce n’è molta, almeno dal mio lato che dà sulla finestra.
Per la logistica, la macchinetta per il caffè è al seminterrato, il che significa che la pausa comporta una certa durata; esiste una mensa dove si mangia come in una qualunque mensa, e che non sono riuscito a raggiungere senza uscire dal palazzo e rientrare dall’ingresso di via Giacosa. Infine i bagni si sono subito scassati, a quanto pare…

dai giornali di oggi

Prima di spegnere e impacchettare il PC, ecco quella che potrebbe essere l’ultima puntata delle mie segnalazioni dalla free press, a meno di tempo piovoso. Mi limito a Leggo, che oggi è stato di gran lunga il migliore al riguardo.
A pagina 2, veniamo informati che oggi tabaccai e giornalai non venderanno le ricariche telefoniche, visto che “su una ricarica da 10 euro prima percepivano 30 centesimi lordi, adesso 25”. Vabbè. Però scrivere “oggi per gli italiani acquistare una ricarica sarà impossibile” mi pare un tantino esagerato, a meno che non ci sia sciopero dei bancomat :-)
A pagina 5, il biblista padre Tarcisio Stramare spiega come sia una palla (scusate il linguaggio) la rappresentazione di san Giuseppe come un vecchio, visto che la cosa “tradisce l’«onorabilità» di Giuseppe, di Gesù e di Maria, «una ragazzina di 15 anni»; è tutta colpa dei vangeli apocrifi che “non capendo come fosse possibile la verginità in una persona, hanno pensato all’«impossibilità» inventando un personaggio di cento anni da mettere accanto a una giovanissima donna”. Non so voi, ma io credo che non sarei potuto vivere a lungo senza una simile rivelazione.
A pagina 9, Martina Colombari che torna a “recitare” in Carabinieri ci rende noto che la serie è “rilassante, leggera. Si può seguire anche rimettendo a posto la cucina, non è necessario prestare particolare attenzione”. Traduzione: non succede niente, e anche se non ci vedete che importa?
A pagina 11, a parte l’unica vera notizia almeno dal mio punto di vista (Uma Thurman è diventata single) abbiamo la seconda marchetta per Mediaset, con l’intervista a Barbara d’Urso che racconta del suo nuovo programma “Uno due tre stalla!” (titolone, vero?), reality per guardoni che vogliono vedere fanciulle più o meno discinte a fare le contadine sotto la supervisione di “sei contadini, ruspanti ma anche bellocci e telegenici”. Ma le fanciulle non si preoccupino: Barbara promette loro “andrò a trovarle in campagna, magari farò un po’ di spesa e mangerò con loro. Sarà divertente”. Non si sa per chi.

trasloco 6

Stamattina sembrava che il trasloco fosse ancora da rimandare a giovedì, o forse addirittura venerdì. Invece no! Abbiamo l’ordine di impacchettare tutto entro le 16:45, e di trovarci domani, novelli Naomi Campbell, in via Crespi a fare le pulizie e cercare di rimettere in ordine tutto.
Beh, considerando che la nostra connessione di rete oggi non funziona praticamente per nulla, potrebbe essere una buona idea!

brrrrr!

Domani inizia la primavera. Quindi, per giusto contrappasso, è tornato un freddo boia, tanto che oggi a pranzo, uscendo con il giubbotto ma senza il maglione, avevo i brividi.
Il guaio è che oggettivamente le temperature di questi giorni sono più o meno quelle stagionali…

<em>Mathematical Brain Benders</em> (libro)

[copertina]
Questo (Stephen Barr, Mathematical Brain Benders Dover 1982 [1969], pag. 223, $8.95, ISBN 978-0-486-24260-6) è il secondo volume di problemini matematici – ma anche non matematici: la seconda parte del libro comprende “quickies” di ogni tipo – di Stephen Barr. Non è che però sia il massimo: un po’ perché il libro è piuttosto vecchiotto e lo si sente, un po’ almeno per me legato al fatto che l’inglese usato è piuttosto ostico, e soprattutto perché i problemi matematici tendono ad essere un po’ troppo legati alla geometria, spesso anche solida, per risultare di mio gradimento. Visto il costo del libro, non è certo stata una grande perdita; però non mi sento di consigliarlo.

Sayed e Ajmal

Sono naturalmente felice che Daniele Mastrogiacomo sia stato liberato dai talebani. Ma vorrei ricordare che Mastrogiacomo non era solo, quando due settimane fa venne rapito, ma insieme a due afghani. Il suo autista Sayed Agha è stato sgozzato venerdì scorso, mentre non si ha alcuna notizia dell’interprete Ajmal Naskhbandi, che doveva venire rilasciato assieme a Mastrogiacomo. Peccato che non ne parli nessuno, nemmeno Repubblica che in fin dei conti dovrebbe ricordarsi che i due poveretti stavano aiutando un suo giornalista. Ma che si può pretendere da un paese dove si riesce a litigare su tutto?
(e tacciamo del fatto che Rahmatullah Hanefi, il mediatore, è stato arrestato. Se non fosse che qua la gente viene ammazzata, sembrerebbe quasi una partita a dama, con le pedine che si catturano a vicenda).
Avrei anche voluto parlare del fatto che continuare a rapire giornalisti significa che di giornalisti indipendenti alla fine non ce ne saranno più, e al massimo troverai gli embedded che non potranno certo vedere tutto: ma ne ha appena parlato Leonardo, e quindi è inutile aggiungere altro.

architettura spicciola

Ieri mi sono trovato almeno sette persone in metropolitana (tra la gialla e la verde) che stavano faticosamente portando un modello in captoncino di un qualche palazzo – i modelli non erano tutti dello stesso palazzo, intendiamoci. È vero che ieri era la festa del papà, ma mi sembra più logico che andassero tutti a presentare il loro lavoro allo IED, visto che li ho visti scendere a Romolo.
O magari c’era qualche happening che mi sono perso.