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La signorina del navigatore

Ieri pomeriggio Anna ed io siamo andati su verso il lago d’Orta per comprare alcune nuove pentole e padelle all’outlet della Lagostina (per le posate sarà un’altra volta, quando si troveranno set carini a prezzi umani). Finito il tutto avevamo prenotato per cena a Orta San Giulio, dove come si poteva immaginare pioveva. Nulla di male, siamo persone temprate. Il problema si è posto quando siamo tornati a casa. Indeciso se scendere a Borgomanero e prendere verso Novara, oppure risalire verso Gravellona Toce e passare da Gallarate, ho lasciato la scelta al navigatore satellitare, settato per “il percorso più veloce”.
Risultato: nessuna delle due. Siamo passati per improbabili stradine di mezza montagna, dove la pioggia e il freddo facevano salire la nebbia dall’asfalto, passando da Gozzano, Monticelli, Invorio, per arrivare finalmente allo svincolo di Arona. In effetti, se uno guarda la cartina può anche capire che sia la strada più corta: ma garantisco che ci sono stati un paio di momenti in cui mi sono chiesto se la signorina che con voce non troppo suadente snocciola le varie direzioni da prendere non fosse stata taroccata dagli alieni per portarci chissà dove.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-14 20:35

per favore non mordermi sul collo

Venerdì notte l’ho sentito. Era proprio lui. Il ronzio di una zanzara. E in effetti sabato mattina mi sono svegliato con una bella puntura, proprio sul collo.
Dire che aveva fatto freddo fino al giorno prima: è proprio vero che non ci sono più le mezze stagioni.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-14 17:20

Quando si dice il caso…

Premessa: una mia amica lavora in Confindustria. La cosa non è poi così strana, considerando che nella mia ormai non così breve vita ho fatto tante cose, e quindi conosciuto persone di luogo e professione più disparate. Non vedendola da una vita, ho pensato bene di passare ieri pomeriggio in Assolombarda, dove lei avrebbe presentato le convenzioni per le aziende associate a Confindustria. In fin dei conti, Telecom Italia è associata, quindi ne avevo tutto il diritto.
Arrivo, saluto, e mi iscrivo al workshop: senza biglietto da visita, perché in cinque anni che sono prima in Saritel poi in IT Telecom poi in TIM poi in Tim Italia poi in Telecom Italia non sono mai riuscito a farmeli fare. D’altra parte vedo che non sono il solo a utilizzare un foglietto di carta: l’industria dei biglietti da visita deve essere un po’ in ribasso.
Mi accingo a sentire il workshop – che garantisco meritava, vista la performance della mia amica come Brava Presentatrice – e chi ti entra? Lui! Il compagno Cordero, che tra una riunione lì ad Assolombarda e un incontro tardo pomeridiano a Genova è riuscito a fare un salto da vero presenzialista. Sono rimasto così basito – a parte che mi ero seduto in una posizione defilata – che non ho nemmeno avuto il pensiero di scattargli una foto per arricchire Wikipedia.
Ma il più bello è arrivato alla fine. Dopo la presentazione delle convenzioni e prima della parte a stand, dove si poteva contattare direttamente le varie aziende, c’è stata l’estrazione tra i partecipanti di una quindicina di premi offerti dalle aziende: divertente il rappresentante di una società di buoni pasto che ha vinto il premio offerto da un’altra società di buoni pasto. Intanto me n’ero uscito dalla sala per sgranchirmi le gambe, quando sento chiamare il mio nome: avevo vinto un set di valigie offerto da Erg, l’ultimo dei premi estratti. Fortunatamente me le spediranno a casa, visto che in bicicletta sarebbero state un po’ scomode da portare. Fin qua nulla di particolarmente strano, tranne naturalmente la mia sfacciata fortuna; però l’account di Erg… è un mio lontano parente! Sua madre e mio padre erano cugini. Non che ci si veda molto, l’ultima volta era stata qualche anno fa a Fiumicino mentre stavamo entrambi tornando nel profondo nord, quindi posso garantire che non c’è stata alcuna combine; ma garantisco che non sarei mai riuscito nemmeno a immaginare una combinazione simile!

Ultimo aggiornamento: 2006-05-12 15:02

Bricoleur 2

Beh, cinque chilometri li ho fatti. Ma il freno era ancora troppo molle, perché avevo fatto passare il filo dalla parte sbagliata rispetto alla dinamo. Allora mi sono fermato e l’ho spostato, ma a quanto pare avevo stretto troppo e adesso si è smollato dal lato della manopola. Ricontrollerò a pranzo.
Il guaio è che mentre lavoravo sono riuscito a staccare il filo della dinamo. Mi chiedo quanto ci voglia ancora per iniziare una reazione a catena.
Aggiornamento: dal lato della manopola il fermo si è proprio rotto. Sono tosto, io.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-11 09:56

bricoleur

Stasera per la prima volta in vita mia ho cambiato un filo del freno della mia bicicletta. Dopo avere frenato per evitare un cretino che ondeggiava procedendo sulla pista ciclabile, avevo sentito il freno davanti smollarsi di colpo: guardo, e noto che erano rimasti appena due o tre fili attaccati. Così sono arrivato a casa e mi sono detto “ce la posso fare in un tempo finito”.
Beh, tempo finito sì ma non certo limitato: invece dei cinque minuti necessari per l’operazione, ci ho messo quasi mezz’ora. Però almeno in questo momento il freno funziona: lascio ai miei lettori le scommesse su quanti chilometri riuscirò a percorrere prima che si spacchi del tutto. Tanto per fortuna è quello davanti.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-10 21:46

Che poste!

Il 30 marzo, mentre eravamo a Capo Verde, abbiamo spedito una cartolina alla mia mamma.
Oggi la mamma mi telefona avvisandomi che la cartolina è arrivata.
Beh, mi ha detto, forse è arrivata ieri perché non aveva guardato la buca delle lettere.
Quaranta giorni e quaranta notti: chissà se alla fine la cartolina è stata oggetto delle tentazioni di Satana.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-09 15:18

Non c'è jingle senza il pelotto

Avete tutti presente la pubblicità del 1288, immagino. Quello che magari non sapevate è che lo scorso febbraio era stato fatto un concorso per le nuove rime della canzone. I partecipanti avrebbero avuto in omaggio il CD con la canzone, mentre dodici fortunati vincitori avrebbero anche ricevuto un’edizione speciale del CD con le rime migliori.
Chi mi conosce può immaginare che, anche se quelli sono la concorrenza, non potevo perdermi l’occasione di ottenere il CD, e quindi ho inviato alcune rime. In effetti venerdì mi è arrivato a casa il disco, che ho molto apprezzato, ma ora mi rimane un dubbio. Una delle rime inserite (“non c’è giacca senza giubbotto”) l’ho sicuramente spedita io; ma visto che mi ero iscritto relativamente tardi non è affatto certo che io sia stato il primo a trovarla. Magari sono un plagiatore involontario. Ma come saperlo? Mica mi ricordo l’indirizzo a cui ho spedito le rime!
(per la cronaca, avevo anche proposto “Non c’è orchestra senza fagotto”. Tra quelle che hanno vinto, “non c’è bacio senza succhiotto” mi sembra favolosa!)

Ultimo aggiornamento: 2006-05-08 12:45

Fiera del Libro – resoconto

Come scrissi, ieri siamo andati a Torino alla Fiera del Libro, nonostante quest’anno per la prima volta i professional pagassero (e perfino Culicchia si è sentito in dovere di fare la battutina… si vede che Cazzola, che oltre allo Smau gestisce anche questa fiera, ha deciso di voler recuperare un po’ di soldi in più).
Non è che sia riuscito a vedere molto, visto che il sabato pomeriggio non è certo il giorno migliore e che il tempo a mia disposizione è stato brutalmente accorciato: ecco solamente alcune note.
C’era probabilmente qualche stand in più dell’anno scorso, quando si era forse toccato il minimo storico, ma non è che la cosa sia stata un grande vantaggio. Quello che ho visto è infatti un terribile aumento degli stand per così dire “istituzionali”. A parte gli enormi spazi che Comune e Regione come sempre si tengono, c’erano praticamente tutte le regioni italiane, ciascuna con le sue brave pubblicazioni che a un cinico come me facevano tanto venire l’idea di un ufficio informazioni turistiche. I piccolissimi editori quest’anno avevano uno spazio più ampio del solito nel secondo padiglione: peccato che io abbia iniziato il mio giro dall’altra parte, e quindi non abbia avuto poi tempo di vederli bene, e sono solo riuscito a comprare un libretto con la raccolta (spero) di alcuni dei quiz preparati da Lewis Carroll.
Come considerazioni a lato, anche se l’hanno anticipata di un paio di settimane non è che sia cambiato molto: a Torino pioveva, fregando anche il sottoscritto che era partito in maniche corte fidandosi del bel tempo milanese. Il traffico torinese, già pessimo di suo, è peggiorato ancora: per rientrare non ho pensato che forse sarebbe stato meglio entrare in tangenziale a Moncalieri e farsela tutta (o addirittura andare verso Alessandria e tornare su…), così da quando abbiamo ripreso l’auto a Corso Giulio Cesare ci abbiamo messo più di tre quarti d’ora. Ah, naturalmente l’auto era rimasta a Lingotto stazione, da dove una simpatica navetta, almeno quella ancora gratuita, ci ha portati davanti agli ingressi della fiera facendo dei giri francamente incomprensibili.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-07 19:14