Come sapete, il nostro Presidente del Consiglio, su richiesta del suo grande amico Giorgino Bush, ha lasciato perdere tutti i suoi impegni ed è volato in Medio Oriente per dare il suo Grande Contributo alla Pace nella Regione.
Sono certo che abbia preso questa decisione con la tristezza di non potere onorare l’impegno che aveva preso con i giudici di Milano: potere fare le proprie dichiarazioni spontanee (quelle per cui il PM non può controinterrogarti, NdR) e raccontare finalmente di chi è la vera colpa nel processo SME, e perché Lui è un Santo Benefattore. Infatti non voglio parlare di questo.
Il guaio è che il Cav. ha detto di non volere incontrare Arafat, e allora per ripicca l’ANP ha detto che non potrà neppure incontrare il premier Abu Mazen.
Bene, per una volta sono d’accordo col Berlusca. Quello che i vari commentatori fanno finta di dimenticare, infatti, è che Sharon ha già detto da un bel pezzo che lui non incontrerà nessuno che abbia anche un incontro con Arafat. All’atto pratico questo significa che o si vede uno, o si va dall’altro. Il tutto sminuisce, se ciò fosse ancora possibile, la figura del premier israeliano: ma significa anche che chiunque vada in Israele e Palestina deve decidere quale dei due vedere, e l’entourage del Silvio ha deciso per l’amico Ariel: scelta perfettamente legittima.
Insomma, con tutti gli altri motivi per prendersela con l’arcoriano, perché darsi la zappa sui piedi?
Ultimo aggiornamento: 2003-06-09 10:35