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La tv fa male

Prodi afferma che se vincerà le elezioni, provvederà a ritirare i soldati italiani che stanno in Iraq, in quanto truppe di occupazione. Berlusconi – dopo avere aspettato il voto a favore dell’Unione sul decreto Pisanu – si inalbera e replica «Quando definisce le nostre come ‘truppe di occupazione’ a Nassiriya, Prodi giustifica e incentiva gli attacchi della guerriglia ai nostri soldati». Giusto l’altroieri in fin dei conti diceva che «Dove operano i nostri militari c’è la pace, gli ospedali funzionano, le scuole funzionano e la gente ci vuole bene».
Qual è la conclusione logica che si può trarre da queste affermazioni di Silvio? Che non bisogna dire che siamo degli occupanti, altrimenti in Iraq si accorgeranno della cosa e non ci vorranno più bene, anzi incentiveranno la guerriglia. Mi chiedo solo perché mai quei poveretti dovrebbero sorbirsi i nostri pastoni televisivi con le interviste a Prodi, ma si vede che la tv è una brutta bestia e che i nostri programmi vengono esportati colà…

Ultimo aggiornamento: 2005-07-30 23:18

Gli amici si riconoscono nel momento del bisogno

Tonino Fazio è messo male. Se gli hanno spiattellato l’intercettazione della telefonata (nome in codice: “bacio in fronte”) con Fiorani, è chiaro che lo vogliono fare fuori dal suo posto a vita di governatore della Banca d’Italia. Al massimo, gli esponenti della maggioranza se la prendono con la magistratura che ha fatto uscire queste informazioni, ché quello non fa mai male; l’opposizione l’aveva poi già scaricato da tempo. Insomma, tante belle parole, ma attestati di solidarietà nessuno. O quasi.
Troviamo infatti l’ex-“presiddente degli italliani” Francesco Cossiga subito pronto a portare di persona la propria solidarietà «per il modo in cui una magistratura ‘non responsabile’, indaga sulla Banca e su di lui». Essendo Cossiga quello che è, si è anche premunito di chiosare «parlo di responsabilità in senso politico: ne prenda nota il competente sostituto procuratore di turno…»
Dopo le doverose felicitazioni per il ristabilimento delle condizioni fisiche del Grande Gladiatore, passiamo agli altri che sono rimasti amici di Fazio. Chi? Silvio? Figuriamoci. Casini? Quando mai. No, sono i leghisti! Perché loro sì che sono riconoscenti. Si ricordano perfettamente dell’intervento del governatore per salvare la loro banca padana, travolta dalle tragiche congiunture economiche – il target dei correntisti preferiva andare direttamente a Lugano. Da allora, l’atteggiamento dei verdeaccessoriati nei confronti di don Tonino è virato di centottanta gradi. E noi che li sbertucciamo…

Ultimo aggiornamento: 2005-07-28 14:51

chiesa e stato

La scorsa settimana sui giornali ci sono state due notizie riguardanti il clero italiano, notizie che sono subito state avvicinate, non saprei dire se per precisa volontà o per l’abitudine di etichettare le cose dopo avere letto sì e no due righe. E dire che sono completamente opposte.
In Calabria, un sacerdote ha rifiutato di celebrare una messa funebre per una donna che conviveva con un divorziato. Il vescovo di Pistoia si lamenta perché «i rapporti gay metono in crisi la virilità. Un colpo all’identità maschile, una decisione che incrementa la perdita di virilità, una sciagura che scaturisce dalla femminilizzazione della società». Andiamo però un po’ più a fondo, cercando per quanto possibile di fare un’esegesi a partire da testi non originali.
Nel primo caso, il sacerdote ha semplicemente applicato la legge canonica a quello che fino a prova contraria è una cosa interna alla chiesa cattolica. Tra l’altro, non è neppure vero che ha mancato di carità cristiana (o detto in altro modo, “due spruzzate di acqua santa poteva anche darle”). Leggendo l’articolo, infatti, si scopre che la benedizione della salma c’è stata, e quello che probabilmente non è stata fatta è la messa funebre. Se mi è permesso azzardare un’interpretazione, l’assessore intervistato nell’articolo conosceva qualcuno a Repubblica e ha fatto il diavolo a quattro per avere l’articolo.
Il vescovo di Pistoia ha invece scritto una lettera al consiglio comunale di Pistoia, che ha recentemente istituito un Registro delle Unioni Civili. Indubbiamente, come cittadino italiano, ha pieno diritto di fare delle domande al consiglio comunale della città dove risiede. Però trovo che farlo mettendo bene in chiaro che sta parlando il vescovo e non un cittadino è un’invasione di campo, e questo indipendentemente dal giudizio sugli argomenti portati.
Il problema maggiore che vedo io, però, è che mettendo insieme questi due fatti completamente slegati si afferma implicitamente il diritto della Chiesa di entrare nei fatti dello Stato. Mi chiedo se i paladini dell’anticlericalismo si accorgano di questa loro contraddizione.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-25 11:31

Il voto è un diritto anche per gli altri

Almeno ci sta tentando. Chiamparino, il diessino più a destra che io conosca, ha fatto una cosa di sinistra: il diritto di voto nelle elezioni circoscrizionali torinesi per gli immigrati non UE residenti da almeno sei anni. Se non ho capito male, avranno anche il voto passivo, cioè potranno essere eletti; ma il primo passo è comunque stato fatto. Anche l’UDC ha votato a favore della delibera, che d’altra parte necessitava di una maggioranza qualificata per passare. Le reazioni indispettite del Dentista Verde, che è sì ministro per la Devoluzione ma vuole devolvere solo ai Puri Padani, non si sono fatte attendere: si è subito ativato presso il ministro dell’Interno per fare annullare la delibera. Buon tentativo, ma con ogni probabilità la legge italiana si ferma a livello dei comuni e non mette becco in queste unità minori: ecco probabilmente perché a Torino si sono limitati a quello che oggettivamente non è chissà quale evento. Mi sono oggettivamente più stupito di leggere le lettere contro la delibera pubblicate ieri sulla Stampa (tre contro una a favore), una delle quali in puro stile fallaciano.
Il punto è che mentre nelle elezioni politiche la cittadinanza è un requisito logico – che si approvi o no la cosa è un altro conto – per quelle locali la logica vorrebbe che voti chi vive, per l’appunto. In un certo senso sarebbe quasi logico che io avessi qualche diritto di dire cosa debba fare il comune di Rozzano, visto che volente o nolente ci passo troppo tempo. Aggiungo che l’impegno politico dovrebbe venire facilitato in questi organismi in piccolo, e chissà se mai questo potrebbe far migliorare anche la politica in grande… Sì, sono un utopista.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-24 20:04

Carte telefoniche internazionali

Se non l’avete ancora capito, è da qualche giorno che Anna è in Kazakistan per lavoro. Quando è in aula, hanno un bel sistema VOIP che le permette di chiamare in giro: privacy zero, ma meglio che nulla. Ma quando resta in albergo, occorre un altro sistema.
Ho guardato su internet quale fosse la carta telefonica più conveniente: stranamente, è la Easy Asia … di Telecom Italia, che con cinque euro mi garantiva ben quarantun minuti di telefonata (se ne facevo una sola, visto che a ogni chiamata partono 40 centesimi di scatto alla risposta). Tra l’altro, ci sono varie carte Easy qualcosa, che abbassano le tariffe verso quelle nazioni. Misteri marchettari.
Bene, il passo seguente consisteva nel cercare la tessera, e ieri mi sono messo alla caccia. Niente da fare. Né all’edicola della metropolitana, né a quella della Centrale, né ai negozi Telecomitalia. Alla fine ho provato a prendere una tessera qualunque: due minuti (teorici, secondo me ce n’è stato uno e mezzo) di chiamata. Alla fine ho chiamato col mio cellulare: quello che sorpasserà il mio bonus me lo pagherò, ma in un certo senso è una partita di giro.
Mi chiedo solo chi riesca a trovare quelle tessere Telecom, e se sono solamente uno specchietto per le allodole…
ps: stasera è impossibile chiamare: “rete congestionata”.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-17 20:36

recidività

Così al Tour de France abbiamo il primo caso di quest’anno di doping conclamato. Dario Frigo è stato arrestato dopo che la polizia francese ha trovato sull’auto di sua moglie una decina di dosi di eritropoietina – questo secondo Repubblica, visto che il sito ufficiale del Tour si limita a scrivere “Dario Frigo was the one rider who didn’t turn up for the sign-on in Courchevel this morning” in inglese, e “Un non-partant : Dario Frigo” in francese. Il fatto è che Frigo era già stato cuccato al Giro d’Italia nel 2001, e si era detto pentito. Ritrovarlo così con questi aiutini illeciti è ancora più triste

Ultimo aggiornamento: 2005-07-13 17:24

crumirismo atto "dovuto"

Lo sciopero dei lavoratori contro il padronato è un’extrema ratio: un modo in cui il dipendente perde dei soldi ma ne fa perdere si suppone di più al padrone, e gli fa capire che in un certo senso entrambi sono sulla stessa barca, e che conviene arrivare a più miti consigli.
Da oggi non è più così, almeno per la società Autostrade. In occasione dello sciopero di oggi dei casellanti – tra l’altro, uno sciopero che non solo non dà problemi alle terze parti, ma anzi semplifica la vita… – un comunicato precisa che “pagare il pedaggio è un atto dovuto”. Anche se non fossimo in Italia, il concetto sarebbe immediatamente rimandato al mittente… ma magari c’è chi è ottimista.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-10 19:41

mozzarella globale

Oggi sono restato a pranzo in mensa. Ho preso una mozzarella (alternative possibili: crescenza), dell’insalata (oppure c’erano carote lesse), una micromela (micropesca) e una bottiglietta d’acqua. Hanno detto che ci sono stati problemi con la cucina: non che generalmente ci sia molto di più, intendiamoci.
Mentre mi centellinavo il mio lauto pasto, ho dato un’occhiata alla confezione della mozzarella (Galbani Santa Lucia, per onor di completezza): ho così scoperto che è stata prodotta… in Slovacchia. Nulla di illegale, né mi preoccupo dell’igiene o d’altro: resto solo basito.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-05 13:03