Ieri a Quelli che il calcio e…, o qualunque sia il nome della trasmissione quest’anno, c’è stata un’intervista a Lucianone Moggi, che ovviamente non ha perso tempo nel sostenere che lui è soltanto una vittima e che la vera cupola è un’altra. Per quel poco che può valere la mia opinione, la pena inflitta alla Juventus è corretta ma avrebbero dovuto infliggere condanne simili alle altre squadre, e quindi in un certo senso Moggi avrebbe anche ragione di lamentarsi, ma ammetto che della cosa me ne importa poco.
Molto più divertente è vedere la levata di scudi dei giornalisti Rai che si sono lamentati per la mancanza di contraddittorio in trasmissione, con «l’informazione sportiva della Rai» che ha «subìto l’ennesimo esproprio». Tralascio i commenti sull’informazione Rai e faccio solamente notare che la trasmissione in questione non è una trasmissione sportiva credo dalla sua nascita, e sicuramente non negli ultimi due anni. Quello che mi aspettavo là era appunto Gene Gnocchi che tira fuori una cartina dell’Italia, la mostra a Moggi e gli chiede “scusi, lei che è esperto, mi sa dire dove il telefonino non prende?”. E quello che purtroppo mi aspettavo pure è la prezzemolaggine del nostro Guardasigilli, il Clemente Mastella da Ceppaloni che al momento è migliore dell’ingegner Roberto Castelli solo perché a differenza di quest’ultimo non si è messo a fare leggi sulla giustizia. Ma in effetti non si poteva credere a un’atto di accusa dell’Usigrai contro un ministro.
Ultimo aggiornamento: 2006-09-11 14:39