Archivi categoria: y2006_pipponi

definizioni

“Il presidente del Consiglio non può per definizione mentire” dice il premier durante la trasmissione di Luca Giurato.. Questo almeno è il virgolettato su Repubblica.
Io non mi fido troppo che la frase sia stata riportata correttamente. Se sì, inizio a preoccuparmi davvero.

Ultimo aggiornamento: 2006-01-18 10:47

di chi è la colpa?

Oggi pomeriggio verso le due stavo tornando a casa. Ero fermo al semaforo all’incrocio di via Keplero con via Taramelli con la mia bella freccia a destra; scatta il verde, e Anna mi chiede perché non parto. Dopo due secondi lo capisce: c’era un vecchio in bicicletta che tranquillamente mi ha superato sulla destra, proseguendo dritto.
Ora è assolutamente possibile che nella zona fosse stata lanciata una qualche arma segreta per aumentare l’imbecillità congenita; nei due minuti precedenti mi ero trovato uno che ha aspettato il rosso per attraversare in auto a tre chilometri l’ora corso Marche, e un altro che ha fatto retromarcia nella carreggiata centrale di viale Zara, tagliandomi la strada mentre stavo attraversandolo col verde, per fare tranquillamente manovra ed entrare – ovviamente contromano – verso via Abbadesse. Il primo per la precisione aveva l’aria di essere stato ipnotizzato e controllato remotamente, il secondo stupitissimo che esistesse qualcuno al mondo oltre a lui. Ma in fin dei conti la cosa non era così preoccupante: a parte il fatto che ce li avevo davanti e quindi era facile vederli, alla peggio avremmo rovinato due automobili, senza però farci male.
Col ciclista la cosa è diversa. Magari non sarebbe successo nulla, visto che ho preferito andare sul sicuro anche se così ad occhio ce l’avrei potuta fare a svoltare. Però ho cominciato a capire che forse, quando capita che un ciclista venga travolto da un camion il cui autista ha detto che non l’aveva visto per nulla, forse potrebbe anche essere vero. Oggi era una bellissima giornata luminosa e senza troppo traffico, io avevo segnalato regolarmente la mia intenzione di girare, eppure se non fossi stato più che attento avrei potuto finire nei guai. Come avrei potuto dimostrare la mia innocenza?
(Ah, io da buon ciclista urbano quando sono sulla destra e vedo un semaforo scattare al verde, io mi fermo piuttosto, per essere certo che l’auto davanti a me non decida di svoltare freccia o non freccia. Quindi so bene di cosa sto parlando)

Ultimo aggiornamento: 2006-01-14 17:38

Abbreviazioni SMS

Gli SMS li conosciamo tutti. Centosessanta caratteri massimo, da scrivere facendo contorsionismi fisici sulla tastiera del telefonino e mentali per evitare di sbrodolare e terminare lo spazio.
Per il primo problema, è stato inventato il T9: tu schiacci i tasti corrispondenti alle lettere e il telefonino dovrebbe indovinarti la parola. A volte sbaglia, consciamente o inconsciamente (stamani mi è stato detto che quando digiti “Motorola” scrive “Motosola”, e non gli darei nemmeno troppo torto), ma chi lo usa ne è estasiato. Io non ci riesco proprio, è un mio blocco mentale, ma riconosco che è un problema mio: ci convivo senza patemi.
Il secondo problema viene “risolto” con una serie di abbreviazioni più o meno incomprensibili ai non iniziati: a capire che che nn sia “non” e xkè “perché magari ci si arriva, ma sfido chiunque a decrittare tvcbcnpvsdt. Gli è che mentre per il T9 la scelta è personale, con le abbreviazioni chi ci perde tempo sono io che devo fare partire i miei neuroni per qualcosa di francamente inutile (chi ha ricevuto miei messaggini sa che io ci infilo dentro di tutto con sintassi impeccabile).
Ma il dubbio che non sono mai riuscito a togliermi è un altro: come diavolo fa la gente a fare abbreviazioni mentre usa il T9? gliele insegna? spreca più tempo ad accettare le forme sconosciute? Spiegatemelo, fatemi dormire tranquillo la notte!

Ultimo aggiornamento: 2006-01-12 16:29

Siamo un popolo di Euro4

Ieri ci sarebbe stato il blocco della circolazione in mezza Lombardia. Il blocco in realtà sarebbe dovuto esserci oggi, ma c’è qualcuno che si è lamentato perché la gente non sarebbe potuta tornare dalle vacanze – beati loro, oserei dire. La scusa ufficiale per l’anticipo è stato che c’era il Natale ortodosso, che però a quanto mi consta è stato il 6. Ma non sottilizziamo.
Primo risultato: i commercianti si sono arrabbiati perché così non si sarebbero potuti cominciare regolarmente i saldi. Così sono stati anticipati in tutta fretta il 5, e già che c’era il Comune ha benignamente concesso di tenere aperto anche il 6. Peccato che almeno i grandi negozi di abbigliamento avessero già fatto un piano ferie, oppure fossero in inventario; venerdì siamo passati in Montenapoleone e quelli aperti saranno stati sì e no un terzo.
Ma torniamo al “blocco”. Come contentino, si è iniziato a dire che le auto Euro4 potevano circolare. La logica è molto discutibile, dato che l’inquinante principale sono oggi le micropolveri, che vengono smosse da qualunque veicolo di una certa massa, e che di auto Euro4 ormai ce ne sono parecchie. Ma il fatto è che in giro ho visto una notevole quantità di macchine che Euro4 non erano certo, eppure giravano amabilmente; anzi andavano ancora più veloce del solito, con l’idea “tanto non c’è nessuno”. Basterebbe abbassare a 30 Km/h il limite, e il problema non ci sarebbe stato più.
Vivissimi “complimenti” ad ATM, che ha deciso unilateralmente di mettere sui bus extraurbani l’orario feriale e non quello del sabato. Così siamo arrivati al capolinea monzese della 723 alle 15:23 per prendere quello delle 15:28; peccato che alle 15:32 sia finalmente arrivato un bus, che però aveva come orario di partenza le 15:53, e che quello che avremmo voluto prendere noi è partito alle 15:21. Per incasinare ancora di più il tutto, alle 15:45 è arrivato un altro bus che si è affiancato e ci ha fatto segno di salire lì. Chiarissimo, no?

Ultimo aggiornamento: 2006-01-08 17:54

Quando uno è pirla

Facciamo un riassuntino di quello che è capitato nel caso Unipol.
Una società di assicurazioni pensa di comprarsi una banca il cui capitale è il doppio del suo. In finanza capita troppo spesso. L’assicurazione però è notoriamente vicina ai DS, tanto che a luglio, quando il (ormai l’ex) governatore della Banca d’Italia da l’ok all’OPA, il segretario diessino Fassino telefona subito all’amministratore delegato di Unipol Consorte per gioie con lui.
Il tutto senza sapere che quella telefonata, insieme a tante altre, è stata intercettata dalla magistratura che voleva vederci chiaro. I giudici ascoltano, decidono che sono chiacchiere senza alcuna rilevanza penale, e non le mettono nemmeno agli atti, aspettando che finisca l’istruttoria per distruggerli.
Passa qualche mese, si passa Natale, si smette di essere tutti più buoni, e una toga evidentemente non rossa recupera i nastri e ne dà una copia a quelli de il Giornale, che naturalmente non se la fanno scappare.
A questo punto arriva Prodi, presumibilmente incazzato come una iena, che in un’intervista dice in maniera molto democristiana “smettetela di fare gli imbecilli”, al che Fassino, che da buon piemontese difetta di senso dell’umorismo, risponde “Romano, hai ragione”.
Fin qua, passi. Ma poi una voce si leva alta a denunciare con forza “l’intreccio tra politica e affari”. Sì, Lui. Silvio Berlusconi, forte della sua esperienza al riguardo.
E poi uno non deve dare del pirla?

Ultimo aggiornamento: 2006-01-05 12:31