Archivi categoria: y2004_pipponi

visto da destra – visto da sinistra

Ieri ci sono state un po’ di votazioni sulla proposta di riforma della Costituzione. Tra le tante votazioni, c’è stato un emendamento proposto dalla maggioranza per lasciare a 40 anni il limite minimo di età per essere eletti senatori (la proposta lo porta a 25 anni… largo ai giovani). Questo emendamento non è passato.
Ora, credo siamo tutti d’accordo che non stiamo parlando di un risultato epocale. Come lo si può presentare? Si può scegliere. Il rullo mattutino di Canale 5 fa finta di nulla, e mette le cose in positivo. “Tra le modifiche approvate, quella che porta a 25 anni l’età minima per essere eletti al Senato”. Null’altro. Repubblica.it è al solito trionfale: “Riforme, governo battuto”.
È triste da qualunque parte si veda la cosa.

Ultimo aggiornamento: 2004-10-06 11:14

Candidature

A quanto sembra, il candidato del centrosinistra per le regionali laziali sarà Piero Marrazzo. Probabilmente voi sapevate chi sia, io no: ho così scoperto che è il presentatore di Mi manda Rai3, e quindi sicuramente ha una grande conoscenza dei problemi della gggente. Di come risolverli, chissà: ma non si può pretendere tutto. E in fin dei conti il Marrazzo è solo l’erede di una grande tradizione che dieci anni fa ha portato alla presidenza della regione Lazio Piero Badaloni (che trovavamo la sera a condurre il TG1) e quest’anno ha conquistato una valanga di voti con Lilli “il profilo migliore è questo qua” Gruber. Scusate, ma la trovo una tristezza.
Per par condicio, sembra che il mio omonimo Maurizio Scelli sarà candidato dal centrodestra in Abruzzo. Se la maggioranza è allo sfascio, chi meglio del commissario della Croce Rossa?

Ultimo aggiornamento: 2004-10-05 12:18

avvocati

Leggendo il Buongiorno scritto oggi da Gramellini sulla Stampa, scopro che un bolognese aveva inseguito e bloccato uno scippatore, e che l’avvocato dello scippatore aveva a sua volta denunciato tale placcaggio come illegittimo, «dato che per il furto non è concessa al cittadino la facoltà di arresto». Il tutto è arrivato fino in Cassazione.
Non so se vi rendete conto: dato che non credo che lo scippatore potesse avere una riduzione di pena perché è stato illegittimamente bloccato – anche se ormai non mi stupisco più di nulla – questo sa tanto di avvertimento in stile mafioso per il futuro. “Non azzardatevi a bloccare uno scippatore, che ve la faremo pagare”. Come se tanto non lo facessero andare libero subito.
Ah, la Cassazione ha dato torto a quell’avvocato.

Ultimo aggiornamento: 2004-09-28 13:03

attenzione al cliente

Venerdì ho provato ad andare al Carrefour di Assago per prendere la coppia di Nokia 3310 in offerta sottocosto a 99 euro totali. A me ed Anna serviva una coppia di telefonini che facessero i telefonini, quindi ci andava benissimo un modello in esaurimento.
I telefonini erano esauriti, però hanno preso il mio nome e numero di telefono per avvisarmi. In effetti, sabato mattina mi hanno chiamato – peccato non l’avessero fatto un’ora prima, c’eravamo passati davanti – e così oggi a pranzo sono passato a prelevare e pagare.
Peccato che i punti che avevano guadagnato come attenzione al cliente sono stati persi immediatamente con il casino che mi sono trovato (alle 13:30 di un lunedì, mica il venerdì pomeriggio!) Sarà che devono far fuori un po’ di roba per semplificare l’ampliamento dei locali nel prossimo mese, il che tra l’altro significa anche che ho trovato un assortimento molto ridotto; ma garantisco che l’articolo più utile sarebbe stato una bella spada da samurai.

Ultimo aggiornamento: 2004-09-20 16:16

Le elezioni suppletive

Alessio fa notare un simpatico corollario del turno di elezioni suppletive che avremo a fine ottobre per sostituire gli eletti al Parlamento Europeo che hanno dovuto lasciare le nostre Camere. Abbiamo una serie di candidati più o meno probabili, da quel komunista di Zaccaria al medico di Umberto Bossi, per arrivare a “ok, il seggio è giusto” Iva Zanicchi, in quello che si direbbe un collegio perdente per la destra soprattutto con quella scelta da parte di Forza Italia.
Ma c’è appunto un risvolto interessante. In questa legislatura la Camera non aveva eletto tutti e 630 i deputati. Mancano infatti undici persone, per un errore di calcolo dei polisti. Il Mattarellum prevede che un quarto degli eletti siano i candidati perdenti con il maggior numero di voti, e calcola questi voti scorporando la differenza tra i voti del vincente e quelli presi dal secondo arrivato nei singoli collegi (ulteriori informazioni fornite privatamente) Nel 1996 l’Ulivo sfruttò il sistema per eleggere qualche deputato in più, facendo associare alcuni candidati in collegi sicuri a “liste civetta” che non presentavano altri candidati, e quindi non toglievano voti all’Ulivo. Nel 2001 il Polo sfruttò lo stesso sistema, anche con un tocco di umorismo: i candidati venivano associati alla “Lista per l’abolizione dello scorporo”. Peccato per loro che abbiano deciso di esagerare, così ci sono stati troppi pochi candidati perdenti, e non hanno potuto assegnare tutti i seggi per la parte proporzionale. In questi tre anni e mezzo non sono mai riusciti a mettersi d’accordo: la sinistra voleva suddividerli tra i loro non eletti che avrebbero avuto diritto al ripescaggio – il che non era certo corretto – e la destra tra i loro non eletti che non potevano essere ripescati perché apparentati con altre liste – neppure questo corretto.
Adesso sembrerebbe che il Polo abbia pensato bene di fare finta di niente e mettere i suoi candidati in una specie di sinecura: se vincono, tanto meglio, se perdono vengono comunque eletti attingendo alle vecchie graduatorie del proporzionale. Ai limiti della legalità, probabilmente, ma con un certo senso. Peccato per loro che venti mesi non siano sufficienti per chiedere la pensione…
Aggiornamento: (21 settembre) a quanto sembra, c’è stata fronda forzitaliota, e così il candidato torna ad essere Villani. No, non Carmen, quella sarebbe stata una punizione troppo cattiva.

Ultimo aggiornamento: 2004-09-20 12:06

Misteri telefonici

Leggo che Aem Torino ha ceduto a Eutelia la sua quota del 40% delle azioni di Noicom, l’operatore telefonico torinese. Il prezzo di vendita è stato di un euro, dopo che aveva dovuto sborsare quindici milioni alcuni giorni fa per ridurre le perdite, che adesso sono di “soli” 19 milioni. Qualche considerazione: com’è possibile che una societa che nel 2002 aveva affermato di avere raggiunto un utile ante imposte abbia perso tutti questi soldi? E soprattutto, com’è possibile che una società a maggioranza pubblica decida di comprare il 49% di una startup non proprio minimale, con l’intesa che successivamente le banche avrebbero rilevato il 30%? Mi sembrava che in genere il giro fosse rovescio.
Non che a Milano le cose cambino molto, con l’ATM che si era presa un congruo numero di obbligazioni Cirio. Insomma, il concetto “finanza, non industria” continua a fare danni, anche senza la “creatività” tremontiana.

Ultimo aggiornamento: 2004-09-20 10:35

Beata Moana da Genova

Sono dieci anni in questi giorni dalla morte di Anna Moana Rosa Pozzi, in arte Moana Pozzi. Molti di noi la stiamo rimpiangendo [*], pur senza arrivare alle richieste di beatificazione che al tempo erano state fatte.
Però mi sembra davvero esagerato affermare che “la pornodiva abbia inscenato la propria morte per poter tagliare i ponti con il passato e rifugiarsi in una località segreta”: d’altra parte quando scopri che a fare certe affermazioni è l’editore che ha pubblicato un libro sulla vita di Moana deteneva i diritti su alcune sue pubblicazioni, qualche sospettuccio te lo viene anche fuori ti può anche venire…
[*]la forma sgrammaticata l’ho messa volontariamente…

Ultimo aggiornamento: 2004-09-16 14:05

“Non sapevo fosse reato”

Trafiletto sul dorso milanese del Corsera odierno. Un immigrato egiziano, accusato di avere picchiato la moglie e il figlio, afferma «Apprendo ora che qui in Italia è reato, ma nel mio Paese si usa picchiare le donne».
Prima di urlare all’arabo paleolitico, consiglierei di leggere tutto l’articolo. Si scoprirà così che la denuncia è arrivata dai vicini di casa che hanno sentito le urla della donna; lei però non ha mai sporto denuncia, nonostante fosse picchiata da almeno due anni (vabbè, visto che hanno un figlio di dodici anni mi chiedo cosa sia successo tutto a un tratto, ma la cosa ci porterebbe fuori).
A me piacerebbe sapere se la signora ha sempre taciuto per paura del marito o se, come temo, era anche lei intimamente convinta che il suo marito avesse questo diritto. Se il caso è quest’ultimo, il problema diventa ancora più complicato. Non puoi certo cambiare quello che le persone credono per mezzo di una legge, né possiamo immaginare che concetti che da noi sono in fin dei conti entrati nel senso comune da pochi decenni – e forse nemmeno tanto – siano immediatamente riconosciuti.
Mi viene in mente l’Iraq. A parte quello che a me sembra banale, e cioè che non puoi immaginare che una forza di occupazione sia vista come “portatrice di libertà”, come si può concepire che il tuo stile di vita debba essere automaticamente portato come modello da copiare alla lettera? Sarà, ma mi sembra una trasposizione al ventunesimo secolo dei colonialisti, i danni dei quali conosciamo perfettamente.
PS: non vorrei avere dato l’impressione che io sia d’accordo coll’avere il diritto di picchiare la moglie! Per fare un altro esempio con una notizia più “leggera” di oggi: due donne mussulmane che volevano fare il bagno in piscina in chador sono state allontanate per ragioni di igiene, e il locale rappresentante della comunità mussulmana ha commentato che occorrerebbe avere piscine separate per uomini e donne. Dal mio punto di vista non trovo nulla che non vada, basta che la piscina monosesso non sia finanziata pubblicamente.

Ultimo aggiornamento: 2004-09-07 12:48