Premessa: c’è un sommergibile (il Toti) che ormai aveva i suoi anni e non serviva più alla Marina: invece che buttarlo via hanno pensato bene di regalarlo al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Fin qua nulla di male. Solo che il sottomarino, per quanto piccolo, ha sempre una certa qual massa: della cosa se ne sono accorti solo una volta fattolo risalire il Po fino a Cremona, dove è rimasto fermo per alcuni anni in attesa di istruzioni. Si sono succedute varie ipotesi, compresa quella di lasciarlo là e fargli un museo apposta intorno; poi cadde il silenzio. Ma ieri sui giornali è apparsa la notiziona: si sono messi d’accordo per il trasporto, che avverrà la notte del 14 agosto. Il piano è descritto nei minimi particolari: il Toti viaggerà alla velocità di tre chilometri l’ora, dopo che ATM avrà tolto un po’ di fili del tram e non si sa chi messo delle putrelle di acciaio sulle vie della circonvallazione interna nei punti in cui la fognatura poggia direttamente sulla strada e quindi il peso potrebbe sfondarla.
Premesso che io avrei pensato che sarebbe stato più semplice smontarlo e rimontarlo, mi preoccupo di quanto scritto in fondo all’articolo che ho letto: “Il Comune è tanto felice di ricevere il sottomarino, ma non ha soldi per il trasporto; però ci dovrebbero essere due sponsor che si accolleranno le spese”. Per la precisione, non so se preoccuparmi che gli sponsor possano non esserci, oppure di quello che vorranno in cambio del pagamento delle spese.
Ultimo aggiornamento: 2005-05-17 14:45