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Facile, coi soldi degli altri

Mi hanno riferito che ieri sera, all’appello finale, Silvio B. ha guardato fisso la telecamera, e affermato solennemente che avrebbe eliminato l’ICI sulla prima casa, perché è un’imposta iniqua o qualcosa del genere.
In effetti si era già preparato alla cosa con lo scherzetto nell’ultima finanziaria: tutti gli edifici posseduti dalla Chiesa Cattolica, e non solo le chiese, erano diventati di colpo esenti dall’imposta. Ma stavolta bisogna fare le cose in grande.
Peccato che Berlusconi faccia finta di non sapere che la C di ICI sta per “comunale”. Insomma, i soldi dell’ICI non finiscono nelle casse dello Stato, ma in quelle dei comuni, che guarda caso per la maggior parte sono governati dai komunisti. Traduzione: è come se uno arriva in un bar pieno di gente e grida “Offro a tutti da bere!” e, indicando uno seduto per i fatti suoi, “paga lui!”.
Ah, mi dite che ha sempre fatto così?

Ultimo aggiornamento: 2006-04-04 10:21

extraquote

Mentre ieri sera portavo la bici di Anna dal ciclista per un check up, sono passato davanti a un ufficio postale e ho visto una quindicina di persone in coda, che aspettavano che oggi pomeriggio alle 14:30 l’ufficio venisse aperto per ricevere le richieste di regolarizzazione degli stranieri che lavorano in Italia. Come si può vedere, in un incredibile sprazzo di intelligenza si è scelto un orario diverso da quello di apertura delle poste, il che sicuramente semplificherà un po’ la vita.
Ma quello è stato l’unico lampo, purtroppo. Insomma, parliamoci chiaro: se ci sono 170.000 posti disponibili e due milioni di interessati, c’è qualcosa che non va. La mia risposta sarebbe “aboliamo le quote, e piuttosto definiamo una paga minima oraria”, in modo che da un lato lo stato guadagni di più sui contributi e dall’altro si tolga la scusa classica che gli extracomunitari tolgano a noi il lavoro (in realtà fanno i lavori che noi non abbiamo più voglia di fare).
Ma anche senza cambiare la legge, a chi è venuto in mente di dire “le domande saranno accettate in base all’ora di consegna”? A parte i soliti furbetti che non faranno nemmeno coda e la cui domanda finirà casualmente in cima alla lista, si sono messi a dare orologi sincronizzati con il Galileo Ferraris a tutti gli uffici postali? Sarebbe stato molto più semplice dire “tra tutte le domande presentate nel giorno X verranno sorteggiati i fortunati vincitori di un permesso di soggiorno”. Troppo semplice?

Ultimo aggiornamento: 2006-03-14 11:02

Silvio e Lucia

Non ho visto l’intervista dell’Annunziata a Berlusconi: preferisco fare dell’altro piuttosto che sciropparmi queste robacce. Ho solo sentito l’audio con l’ultimo scambio di battute, e senza il contesto precedente potrei sbagliarmi di brutto. Però mi metto a sproloquiare lo stesso, tanto la cosa mi viene bene :-)
Berlusconi è nervoso, ha avuto uno dei suoi attacchi di bile ben noti a chi non si limita a vedere i Tg ufficiali, e adesso sta cercando di recuperare lamentandosi di quei cattivoni dei comunisti. Nulla di nuovo.
L’Annunziata in compenso ha dimostrato che come giornalista non vale poi così tanto. Invece che cercare di parlare sopra Silvio, avrebbe dovuto lasciargli fare il pistolotto e poi ripetere la domanda a cui l’altro non aveva dato risposta. Personalmente concordo con chi afferma che stia cercando di rifarsi una verginità politica dopo lo sputtanamento per la sua presidenza Rai, mostrato nel libro di Travaglio e dal film della Guzzanti: certo che così non è che ottenga chissà quali risultati… Va a finire che bisogna rivalutare Diliberto.

Ultimo aggiornamento: 2006-03-13 11:59

le figu col trucco

Prendendo probabilmente spunto dalla famosa frase attribuita a Berlusconi “dovete parlare agli italiani come se fossero undicenni un po’ stupidi”, Prodi ha deciso che uno dei mezzi per la sua campagna elettorale è un album di figurine, che i lettori di Repubblica si sono trovati venerdì insieme al supplemento del quotidiano.
Intendiamoci, le figurine sono di gran classe, essendo vignette di Altan. Però, invece che vendere i pacchetti di figurine in edicola e riuscire magari a compattare un po’ il suo elettorato con la scusa degli scambi “célo célo manca”, la scelta è stata di allegare metà figurine all’album e invitare chi vuole l’altra metà a versare direttamente dieci euro per la campagna elettorale: scelta buona come un’altra, anche se ripeto che secondo me si perde la poesia della figurina.
C’è però una cosa che mi infastidisce: spedendo i dieci euro, sarai automaticamente messo sulla loro mailing list (cartacee in questo caso) e riceverai tutte le tonnellate di materiale informativo che sicuramente ti spediranno. Ciò non è Bello, l’Unione lo dovrebbe sapere, e sarà meglio che qualcuno glielo dica.
P.S.: mi sono dimenticato di aggiungere che – a parte le figurine – l’album ha un vero punto di forza: le duecentoottantun pagine del programma sono condensate in una ventina di mezze paginette in corpo 16 o giù di lì.

Ultimo aggiornamento: 2006-03-12 18:50

Altro che privacy

Oggi Anna è a casa, tra una trasferta e l’altra. Stamattina riceve una telefonata di un tipo (“Andrea”) che le fa “mi hanno detto che lei sta vendendo la casa”. Io avrei risposto “scusi, chi gliel’ha detto?”, ma va bene lo stesso. Anna, che in queste cose è più scafata di me, dice che semplicemente era un tipo che cercava casa, ha preso i nomi dai campanelli e ha provato a telefonare. Sistema faidate, insomma.
In compenso, nel pomeriggio ha telefonato un tipo della Popolare di Sondrio, che voleva informare che avevano aperto una nuova filiale vicino a noi e che quindi saremmo potuti essere interessati. Questa volta Anna gli ha chiesto come facesse a sapere che eravamo vicini, visto che l’anno scorso abbiamo doviziosamente compilato il questionario telecom dicendo che non volevamo telefonate di pubblicità. Il tipo è stato zitto.
Visto che in questo caso è piuttosto chiaro che è stata usata una base dati per trovare gli indirizzi “vicini”, lascio a voi la domanda: dove è stata presa questa base dati? Io vedo due risposte possibili:
– Telecom continua a venderle (con qualche disclaimer del tipo «non fate i cattivoni e non chiamate un numero che non abbia il flag “pubblicità ammessa”», e tutti che rispondono «certo, noi siamo ligi alla legge»)
– qualcuno sta facendo un lucroso – per qualche anno – affare con le ultime basi dati prima del blocco privacy.

Ultimo aggiornamento: 2006-03-07 17:03

Ma quante ne sa, Formigoni

Rispetto a quanto scrissi, Galan ha pensato che forse non era il caso di candidarsi: in compenso, abbiamo il governatore calabrese Agazio Loiero che – visto che la Margherita non voleva metterlo capolista – ha pensato bene di candidarsi con la lista “Codacons-DC”. In compenso sembra che Massimo Grillo (UDC) abbia rifiutato il posto al Senato perché non voleva essere nella stessa lista di Totò Cuffaro. Strano se ne sia accorto solo ora, ma il gesto è apprezzabile data la scarsa propensione italiana per allontanarsi volontariamente dai cadreghini.
Ma fermiamoci a Formigoni. Credo sia utile che i miei ventitré lettori sappiano che la sua scelta di candidarsi non è di bandiera, come afferma Berlusconi, ma vera «proprio per una forma di rispetto per i cittadini. Essi sanno che se mi eleggeranno al Senato io poi sceglierò la soluzione migliore sulla base esclusiva di una valutazione del loro bene comune».
Credo che dovremmo tutti ringraziare una persona che ha così a cuore il nostro bene comune, e che non vuole affatto prendere una decisione a cuor leggero: quattro mesi di doppioscarpismo forse sono ancora pochi, ma Lui ce la farà.

Ultimo aggiornamento: 2006-03-07 11:29

Tutti dal papa. E allora?

Il rompimento di palle (nel senso di gazzarra caciarona) di oggi sembra essere la prossima visita di Casini Berlusconi e Clementone Mastella da Benedetto XVI, dieci giorni prima del voto.
Confesso che non capisco esattamente il problema. Se il fogliaccio scalfariano dice il vero, verrà invitata in udienza una delegazione di duecento parlamentari del PPE, che starà tenendo il proprio congresso a Roma. Potremmo chiederci che diavolo ci faccia Silvio nel Partito Popolare Europeo, ma quella è un’altra storia. Ma se qualcuno pensa che la cosa sposterà voti in un senso o nell’altro, è davvero credulone…
Diciamo che sarebbe simpatico che i vari politici invitati non rilasciassero dichiarazioni o interviste, ma conoscendo i tre tipi di cui sopra non ci credo nemmeno se lo vedo.

Ultimo aggiornamento: 2006-03-06 14:41

Formigoni vuol fare il senatore

Il Governatore della Lombardia (ma anche Galan in Veneto, a quanto pare) ha deciso: scenderà in campo per portare alla vittoria le truppe della Casa della Libertà. Qualcuno si potrebbe chiedere “ma come, lascia un così bel posto per diventare uno dei tanti?” Ma no, non è così: pur immaginando che ieri Radiopop scherzasse, quando ha detto che se il centrodestra vincerà ci sarà una leggina ad (alteram) personam che permetta la compatibilità, la risposta è molto più semplice. Gli eletti hanno infatti 90 giorni di tempo per decidere quale cadreghino mantenere, e intanto uno può farsi un giretto a Roma.
Continuo a dire che la mia proposta di due anni fa (“ti candidi e ti eleggono? Lasci obbligatoriamente il posto che avevi prima”) dovrebbe essere presentata come legge.

Ultimo aggiornamento: 2006-03-05 19:27