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deficit italiano

Ieri l’Istat ha diffuso i dati del primo trimestre 2004 (all’anima della velocità), dove si vede che il deficit è stato al 6.1% del PIL. Subito tutta una serie di commenti sulla “situazione molto preoccupante”. Peccato che nel primo trimestre 2003 il dato era… al 6%. Il primo trimestre, per come si pagano le tasse in Italia, è sempre pesante.
Insomma, con tutti i motivi che ci sono per dire che l’economia sta andando da schifo, bisogna proprio prendere quelli fasulli?

Ultimo aggiornamento: 2004-07-14 17:17

Politica italiana

Non si può più riproporre la barzelletta che girava di questi tempi: “L’Italia è una penisola bagnata da tre mari e prosciugata da Tremonti”. A differenza del suo omonimo, il Giulio ministvo dell’economia ha accetto la richiesta di dimissioni ingiunta da Silvio, lamentandosi solamente perché gli hanno “impedito di viduvve le imposte”. Triste fine per un superministro, anche perché non ce lo vedo ad essere designato come commissario europeo.
Il problema naturalmente è più a monte, scusate il gioco di parole. Nominare gestore dell’economia il più grande esperto italiano di elusione fiscale legale non ha potuto portare ad altro che alle misure di “finanza creativa”. Ha avuto anche una discreta dose di sfiga, intendiamoci: l’economia mondiale era già in declino al momento delle elezioni 2001, ma l’undici settembre ha dato un colpo non indifferente alle speranze di un circolo virtuoso che avrebbe permesso di abbassare le tasse rilanciando i consumi. Comprendo anche tutte le assicurazioni sui conti a posto, almeno nei primi anni: anche se false, certe notizie provocano un effetto valanga. Una caduta di stile è stato invece il “buco” trovato nei conti 2001, che stranamente è continuato a crescere fino a fine anno e poi è svanito. Mi sa tanto che ce ne sarà uno peggiore nel 2006: resterà da vedere quanto ci marceranno i vincitori se saranno la sinistra.
Mario Monti come ministro dell’economia andrebbe benissimo, probabilmente andrebbe anche bene alla coalizione al governo, ma non credo proprio che verrà nominato: andrebbe contro tutta la politica fatta fino ad oggi. Resta il nostro amicone Silvio, che ha subito detto “il ministro dell’economia lo faccio iooooooooo!”, giusto prima dell’incontro con l’Ecofin. A me il tutto ha ricordato un episodio del mio passato da studente universitario. La notte prima dell’orale di Analisi 3 la passai a studiare, col risultato di prendermi una congestione. Fortunatamente matematica non è una facoltà piena di studenti, e mi concessero di rimandare l’orale di un paio di giorni. In realtà stavo così male che non sono stato capace a toccare i libri, quindi quando l’esame ci fu non ebbi alcun vantaggio nel ritardo. Io riuscii comunque a passare l’esame: l’Italia?
Ps: Capisco che l’opposizione debba per contratto chiedere le dimissioni del governo, ma potrebbero farlo in maniera più seria.

Ultimo aggiornamento: 2004-07-05 16:09

credit card blues

La mia vecchia azienda aveva deciso che essendo io una persona di alto lignaggio ero titolato ad essere titolare di una carta di credito American Express: così risparmiava sugli anticipi spese trasferta. Visto che non pagavo spese per tenere la carta, e il pagamento è a 40 giorni, dissi “va bene”.
La mia nuova azienda ha deciso che essendo io una persona di alto lignaggio sono titolato ad essere titolare di una carta di credito American Express: così risparmia sugli anticipi spese trasferta. Visto che non pagavo spese per tenere la carta, e il pagamento è a 40 giorni, ho detto “va bene”. C’è il piccolo particolare che la vecchia azienda e la nuova azienda sono sempre del gruppo Telecom, e che la convenzione è esattamente la stessa, e quindi sarebbe stato più semplice cambiare nome della società convenzionata: ma non stiamo a sottilizzare. D’altra parte questa è la quinta Amex aziendale che possiedo, e la mia titolarietà è passata dall’87 al 98 allo 01 allo 03 a questo 04. La plastica costa poco.
Ma la cosa che mi preoccupa di più è la nuova procedura di attivazione. Il codice segreto è una data per me importante, nel formato ggmm. Ho verificato, provando a inserire un codice non parsificabile come data, e il sistema automatico mi ha risposto “il codice inserito non corrisponde a quello precedente”. No, era il primo, ma non formalizziamoci sui messaggi di errore.
Quindi il numero di possibilità è sceso da 10000 a 366. Bel colpo, vero?

Ultimo aggiornamento: 2004-06-30 16:15

Chiarezza innanzitutto

La bolletta della luce di questo bimestre era piena di allegati notevoli. Inizio con una lettera di Polizia di Stato e Segretariato sociale… Rai, con tanto di foto di Paolo Limiti. Il simpatico presentatore postprandiale è “felice di dirci” che Polizia e Rai hanno deciso di promuovere quest’estate una campagna incisiva contro i truffatori, il che è bello, come anche può forse essere utile il decalogo di punti di attenzione. Ma mi preoccupa la frase “Non potete nemmeno immaginare quanto ci potete aiutare!”. Mi vedo già il cittadino che chiama il 113; per le sinergie di cui sopra, invece che una volante mandano una troupe televisiva per filmare una nuova puntata di “Distretto di Polizia 42”, per la quale gli sceneggiatori hanno deciso di virare verso il reality show.
Ma AEM Energia ha anche pensato bene di delucidarci sulla “nuova metodologia tariffaria” riguardante le Opzioni Tariffarie Base – mi raccomando le maiuscole – approvata dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas. La tariffa è divisa in una quota fissa e una quota variabile. Quest’ultima è “articolata in 7 scaglioni di consumo, a ciascuno dei quali corrisponde un importo unitario decrescente all’aumentare del consumo”. Bene, fino a qua un laureato può comprendere di che si parla. Ma il bello ha ancora da venire. Tenetevi stretti: la quota variabile attualmente non incorpora le componenti α e β che, ove previste dalla citata Deliberazione n. 138/03, Le verranno in seguito conguagliate, con decorrenza dal 1° gennaio 2004..
Non chiedetemi cosa sono alfa e beta. Non vi è traccia nella lettera, a differenza del coefficiente M che ci spiegano permettere “di adeguare la conversione [dal prezzo al megajoule, che è stato deliberato essere l’unico con valore ufficiale, a quello per metro cubo] alla quota altimetrica e alla zona climatica di appartenenza”.
Non oso provare a seguire il loro consiglio di andare su www.miservi.it a leggere quali sono le tariffe, pardon: l’articolazione tariffaria relativa a ciascun ambito. Se tanto mi dà tanto, avremo una presentazione flash da un paio di megabyte.

Ultimo aggiornamento: 2004-06-23 14:25

sputi e ipocrisie

Nemmeno Giulia Bongiorno, che pure è riuscita a fare assolvere Andreotti, ha potuto nulla contro la giustizia finale: quella UEFA. Er Pupone, all’anagrafe Francesco Totti, è stato squalificato per tre giornate. Motivo: una televisione danese ha mostrato un filmato dove si vede il baldo alfiere della nazionale azzurra di calcio sputare addosso al suo marcatore. Fine della notizia.
Io proseguo, segnalando i commenti ipocriti che ho beccato qua e là.
Cominciamo proprio da Totti. Sua propria frase: “Non mi riconosco in quello che vedo in questo video”. Ebbene sì, possiamo finalmente svelare il segreto: lunedì c’era una controfigura a giocare al suo posto. Altra sua precisazione: Totti “non ha autorizzato le riprese e non sapeva che esistessero”. Qui si dimostra la sua Vera Italianità: se sai che non sei pescato, puoi fare di tutto.
Non che gli avvocati siano meglio: “C’è stato un accanimento mediatico sul giocatore. Per tutta la partita una telecamera è stata puntata su Totti ed è normale che in novanta minuti di gioco possa succedere qualcosa”. Insomma, volete che in novanta minuti a uno non venga in mente di sputare addosso a qualcuno che ti sta sempre alle costole? E poi, come potevamo pensare che un divo possa essere oggetto di attenzioni video per un’intera partita? E quindi la Bongiorno afferma che “per il futuro bisogna stare attenti a queste prove trappola. In 90 minuti chiunque può essere sorpreso in un gesto illecito”. Corsivo mio.
Guardate: io posso immaginare che Poulsen non sia esattamente stato una mammola durante la partita. Credo anche che Totti di spintoni e simili se ne sia pigliati, e avrei capito una sua reazione fisica contro il suo marcatore. Ma uno sputo, no. Se uno, per quanto stressato possa essere, sputa addosso a un altro io mi faccio un’idea ben precisa di che tipo di persona sia. Sono queste le cose che importano, altro che l’italiano approssimativo. Per i pubblicitari che lamentano un danno di 35 milioni: se lo sono scelti loro come testimonial.
Visto che sono qua a pontificare, ce n’è anche per Zucconi, che nella sua rubrica scrive che “un giocatore di calcio è pagato soltanto per giocare al calcio e non per essere un esempio di vita e di pensiero per i fanciulli”. Certo che non è pagato per quello. Perché sono cose che si dovrebbero avere dentro. Non si monetizza l’educazione.
PS: Il Codacons ha deciso di citare in giudizio Francesco Totti per i danni che il calciatore, con il suo comportamento scorretto, ha provocato all’immagine dell’Italia all’estero. Qualcuno potrebbe citare a giudizio direttamente il Codacons?

Ultimo aggiornamento: 2004-06-17 19:31

Ristabiliamo le proporzioni

Qualcuno dei miei lettori era a conoscenza che Beppe Caravita, giornalista del Sole 24Ore, si era candidato per le europee con i Verdi, circoscrizione nord-ovest.
Risultato? Non propriamente entusiasmante: diciassettesimo su venti, con 401 preferenze (per dare un’idea, i primi due della lista sono stati Pegoraro Scanio con 13.686 preferenze e Monica Frassoni con 8452).
Indubbiamente la scelta di fare una campagna “povera di soldi” e senza alcun appoggio del partito ha contato molto; inoltre non è detto che solo perché uno frequenti i blog debba votarlo. Io ad esempio non l’ho votato, anche se era nel mio collegio elettorale. Però, se uno sta a pensare a quanto è grande il bacino di potenziali utenti – stiamo parlando di quasi un terzo degli italiani! mi sarei aspettato un ordine di grandezza in più di preferenze. Non sufficienti per essere eletti, ma comunque un segnale forte. Invece, nulla.
Insomma, l’autopercezione del mondo blog mi pare molto sopravvalutata :-)
PS: è vero che a Forlì Alessandro Ronchi è stato eletto al consiglio comunale, ma immagino che la sua campagna sia stata anche sul territorio: in una città è comunque possibile farlo.

Ultimo aggiornamento: 2004-06-16 11:01

e parliamo di questo voto

Insomma, voglio fare l’opinionista anch’io. Altrimenti, che avrei aperto a fare questo blog?
Premetto i miei postulati. I confronti li faccio solo con le politiche 2001. Non per altro, ma in queste sedicenti elezioni europee l’unico che ha detto che si votava per l’Europa è stato Silvio, il cui programma era “facciamo contare di più l’Italia” che non mi sembrava il massimo di europicità. Gli schieramenti per me sono a destra FI+AN+UDC+Lega+Socialisti Uniti (De Michelis – blearch – sta solo cercando di ottenere di più)+Sgarbi (idem); a sinistra Listone+PDCI+RC+Verdi+Di Pietro+UDEUR+SVP+UV. Uso i dati del sito di Repubblica, che è arrivato a scrutinare il 99.9% dei collegi e per il 2001 direi usava i dati del Senato.
L’unico vero risultato che vedo è la sconfitta di Forza Italia, che dal 29.4% è sceso al 21%. L’unico esempio di crollo simile che ricordi è stato quello della buonanima della DC. Detto questo, vediamo che è successo a destra. AN è in leggero calo (dal 12 è scesa all’11.5%), ma se si guarda alla sua destra si vede che lo 0.5% di Rauti&Co è diventato il 2% compresa la Mussolini. Insomma, la politica di Fini ha pagato più di quanto possa sembrare a prima vista. La Lega che passa dal 3.9% al 5% crescendo anche in assoluto – ricordiamo che l’affluenza alle urne, anche se maggiore di cinque anni fa, si è fermata al 73% – si è sicuramente rafforzata forse anche per l’effetto Bossi, così come si è rafforzata l’UDC, anche se volessimo mettergli dentro i vecchi voti di D’Antoni. Il raddoppio del Nuovo Psi è una cosa che personalmente mi intristisce, ma è un fatto.
A sinistra? Il listone ha perso. DS e Margherita insieme facevano il 31.1%, e adesso ci sono in più quelli dello SDI – e i cinque repubblicani della Sbarbati :-). A sinistra avevano il 12.9%, compresi i voti SDI, e adesso hanno il 13.1. Nemmeno questo mi sembra un grosso guadagno. I voti si sono più che altro spostati a sinistra, da Di Pietro/Occhetto soprattutto verso Rifondazione.
Se aggreghiamo per poli, nel 2001 la CdL aveva il 49.5% contro il 44.5% dell’Ulivo esteso; oggi siamo rispettivamente a 46.1% e… 46.1%. Il sorpasso sarebbe comunque solo virtuale: in un’elezione col maggioritario la distribuzione dei voti conta molto più delle percentuali, e ci sono molti cespugli e fili d’erba che possono fare la differenza a seconda di quello che sceglieranno di fare. Resta comunque il fatto che in Italia siamo sempre divisi più o meno a metà, il che prova che cambierà sempre poco e più o meno per caso. Non certo una bella prospettiva per chi vorrebbe vedere della politica vera. Al momento più che di politica parleremo di resa dei conti nella CdL: chi ama gli spettacoli di gladiatori può rallegrarsi.
Nota per i milanesi: chi è che pensava che il presidente sindaco poteva vincere? Se la Lega non avesse deciso di smarcarsi – con risultati deludenti a vedere gli exit poll, ma non si sa mai – la signora G sarebbe già stata eletta.
Nota per i bolognesi: sempre sugli exit poll, non mi aspettavo una vittoria così schiacciante del Cinese.
Ma di tutto questo al limite ne parlo domani.

Ultimo aggiornamento: 2004-06-14 17:13

povertà da XXI secolo

Oggi su Repubblica c’è un’inchiesta dove si afferma che nell’ultima settimana del mese si ha un calo di quasi il 10% sull’acquisto di generi alimentari, perché non si hanno abbastanza soldi. L’avrei preso come un sistema di propaganda elettorale camuffata, quando ho scoperto che il Corsera parla del ritorno in massa al banco dei pegni.
Che si percepisca una maggiore povertà è indubbio e anche vero: come già scrissi, anche ammettendo che i dati Istat siano corretti bisogna tenere conto di come vengono fatte le statistiche, e scavando un po’ si scopre che i generi di prima necessità tendono a salire di prezzo molto più dell’inflazione ufficiale, mentre scendono i prezzi di generi superflui come i gadget elettronici, e entrano “primi prezzi” che abbassano la qualità che tanto non fa media.
Vorrei comunque verificare sperimentalmente l’affermazione, nel modo più liberista possibile. Controlliamo tutti le offerte speciali dei supermercati, e vediamo se in effetti sono concentrate verso la “quarta settimana” (dal 20 al 27, insomma). Stiamo tranquilli che loro se ne sono già accorti, se c’è un calo dei consumi!

Ultimo aggiornamento: 2004-06-13 18:06