Vi siete mai chiesti come funziona davvero un pc? qui c’è un utile tutorial.
(da Quintarelli)
Andale andale arriba arriba!
Ieri sera, il notizione. Tronchetti Provera annuncia che sono in corso dei contatti in esclusiva con AT&T e la messicana America Movil per cedere i due terzi della partecipazione Pirelli in Olimpia, a un prezzo equivalente a 2.82 euro per azione Telecom; il tutto mentre le azioni venerdì sera avevano chiuso a 2.13 (beh, in questo istante sono a 2.39, un 12% in più: mi chiedo come mai non siano state sospese per eccesso di rialzo).
Lo so che qualcuno dei miei affezionati lettori sta aspettando questo mio post, per vedere cosa dirò: il guaio è che non è che abbia chissà quali pensieri, al momento. Capisco perfettamente che a un’offerta di quel tipo, che permette al Tronchetti di uscire dal ginepraio in cui si è cacciato senza perderci più di tanto, è ben difficile dire di no; e le voci secondo cui tutta questa sarebbe una manfrina per costringere le riottose banche a cacciare fuori i soldi mi sembra abbastanza campata in aria, anche se è vero che esiste un loro diritto di prelazione e che – visti i soldi in gioco – i 32 milioni di penale da sganciare ai due colossi americani nel caso il diritto di prelazione venga esercitato sono noccioline.
Per il resto, la “nota ufficiale” di Gentiloni mi sembra assolutamente inutile: o durante la privatizzazione di dieci anni fa il governo ha messo dei vincoli sull’uso della rete e quindi li potrà fare valere adesso, oppure sono stati degli idioti e non possono mettersi a piangere. Al momento, non ho nulla da aggiungere, se non che non ho capito se ho ancora tempo per iscrivermi all’assemblea degli azionisti del 16 e se sì cosa devo fare :-)
San Serriffe
Tra i pesci d’aprile più divertenti fatti nel passato, a parte lo special della BBC di 50 anni fa che mostrò i coltivatori svizzeri di alberi di spaghetti, credo che un posto d’onore debba essere lasciato allo speciale di sette pagine del Guardian del 1. aprile 1977, sull’arcipelago di San Serriffe. Qui c’è un articolo in italiano su queste due isolette, Upper Caisse e Lower Caisse, a forma di punto e virgola, con le loro varie cittadine (la capitale è Bodoni) e usanze, tutte legate al mondo tipografico (ah, il santo patrono è Santa Pantografia…). Anche Wikitravel dedica loro un lungo articolo; potete infine leggere sul sito del Guardian la storia dietro questo scherzo, che nacque più o meno così: “Il Financial Times continua a fare speciali su nazioni che non abbiamo mai sentito: perché non ci facciamo un pesce d’aprile su?” Un quarto di secolo prima della Molvanîa, nacque così questa nazione, che sarebbe dovuta trovarsi a ovest delle Canarie. Il 27 marzo, però, ci fu un terribile incidente aereo a Tenerife con più di 500 morti: il progetto fu quasi annullato, e infine l’arcipelago venne rapidamente spostato in mezzo all’Oceano Indiano modificandone lingua, flora e fauna. Il Guardian è giustamente fiero della sua invenzione, tanto che nel 1999 scrissero un seguito.
Io ho un senso dell’umorismo un po’ particolare, ma garantisco che mi sono piegato in due dalle risate!
_Questi fantasmi!_ (teatro)
Venerdì abbiamo festeggiato il compleanno di Anna andando al Carcano a vedere quest’opera che Eduardo scrisse nel 1946, con Silvio Orlando nella parte di Pasquale Lojacono, che accetta di vivere in una casa infestata dai fantasmi perché gli viene affittata gratuitamente, ed è così suggestionato dalla cosa che pensa che Alfredo, l’amante di sua moglie Maria, sia in realtà un fantasma.
Eduardo prende quella che di per sé è una commedia degli equivoci e la rivolta come un calzino, rendendola assolutamente perfida. Non si salva nessuno: Pasquale, che pur di non cercarsi un lavoro preferisce pensare che siano i fantasmi a fornirgli i soldi che usa per tirare avanti la famiglia; la moglie Maria, che sembra tanto una figura smorta; il portinaio Raffaele, che sfrutta la sinistra fama della casa per rubacchiare qua e là; la moglie di Alfredo, Armida, una vera virago, e l’untuoso suo fratello Gastone. Forse l’unico personaggio che in fin dei conti si salva è proprio Alfredo, che alla fine, ascoltando la confessione di Pasquale che afferma il suo amore per Maria, rinuncia a scappare con lei e lascia al marito i soldi che aveva preparato per la fuga.
Silvio Orlando è bravissimo, niente da dire. Ha una mimica e una presenza scenica assolutamente fantastica. Ma non bisogna dimenticarsi del portinaio Tonino Taiuti, che è una spalla bravissima e contribuisce davvero alla riuscita dell’opera. Il resto della compagnia non è che mi abbia convinto troppo, con la felice eccezione di Lello Radice – Gastone.
Qualche nota finale sul Carcano: le poltrone saranno anche d’epoca ma almeno su in balconata mi sono trovato molto a disagio; e il loro sito, tutto in flash, è assolutamente inutile; si vede che sono abituato troppo bene con il Piccolo. Ah, sono anche razzisti: i biglietti over 65 hanno prezzi diversi a seconda se risiedi a Milano oppure no.
Norton: proprio un vero virus!
Ero stato troppo ottimista a dire che avevo eradicato Norton Internet Security dal pc di Anna. In effetti, ha continuato a lamentarsi perché tutte le volte che apriva un’applicazione di Office le arrivavano tre messaggi di errore perché non poteva partire la funzione di recovery. Il problema non era tanto di Office, tanto che una sua reinstallazione non è servita a nulla, quanto appunto di un rimasuglio del Norton Antivirus che era rimasto tra i piedi.
I consigli della Symantec (e della Microsoft) sono fondamentalmente “disinstalla e reinstalla”, cosa che evidentemente non era possibile. Ho provato di tutto, compreso provare ad installare una nuova versione demo del NAV (il setup mi ha spernacchiato dietro, dicendomi “non posso farlo perché hai ancora una versione vecchia: disinstallala!”), pistolare di registry, usare Hijackthis! per togliere un qualunque riferimento a Symantec. Alla fine, con una tecnica tratta da Amelia: le mie ricette (edizione Papersera), ho contemporaneamente rinominato certe voci del registro, creato alcune directory fittizie, e deregistrato avupdate.dll. Questo approccio integrato sembra avere ottenuto un certo successo, anche se vi lascio immaginare com’è rimasta la configurazione di quel povero pc.
GPaper
Giusto tre anni fa Google rivoluzionò il concetto di casella di posta elettronica, rendendo pubblica Gmail: un gigabyte (oggi sono quasi tre…) di spazio per salvare tutta la propria posta elettronica.
In un classico esempio di corsi e ricorsi vichiani, oggi Google ha lanciato un servizio “ritorno al passato”: Gmail Paper. Oggi i fedeli utenti di Gmail potranno chiedere che i messaggi ricevuti vengano loro stampati e spediti direttamente a casa propria. Il tutto gratis! Il costo verrà infatti ammortizzato con l’inserimento sul retro dei fogli di pubblicità scritta in Helvetica grassetto 36 punti rosso, un grande miglioramento rispetto ai popup e alle animazioni flash. Purtroppo non è ancora possibile farsi inviare un CD con gli allegati wav e mp3, però le immagini verranno stampate su carta fotografica. Infine, nessun problema per l’ambiente: la carta utilizzata è riciclata, e composta al 96% di “post-consumer organic soybean sputum”. In pratica, il suo uso migliora l’ambiente.
Chi l’avrebbe mai detto?
Gli esperti siamo noi
test
Se riuscite a vedere questo messaggio, significa che ho capito come riempire i buchi del mio blog. (ce ne sono pochi, ma questo non significa che non si debbano riempire, no?) Non preoccupatevi dei numeri che andranno più o meno a caso.
La query mysql è
Aggiornamento: mancavano gli a-capo e il numero del blog. Che i commenti per default fossero chiusi è invece una feature :-)